Anzio e Nettuno contro la Regione: via al Consiglio comunale congiunto sulla crisi dell’ospedale

Anzio e Nettuno contro la Regione: via al Consiglio comunale congiunto sulla crisi dell’ospedale Riuniti. Un evento senza precedenti è destinato a segnare una nuova fase nella storia dei comuni di Anzio e Nettuno. I due Consigli comunali, per la prima volta nella loro storia, hanno deciso di riunirsi in una seduta congiunta per affrontare una questione che non lascia spazio a esitazioni: la grave crisi dell’ospedale Riuniti, unico presidio sanitario al servizio di una vasta popolazione locale, quella del litorale laziale di Roma sud che in primavera-estate raggiunge fino a 300mila unità.
Anzio e Nettuno, via al primo storico consiglio comunale congiunto
L’appuntamento è fissato per il prossimo 20 febbraio alle ore 10:00. Sul tavolo, un tema che da anni suscita preoccupazioni crescenti: l’analisi dello stato critico dell’Ospedale Riuniti, divenuto simbolo e emblema – almeno secondo le due amministrazioni municipali – delle difficoltà del sistema sanitario regionale.

A Anzio-Nettuno no, a Velletri sì, perchè?
Ovviamente, all’ordine del giorno la chiusura del Punto Nascita che ha avuto luogo a fine gennaio, che tanto ha scontentato i cittadini e le due amministrazioni comunali. Uno scontento cresciuto di recente, parallelamente al riavvio da parte del comune di Velletri del Punto Nascita all’interno dell’ospedale pubblico Colombo che era chiuso da 5 anni.
Ospedale di Anzio e Nettuno, tra problemi strutturali e carenza di personale
La decisione di convocare un consiglio congiunto, evento unico nella storia dei due comuni marittimi, rappresenta un chiaro segnale di sfida nei confronti della Regione Lazio, considerata da entrambe le amministrazioni come principale responsabile della situazione. La crisi dell’ospedale, infatti, è il risultato di una combinazione di problemi strutturali, carenze di personale e una gestione considerata inadeguata. I disservizi accumulati negli anni hanno progressivamente eroso la fiducia dei cittadini, che ora si trovano privati di un’assistenza sanitaria adeguata e tempestiva.
Un ospedale in affanno
L’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno, che in passato rappresentava un punto di riferimento per la sanità del litorale laziale, versa oggi in condizioni critiche. La riduzione dei reparti attivi, il calo drastico del personale medico e infermieristico, e l’insufficienza di risorse economiche hanno messo a dura prova la capacità della struttura di rispondere alle necessità della comunità.
Particolarmente allarmante è la situazione del pronto soccorso, spesso sovraffollato e incapace di gestire l’alto numero di accessi quotidiani. I pazienti lamentano lunghi tempi di attesa, che in alcuni casi possono durare ore, e una qualità del servizio compromessa dalla mancanza di mezzi e personale adeguato. Anche i reparti specialistici soffrono di carenze croniche: interi settori risultano sottodimensionati, costringendo molti cittadini a rivolgersi ad altre strutture, spesso lontane chilometri, o addirittura a rinunciare a cure essenziali.
I sindaci di Anzio e Nettuno in trasferta a Velletri
Non è un caso che alla recente inaugurazione del Punto Nascita dell’Ospedale Colombo di Velletri abbiano preso parte proprio i sindaci di Nettuno, Nicola Burrini, e di Anzio, Aurelio Lo Fazio, insieme ad una delegazione del Comitato per la riattivazione del Punto Nascita dell’Ospedale ‘Riuniti’ di Anzio e Nettuno. Con alcuni cartelli posti all’ingresso della struttura sanitaria gli esponenti del comitato, insieme ai due primi cittadini, hanno orientato l’attenzione mediatica sul diritto alla salute della comunità del litorale, territori che in estate arrivano a 300mila presenze. Resta da vedere se la Regione accoglierà l’appello lanciato da Anzio e Nettuno. Quel che è certo, però, è che la seduta congiunta rappresenta un punto di svolta: un segnale forte di unità e determinazione che non può essere ignorato.
