Anche dalla Chiesa arriva lo stop al piano rifiuti del Campidoglio

Il sindaco di Roma Gualtieri e l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi hanno appena presentato il loro piano per smaltire e trattare i rifiuti della Capitale. Con la realizzazione di otto nuove isole ecologiche, dove portare ingombranti, inerti, vecchi elettrodomestici, materiale elettrico, materassi usati è molto altro ancora. E poi con la previsione di nuovi impianti, a Casal Selce e Rocca Cencia. Solo per plastica e carta però. Il nodo vero, come al solito arriva quando si parla di rifiuti umidi. Quelli che puzzano, e che vanno stabilizzati. La nuova rivoluzione si aspetta dai biodigestori, impianti relativamente piccoli e puliti. Che il Campidoglio vorrebbe piazzare a Valle Galeria e a Cesano. Ma come in passato, comitati e territori si apprestano a scendere sul sentiero di guerra. E per Roma Nord, scende in campo anche la Chiesa. Con il nuovo Vescovo Mons. Gianrico Ruzzala, della Diocesi Suburbicaria di Porto Santa Rufina. Quella che si estende da Fiumicino a Santa Marinella. Passando per i municipi XIII e XV di Roma. Che ha fatto sapere a chiare lettere, che questo spicchio di alto Lazio è troppo bello per essere intaccato da stabilimenti dediti al trattamento dell’immondizia.

Nel sermone del Vescovo l’affondo contro i rifiuti a Cesano

Nella celebrazione il nuovo Vescovo, che è anche membro della Commissione Episcopale per i problemi sociali, lavoro, giustizia e pace, ha parlato dei biodigestori previsti a Roma. Sottolineando l’impegno in un territorio così vasto e ricco di bellezze come quello della sua diocesi alla “custodia del creato”. Il Monsignore ha invitato le istituzioni civili ad assumere un “atteggiamento responsabile e coerente nella direzione di un’opzione di vita sostenibile ed ecocompatibile”.

“Penso che questa diocesi possa e debba impegnarsi per sostenere una cultura della sostenibilità e per difendere l’ambiente in cui viviamo. E non da ultimo potrà offrire indicazioni alle autorità civili soprattutto quando siano urgenti e necessarie scelte che poi vanno a influenzare le condizioni di salute della popolazione. Come  potrebbe avvenire – ha sottolineato il vescovo Ruzza – nella questione annosa dei rifiuti e oggi dei biodigestori”. Poi l’invito al dialogo. “Camminare insieme in questo tempo di esperienza sinodale ci chiede di ascoltare tutti e di considerare le esigenze e domande di ciascuno in quella linea di conversione all’ascolto che ci aiuterà a tessere la trama del tessuto sociale nella ricerca della riconciliazione e del desiderio di partecipazione alla vita pubblica che deve caratterizzare la presenza dei cristiani nella società civile”.