Anche il Manara occupato. Salgono a quattro i licei romani in autogestione

«Manara occupato» è lo striscione aperto con le prime luci del mattino sul tetto del liceo classico Luciano Manara. «Non possiamo usare il cortile, non abbiamo le assemblee in presenza, stiamo ancora con gli orari scaglionati», fanno sapere dal collettivo Manara. Non è la prima protesta per gli studenti dell’istituto di Monteverde. Già nelle settimane scorse i ragazzi avevano manifestato il loro disagio durante un’assemblea. Svolta in presenza fuori dai cancelli della scuola, nel parco adiacente di villa Pamphilj. Ora in 300 hanno occupato il liceo e sono in trattativa con la preside per restare in agitazione anche nei prossimi giorni.

«Siamo abbastanza spaventati per come potrebbero trattarci le forze dell’ordine» è ora la preoccupazione degli occupanti. Il liceo Manara è la quarta scuola a sospendere temporaneamente le lezioni per la protesta dei suoi iscritti, dopo il Rossellini, l’Albertelli e il liceo artistico Ripetta. Proprio quest’ultimo è stato teatro di tensioni tra studenti e polizia. Sempre le stesse le richieste, tornare a una didattica in presenza in sicurezza e senza gli orari scaglionati. Che rendono difficili le attività pomeridiane, e anche lo svolgimento dei compiti a casa. Ma la carenza di spazi (e il mancato potenziamento del trasporto pubblico) rendono difficili eventuali scelte alternative.

Così si rischia un muro contro muro, che certamente dopo un anno e mezzo di DAD, non è il massimo per garantire anche ai giovani dell’era covid una formazione adeguata alle difficili sfide del prossimo futuro.

Riparte la scuola. Tra green pass, timori e scioperi