Ardea, controlli nell’allevamento: cani senza microchip e legati a catena tra i rifiuti
Cani legati a catena, tra i rifiuti e materiali edili di risulta, e alcuni di loro senza microchip. Questa la scoperta fatta ieri ad Ardea, sul litorale romano, dalle Guardie Zoofile Ambientali Norsaa Roma, che hanno passato al setaccio quello che sembrerebbe essere un allevamento. E proprio qui sono stati trovati 11 cani di varie razze, tra cui cinque cuccioli e un pastore del Caucaso.
I controlli nell’allevamento di cani ad Ardea
Come hanno fatto sapere le guardie zoofile, il pastore del Caucaso era legato a catena e attorno a lui c’erano rifiuti e vari materiali edili di risulta. Tra calcinacci, addirittura scarpe, tubi, spazzatura e attrezzatura di ogni tipo. Altri animali, invece, erano senza microchip.
Roma, litigano tra senzatetto, poi tornano e uccidono il cane Giorgio a coltellate
Gli operanti, quindi, hanno prescritto lo scioglimento del cane a catena e la bonifica dei luoghi. Inoltre, sono state emesse altre prescrizioni e sanzioni amministrative: detenere cani a catena vuol dire pagare 883 euro di sanzione. E con le temperature di questi giorni, sempre più torride, mantenere i cani in quelle condizioni ha fatto indignare molti: d’altra parte, come specificano le guardie zoofile, un semplice illecito amministrativo può trasformarsi in una denuncia penale.
La rabbia dei cittadini
Le guardie zoofile sui social hanno pubblicato le foto del loro lavoro e sono state inondate di complimenti. In tanti si sono congratulati con loro, molti si sono indignati per le condizioni in cui vivevano i cani. Lasciati lì, tra i rifiuti, legati a catena.