Appello alla Ue: basta con la concorrenza sleale dei Paesi terzi, danneggia l’Italia

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“Occorre dire basta alla concorrenza sleale dei Paesi terzi e introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione come il Mercosur che penalizzano agricoltori e cittadini europei”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel commentare le dichiarazione della presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen, nel suo intervento al Dialogo strategico con gli agricoltori.

Da noi arriva il grano trattato con modalità vietate in Italia

“In Italia nel 2023 a esempio sono più che raddoppiate, per un totale di ben oltre il miliardo di chili, le importazioni di grano dal Canada trattato in preraccolta con glifosate secondo modalità da noi vietate – denuncia Prandini – nel sottolineare la necessità che in Europa venga fatto valere il principio di reciprocità affinché tutte le importazioni rispettino tutti i criteri in termini ambientali sanitari e nel rispetto delle norme sul lavoro vigenti nella Ue. Una delle prime decisioni da prendere con questo Dialogo – sottolinea ancora il presidente di Coldiretti – deve vertere sulla necessità di adattare la futura Politica Agricola Comune (Pac) alle esigenze di redditività e competitività delle imprese agricole con un forte impegno alla semplificazione contro la burocrazia”.

L’Europa aumenti la capacità produttiva nell’agroalimentare

“La pandemia e le guerre dimostrano – precisa Prandini – che l’Unione europea deve aumentare la propria capacità produttiva nell’agroalimentare con l’innovazione nelle campagne anche attraverso la nuova genetica green (Tea) e l’agricoltura 5.0 per affrontare i cambiamenti climatici. Le sfide attuali e quelle future, anche in vista di futuri allargamenti dell’UE impongono – sostiene il presidente – scelte ambiziose in termini di bilancio Ue – che dovrà riconoscere il ruolo centrale del settore agroalimentare se vogliamo mirare ad una sempre maggiore sovranità alimentare a livello europeo per garantire cibo sicuro per i nostri cittadini.

Sostenere la ricerca per agrofarmaci più sostenibili

Occorre – continua Prandini – sostenere la ricerca per agrofarmaci più sostenibili, senza forzature bloccando la proposta della Commissione che mette a rischio la capacità produttiva dell’Unione ed interi settori. Fermare le follie ideologiche significa anche – conclude – l’immediata revisione delle procedure per autorizzazione dei cibi sintetici, come richiesto dalla maggioranza qualificata di Paesi al recente Consiglio Agricolo Ue per evitare di trasformare i cittadini europei in cavie”.