Antifascismo e politichese a braccetto. Ipocrisia a Palazzo

Antifascismo politichese

Politichese e antifascismo vanno a braccetto al Senato. Anche se il centrodestra vince per consenso popolare le elezioni di settembre, nel mese di aprile trionfa a Palazzo l’ipocrisia. Due nozioni in vista del 25 aprile, quella di maggioranza votata solo dalla maggioranza, quelle delle opposizioni votata da tutti. In modo da poter dire “avete visto chi non vuole la pacificazione?”.

Una frittatina abbastanza disgustosa che servirà ipocritamente – appunto – ai sinistri di dire che vincono loro con la mozione che ha più voti e ai destri di affermare che sono buoni pure loro. Magari servisse a non parlarne più…

Antifascismo e politichese

Da fuori, la sensazione è che a destra non si sappia nemmeno trattare con l’avversario. In Parlamento trattare su leggi come su mozioni è pratica doverosa. La resa assai meno, è sembrato che si dovesse prendere la pillola di giornata e poi passa tutto.

Risultato: (quasi) tutti antifascisti e non ci dovrebbe più essere bisogno di dichiarazioni politicamente corrette. Ovviamente non sarà così perché a sinistra alzeranno sempre più la posta per mettere in difficoltà chi governa.

Pretenderanno sempre di più, come dimostra persino la selvaggia aggressione del Fatto quotidiano ad Arianna Meloni. Non hanno ritegno. Si mette nel mirino una donna, rea di essere la sorella del premier e la moglie di un ministro. Non dovrebbe essere una colpa, in Parlamento ci stanno mogli di deputati e senatori ma siccome sono di sinistra guai a ricordarlo.

Meno male che c’era il decreto Cutro

Meno male che sull’immigrazione a sinistra hanno perso col decreto Cutro, con una splendida lezione alla sinistra da parte di Roberto Menia, il cui video merita di essere diffuso; sennò davvero non ci si capiva più nulla.

Cosi come merita una menzione la leghista Tilde Minasi, che con due righe ha sintetizzato con efficacia il provvedimento: “Si tutelano i migranti dai trafficanti di morte e si incentiva l’immigrazione regolare, per cercare di offrire a chi sbarca in Italia la vita dignitosa a cui ha diritto. Puniamo, inoltre, con pene più severe gli scafisti”.

Non era tutto buio, ieri al Senato. Ma c’è voluto  il miscuglio tra politichese e antifascismo.