Ardea, ancora un incendio alle Salzare: brucia una discarica abusiva lunga 1 km

Incendio a via Monti di Santa Lucia ad Ardea

Maxi discarica abusiva in fiamme alle Salzare, nella zona dei 706 ettari gravati dall’uso civico. Succede ancora una volta ad Ardea, in via Monti di Santa Lucia, a pochi centinaia di metri dal centro urbano di Tor San Lorenzo. Una vera e propria bomba ecologica, lunga più di un chilometro che ha preso immediatamente fuoco poco prima delle 17.

Incendio a via Monti di Santa Lucia ad Ardea
Incendio a via Monti di Santa Lucia ad Ardea

Parliamo di tonnellate di spazzatura, ingombranti, materassi, pneumatici, frigoriferi, divani, armadi e sacchi pieni di immondizia abbandonati sul terreno che giacciono a ridosso delle abitazioni mettendo a rischio l’intero ecosistema, ma anche tutto il quadrante oggetto da qualche mese di controlli da parte delle forze dell’ordine.

Rifiuti di ogni tipo che, oltre a deturpare l’ambiente,  rappresentano un rischio per la salute pubblica e un disagio per i tanti residenti. Un disastro ambientale senza precedenti,  compiuto da ignoti in un’area che di fatto non è mai stata oggetto di bonifica. Lanciato l’allarme, sul posto la sala operativa regionale dei volontari di protezione civile ha inviato il Nucleo Operativo Airone con pick-up e botti per avviare le operazioni di bonifica.Un lavoro enorme, che da ore è “ancora in corso”. «Quello che abbiamo visto con i nostri occhi è qualcosa di spaventoso, ma purtroppo non ci stupiamo più – dichiarano i volontari – chilometri di rifiuti a cielo aperto, tonnellate di rifiuti speciali in strada. A bruciare in questo caso, come al solito, sterpaglie e tanti rifiuti».

Incendio a via Monti di Santa Lucia ad Ardea
Incendio a via Monti di Santa Lucia ad Ardea

Non è la prima volta che in questa zona vengono segnalate problematiche simili. Ma come spesso accade, non arriva mai un intervento risolutore.

«Una situazione che è di difficile comprensione – commentano tanti residenti – grazie all’aiuto di gionali e trasmissioni televisive qualcosa è stato fatto ma resta da fare. Negli anni sono state presentate denunce, mesi fa è intervenuto il Prefetto di Roma, intervenuto l’esercito e una task force di forze dell’ordine. Fatto sta che stranieri continuano a bruciare di tutto e i cittadini continuano a respirare fumo e sostanze tossiche».

«il nostro grido di allarme – concludono – ha l’obiettivo di rendere noto alle istituzioni tale grave situazione, di bloccare tale attività illegale e di sollecitare al più presto la bonifica dell’area per evitare che si possano ripetere tali scempi. Comprendiamo le difficoltà gestionali, burocratiche e amministrative, oltre che onerose, ma se non vengono presi provvedimenti, vorrà dire che tale situazione è accettata e tollerata».

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