Antenne dei telefonini, Pomezia ferma (per ora) un nuovo maxi-traliccio a Santa Palomba
Antenne dei telefonini, Pomezia ferma (per ora) un nuovo maxi–traliccio a Santa Palomba. La vicenda ovviamente è più complessa di un ‘semplice‘ titolo giornalistico e nasce, almeno a livello giudiziario, a dicembre 2023, mese in cui è stato presentato il ricorso ora giunto a sentenza.
Antenne dei telefonini, Pomezia ferma il nuovo traliccio di Santa Palomba
La società telefonica Iliad ha presentato un ricorso giudiziario al Tribunale Amministrativo della Regione Lazio contro il ‘no‘ del Consorzio Industriale del Lazio alla richiesta di installazione di un traliccio di telefonia mobile denominato ‘Ardeatina–Cancelliera‘, all’interno del perimetro del Consorzio stesso, per la precisione nei pressi di via dell’Informatica, 3.
Santa Palomba, fermo (per ora) il traliccio
Il Consorzio Industriale del Lazio di Pomezia a ottobre 2023 aveva inviato una nota in risposta alle richieste di Iliad. Una nota con la quale sospendeva, di fatto, l’iter amministrativo relativo al posizionamento, all’interno del Consorzio, nuovo traliccio.
Motivo? Poiché la zona prescelta per la sua costruzione non sarebbe – ad avviso del Consorzio – compatibile con le norme tecniche del Piano consortile, una sorta di Piano regolatore ma solo consortile. Iliad si è scagliata contro il Consorzio con tutte le sue forze. Ma anche, in seconda battuta, contro il comune di Pomezia e contro l’Arpa Lazio, l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, perché ritiene di vedere schiacciati, compressi i propri diritti.
Il ricorso è inammissibile
I giudici hanno respinto le richieste di Iliad in quanto, a loro avviso, la nota del Consorzio Industriale Lazio costituisce solo ed esclusivamente un atto interno al Consorzio stesso, e non uno stop od una bocciatura definitiva o temporanea del progetto. “Il ricorso – spiegano i giudici – è inammissibile avendo ad oggetto un atto endoprocedimentale (ossia interno al Consorzio stesso, ndr) inidoneo a determinare un arresto procedimentale“.
Le parole dei giudici del Tar Lazio
“L’atto impugnato è la nota con la quale il Consorzio – spiegano sempre i giudici del Tar del Lazio – anticipando l’attività del Comune, con riguardo alla convocazione della Conferenza di Servizi, ha comunicato la sospensione del procedimento. Una comunicazione legata al fatto che l’ubicazione prescelta per l’antenna sarebbe incompatibile con la destinazione d’uso prevista dalle Norme Tecniche del Piano consortile e dei suoi regolamenti. Secondo tale Piano l’intervento l’antenna potrebbe essere installata solo nelle aree aventi come destinazione d’uso “Servizi” e/o “Fasce consortili di rispetto”.