Ardea, sgombero delle Salzare: 48mila € per le famiglie rimaste senza casa
Non solo i muscoli: dopo lo sgombero delle Salzare di Ardea che ha avuto luogo nei giorni scorsi, con il Prefetto di Roma che si è recato di persone in città, il Comune sta cercando di mostrare anche umanità. E lo fa con un fondo di circa 48mila € che i singoli cittadini sgomberati potranno usare per ottenere un alloggio temporaneo in strutture ricettive, tipo hotel o B&B. In questo caso, il fondo potrà essere richiesto entro e non oltre il prossimo 10 giugno. Gli immolbili abbattuti dallo Stato italiano sono situate nei pressi di via delle Salzare.
Ardea, sgombero delle Salzare
In alternativa, il fondo potrà essere usato dalle famiglie senza limiti temporali, per ottenere una quota da usare come anticipo per l’affitto di una nuova casa-regolare. È questo quanto stabilito dalla deliberazione n. 98 della Giunta comunale guidata dal primo cittadino Maurizio Cremonini approvata lo scorso 31 maggio e pubblicata sull’albo pretorio il 3 giugno.
48mila € per le famiglie rimaste senza casa
“Al fine di arginare l’emergenza abitativa – scrive il comune di Ardea – si rende necessario collocare le famiglie in strutture ricettive del territorio. Stabilito di autorizzare l’utilizzo della somma residua pari ad € 47.789,00 per la temporanea permanenza degli utenti coinvolti negli interventi in strutture ricettive. Ritenuto inoltre, in subordine, di utilizzare detti fondi anche al fine di porre in essere ulteriori interventi utili a contrastare l’emergenza abitativa nell’immediato, quali contributi una tantum alle famiglie che ne faranno eventualmente richiesta.
Al fine di provvedere ad una quota di anticipo sull’affitto della nuova abitazione individuata e comunque fino a concorrenza dei fondi disponibili ed esclusivamente nel caso in cui si rendesse necessario, ferma restando un’attenta valutazione del Servizio Sociale sulla base degli interventi previsti nel Regolamento per i servizi sociali e per l’erogazione dell’assistenza economica a favore di persone bisognose e/o a rischio di emarginazione”.