Anno nuovo, roghi tossici vecchi. A Tor sapienza non si respira

Questo terribile 2020 sta per andarsene una volta per tutte. Senza rimpianti. E speriamo che si porti via anche il covid con sè. Ma purtroppo non basta girare il calendario per risolvere i problemi. Lo sanno bene gli abitanti di Tor Sapienza, periferia Est di Roma. Che convivono con i fumi e i roghi tossici determinati dal vicino campo nomadi. Una situazione difficile, che ultimamente sta diventando intollerabile. Perchè i cittadini non possono neanche più aprire le finestre, a causa dell’odore acre che arriva dall’accampamento Rom. Dove si brucia di tutto, da gomme usate a materassi. Passando per carcasse di auto rubate e altri rifiuti più pericolosi. Non è un caso infatti che proprio il campo di via Salviati sia finito al centro di un’indagine più ampia. Su traffico illecito di rifiuti, nei quali rischiano di essere comprese anche sostanze tossiche. Perchè la malavita organizzata da tempo ha trovato proprio in questi insediamenti la possibilità di portare sostanze nocive da smaltire. E da far sparire per sempre. Dopo gli ultimi fatti dello scorso autunno, è intervenuto anche l’Esercito a presidiare la zona. E le cose sono andate meglio. Ma adesso i cittadini denunciano che siamo di nuovo alle solite. Ci dicono di tenere le finestre aperte per il covid, protestano dal comitato di quartiere. Ma qui non possiamo farlo altrimenti soffochiamo. Abbiamo scritto alla sindaca, al Prefetto e al Parlamento europeo. Ma nulla si muove. E noi non ne possiamo più.

Ancora roghi tossici al campo rom di via Salviati. Tor Sapienza dice basta

I residenti di Tor sapienza, c’è il covid ma non possiamo aprire nemmeno le finestre

Non possiamo nemmeno arieggiare le nostre case. Roberto Torre è un residente storico del quartiere, e h voluto gridare tutta la sua rabbia. In una intervista rilasciata a Roma Today. Nessuno dovrebbe vivere così, è sbottato Roberto. All’inizio del 2019 l’amministrazione di Virginia Raggi aveva mandato l’esercito a sorvegliare le entrate e le uscite del campo. Tutt’ora l’ingresso è sorvegliato a vista dalla Polizia locale. Il 10 dicembre scorso la sindaca ha rivendicato l’operazione: “Nel campo di Salviati il numero dei roghi si è azzerato grazie alla vigilanza H24 in collaborazione con i militari dell’esercito”, ha detto nel corso di un intervento più ampio sul calo del numero dei roghi tossici in città. Ma non è cosi, ha concluso il residente sconsolato. “I roghi tossici stanno continuando e la puzza di plastica non ci permette di aprire le finestre. Spesso durano poco, come quando si brucia una batteria, ma non per questo sono meno pericolosi. In questi palazzi vivono bambini e anziani. E noi continuamo a respirare questa roba”.

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