Ance e Federlazio contro la Regione. Il vincolo paesaggistico per il 75% del territorio è una follia
Monta la protesta delle associazioni di categoria contro il nuovo PTPR della Regione Lazio. Quel piano per la tutela del territorio che impone anche i vincoli paesaggistici ed ambientali. Certamente necessari, per preservare l’integrità dell’agro romano. E per evitare le speculazioni, sempre in agguato. Il problema però è che le aree in qualche modo soggette a vincolo dal piano sarebbero addirittura pari al 75% del territorio disponibile. Una percentuale molto alta, troppo per molte associazioni di categoria. Che hanno protestato, firmando una lettera aperta. Fatta recapitare direttamente al presidente Zingaretti. Con questo tipo di vincoli, non solo rimarrà bloccata l’edilizia, hanno fatto sapere quelli dell’Ance (l’associazione dei costruttori ndr). Ma anche i progetti di rigenerazione urbana rischiano un pesante stop.
Stessa preoccupazione espressa anche dagli altri firmatari. Che proprio grazie ai cambi di destinazione d’uso e ai premi di cubatura vedevano la possibilità di ricavare spazi dedicati alle diverse attività. E di favorire la ripresa posto pandemia. Ma alla luce della programmazione regionale, il rischio concreto è che rimanga tutto fermo. Un lusso che certamente la città di Roma e il Lazio non possono permettersi.
Rischio immobilismo, contro il nuovo vincolo paesaggistico regionale le categorie chiedono una audizione urgente
Le categorie produttive si sono rivolte direttamente al presidente della giunta regionale Nicola Zingaretti e a tutti i consiglieri. Con una lettera aperta, chiedendo una audizione urgente. Contro il nuovo vincolo paesaggistico, che sarebbe troppo stringente. Allontanando la possibile ripresa post pandemia.
“La giunta Zingaretti di intesa con il Mibact intende approvare un PTPR basato su una gestione del vincolo rigida e complicata – si legge nella missiva. Firmata tra gli altri da Ance Lazio, Federlazio, Confapi, Confagricoltura e Sindacato dei balneari.. Oltre che da diversi Ordini professionali. Il tutto condannerà all’immobilismo il 75% del territorio regionale sottoposto a normativa paesaggistica. Si tratta di un provvedimento limitante e punitivo per la gestione del territorio e per lo sviluppo dell’economia laziale.
Inoltre, è molto grave che con l’approvazione dell’Accordo tra Regione e Mibact si preveda di “mettere in coerenza il quadro normativo regionale esistente con la disciplina paesaggistica del PTPR”. Ciò sta a significare che il 75% del territorio regionale, compreso il patrimonio edilizio esistente, dovrà essere escluso dalle recenti innovazioni normative in materia di rigenerazione urbana, agricoltura, commercio, turismo balneare, attività produttive e commerciali”.
Serve un tavolo con categorie, Regione e Ministero
”In sostanza – concludono le sigle firmatarie – riteniamo la proposta di PTPR da approvare un atto che incide negativamente sulla tenuta e sullo sviluppo di tutti i comparti economici. Imprese edili, aziende agricole, stabilimenti balneari, attività estrattive ed industriali, campeggi, impianti sportivi, ristorazione, commercio. La Giunta Zingaretti con questo provvedimento aggraverà il calo degli investimenti imprigionando sempre più le potenzialità di sviluppo del territorio. A partire da quelle ambientali, storico-culturali e paesaggistiche. Inoltre, renderà molto complicata l’attuazione del Recovery Plan. E costringerà gli Enti Locali a rivedere al ribasso i propri piani di infrastrutturazione e di riordino urbano.
Invitiamo tutti i Consiglieri Regionali, vista la responsabilità che si dovranno assumere, a riflettere sugli effetti che produrranno la normativa e le cartografie del PTPR che si vuole approvare. A tale scopo abbiamo chiesto un’audizione alla commissione consiliare competente. Dove chiederemo di sospendere l’approvazione di questo atto. E di prorogare i termini di approvazione del PTPR al fine di avviare un nuovo tavolo di confronto con il Mibact che discuta su come tenere assieme in modo più equilibrato tutele e sviluppo”.
https://www.romatoday.it/politica/piano-paesistico-regione-lazio-corte-costituzionale.html