Ardea. ‘Ti pago, stai con me’, la minaccia, la perseguita e la spia: era un suo ex compagno di classe

Stalker ad Ardea

Le inviava continuamente, da giugno, dei messaggi anonimi, poi le chiedeva con insistenza di incontrarsi a casa. L’aveva invitata più volte e aveva anche lasciato intendere di volerla pagare affinché la ragazzina accettasse un rapporto fisico con lui. Come a dire: “Se stai con me, ti faccio guadagnare, non dovrai pensare a nulla”.

Un vero e proprio incubo quello vissuto da una ragazza di Ardea, sul litorale romano, che stanca di non avere più una sua vita si è rivolta alla Polizia. Un incubo al quale gli investigatori della Polizia di Stato del Commissariato di Anzio-Nettuno hanno messo la parola fine perché hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, nei confronti di un 20enne italiano. Lui è gravemente indiziato del reato di atti persecutori.

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I messaggi anonimi e i continui inviti, l’incubo vissuto ad Ardea

Stando al racconto della ragazza, da giugno il 20enne la molestava e lo faceva continuamente tramite una nota app di messaggistica. Da lì, da dietro allo schermo, chiedeva incontri, la invitava a casa. E non si fermava certo davanti ai rifiuti. Anzi, ai no lui ha risposto con le minacce, poi un giorno si è arrampicato al muro di cinta di casa sua, l’ha spiata e in quel momento le ha inviato foto a sfondo sessuale.

E se prima la ragazza non riusciva a capire chi fosse il suo stalker, dopo è riuscita a dargli un volto e un nome. Dietro a quello smartphone e a quelle persecuzioni si nascondeva un suo ex compagno di classe.

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L’arresto

Mesi di paura e di terrore, giorni totalmente stravolti per la ragazza, che è stata costretta a cambiare le sue abitudini. Tutto pur di non incontrare quell’uomo.

I poliziotti hanno ascoltato il suo racconto, si sono messi subito al lavoro e hanno rintracciato il 20enne a casa, ad Ardea. Qui, dopo tutte le attività di rito, il giovane è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Un’ordinanza emessa dall’Autorità Giudiziaria Veliterna, che ora ha messo la parola fine a quell’incubo. A quei continui messaggi, inviti, richieste.