Anzio, i cittadini denunciano lo spaccio su Facebook: scoperto fiorente giro di droga, 5 arresti
Da tempo, ormai, i cittadini di Lavinio, il popoloso quartiere di Anzio – e soprattutto i pendolari costretti ogni giorno a prendere il treno per andare al lavoro o all’università – si erano accorti dei traffici che c’erano attorno alla stazione. E ne parlavano tra di loro nei gruppi di quartiere, descrivendo fatti e luoghi. E pure persone, mettendo anche – quando capitava, le foto di quelli che a loro sembravano degli spacciatori di droga.
I “racconti” dei cittadini sono stati molto convincenti, così come le lamentele postate dai pendolari negli appositi gruppi di riferimento della linea Nettuno – Roma, che direttamente presso la stazione FS di “Lido di Lavinio”. E così gli agenti del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio, insieme a un’unità cinofila e con l’ausilio del personale della Questura di Roma – Commissariato di “Anzio – Nettuno”, che avevano ricevuto anche da fonti aperte, ieri mattina all’alba hanno effettuato un blitz che ha portato all’arresto di 5 persone e a numerose perquisizioni.
L’operazione della polizia ferroviaria e della polizia di stato
Nel corso dell’operazione è stato arrestato anche un altro cittadino extracomunitario che, non appena ha visto i poliziotti, ha tentato di disfarsi di un involucro bianco, al cui interno erano nascosti 7 grammi di cocaina.
Le indagini
Tutto ha inizio nei primi mesi del 2023, quando gli agenti hanno iniziato a monitorare le segnalazioni dei pendolari e dei cittadini sui canali social. I cittadini lamentavano che presso la stazione di Lavinio c’era una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo, gestita da stranieri provenienti dal Maghreb.
I poliziotti ella Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer Lazio non hanno voluto trascurare queste indicazioni e, insieme al Personale dsi hanno iniziato a monitorare la zona grazie anche alla visione delle registrazioni delle telecamere del sistema di videosorveglianza attivo nella stazione, verificando che in effetti il traffico esisteva davvero.
I controlli di osservazione
Sono quindi stati predisposti dei mirati servizi di osservazione e controllo presso la stazione per cercare di reprimere il traffico di stupefacenti, ma da subito, gli agenti si sono accorti che il fenomeno criminale era molto consistente. Inizialmente i poliziotti hanno arrestato in flagranza di spaccio di un cittadino extracomunitario, ma hanno capito che sarebbero stati necessari ulteriori approfondimenti investigativi da svolgersi anche con l’ausilio di attività tecnica.
E’ stato quindi accertato che presso lo scalo ferroviario stazionavano per molte ore del giorno numerosi cittadini extracomunitari, i quali venivano contattati da altri personaggi con i quali concludevano dei veloci scambi di oggetti. Si tratta del cosiddetto “spaccio da strada”, tecnica per la quale gli agenti hanno deciso di approfondire ulteriormente le indagini.
Il deposito nel fabbricato accanto al binario
Gli agenti hanno poi notato che nel corso della giornata, uno o più individui appartenenti al gruppetto percorrevano il marciapiede dell’unico binario dello scalo, per poi andare ripetutamente all’interno di un fabbricato fatiscente posto a lato della stazione, e poi uscire e tornare nuovamente a spacciare.
Da qui i poliziotti hanno dedotto che il fabbricato fatiscente fosse adibito a “deposito” delle sostanze stupefacenti. Inoltre, la sua contiguità al luogo di “spaccio”, poteva permettere ai “pusher” di prelevare piccole quantità da vendere ed essere più agevolmente “scarichi”, quindi non punibili, se sottoposti a controllo da parte delle Forze dell’Ordine.
Grazie a tutti gli elementi raccolti, la Procura ha autorizzato l’intercettazione telefonica degli indagati e l’utilizzo di telecamere che venivano posizionate nel fabbricato fatiscente e in altri luoghi nei dintorni della stazione.
Il deposito della droga
Il fabbricato scelto come deposito per la droga era un fabbricato ex magazzino tessile di circa 2000 mq in totale stato di abbandono. L’accesso era possibile esclusivamente tramite un varco attraverso la recinzione posta al binario 1 della stazione, oppure attraverso un camminamento al termine della massicciata dei binari attigui.
Grazie alle indagini è stato scoperto che gli indagati lo utilizzavano come “deposito” dello stupefacente e luogo di confezionamento. Il 12 luglio è stato arrestato in flagranza di reato un cittadino maghrebino per reato di spaccio proprio nella stazione di Lavinio, poi, visto che l’uomo era uno , essendo questi uno degli utilizzatori del fabbricato fatiscente, si estendeva la perquisizione in quello stabile.
Cani antidroga al lavoro
La perquisizione, con l’ausilio di unità cinofile, è durata per più di 4 ore, in condizioni di estrema complessità, perché nel locale vi era un caldo torrido. La struttura, inoltre, era invasa dalla spazzatura, che rendeva difficile individuare eventuali nascondigli.
Nonostante questo gli agenti sono riusciti a trovare 700 grammi di hashish, 260 grammi di marijuana e 8,5 grammi di cocaina.
Arrestati numerosi pusher
Durante l’attività d’indagine venivano tratti in arresto in flagranza di reato all’interno e nelle adiacenze della stazione FS di “Lido di Lavinio” numerosi “pusher” di origine maghrebina.
Di particolare rilevanza quello operato in data 31.10.2023 a carico di uno straniero di origine maghrebina: durante la perquisizione domiciliare eseguita con l’ausilio di unità cinofile ed estesa alle pertinenze dell’abitazione, venivano rinvenuti all’interno di un tombino di scarico posto nel giardino oltre 5 chilogrammi di hashish e 38 grammi di cocaina.
Gli elementi raccolti dal personale della Squadra di P.G. del Compartimento Polfer Lazio hanno consentito all’ AG di emettere nr 5 ordinanze di applicazione di misura cautelare restrittiva per i soggetti ritenuti responsabili a vario titolo delle suindicate condotte criminali.
Dalle risultanze delle indagini è emerso un compendio indiziario che appare per gravità e fondatezza degli elementi raccolti idoneo a giustificare l’adozione delle citate misure in quanto le persone sottoposte alle indagini sono apparse esclusivamente dedite alla attività di spaccio (unica loro fonte di sostentamento) dotate di spiccata capacità delinquenziale, prive di remore e freni inibitori.
Sono stati, inoltre, segnalati alla competente Prefettura ex art. 75 del D.P.R. 309/90 anche 16 acquirenti identificati durante i vari servizi di PG svolti.