Ardea, ville al posto del ‘verde pubblico’: il Tribunale boccia la ‘cancellazione’ imposta dall’ex sindaco

Ardea, nuove villette a schiera in arrivo a Nuova Florida, località via Pompei. Foto Google Heart
Contenuti dell'articolo

Ardea, ville al posto del ‘verde pubblico‘: il Tribunale boccia la ‘cancellazione‘ imposta dall’ex sindaco. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha annullato quest’oggi 26 novembre il provvedimento con cui il Comune di Ardea (allora guidato dal compianto primo cittadino Mario Savarese, 2017-2022) con il quale il municipio rutulo aveva revocato in autotutela, nel 2018, un permesso di costruire concesso nel 2016 dalla vecchia Giunta guidata dal sindaco Luca Di Fiori (2012-2017). La decisione riaccende i riflettori su un caso intricato, segnato da errori-orrori amministrativi e ripensamenti che hanno visto contrapposti un privato cittadino-imprenditore e l’amministrazione comunale.

Ardea, ville al posto del Verde Pubblico comunale

Tutto nasce in località Nuova Florida. Dove un terreno precedentemente classificato come “Verde Pubblico” aveva visto ‘scadere’ il vincolo urbanistico. Il proprietario, ritenendo di poter procedere alla riqualificazione dell’area, aveva ottenuto dall’amministrazione di centrodestra nel 2016 un permesso di costruire per villette a schiera, sulla base di un certificato che classificava il terreno come edificabile. Tuttavia, poco dopo, il Comune (a guida grillina) ha ordinato la sospensione dei lavori, avviando una serie di verifiche e cambiando più volte posizione.

L’altalena del Comune di Ardea: prima sì, poi no

Nel corso degli anni, il Comune ha adottato decisioni contraddittorie, passando dal rifiuto iniziale della riqualificazione alla concessione del permesso di costruire. Fino alla revoca dello stesso nel 2018. Quest’ultimo provvedimento, contestato dal ricorrente, è stato motivato da un presunto errore nell’interpretazione delle norme urbanistiche. La questione si è complicata ulteriormente a causa di lungaggini burocratiche e di un lasso di tempo di due anni tra il rilascio del permesso e la sua revoca, superando i termini previsti dalla legge per l’annullamento in autotutela.

La sentenza del Tribunale che spiazza Ardea

Il Tribunale ha riconosciuto che il provvedimento di revoca fosse viziato per diverse ragioni. In primo luogo, il termine ragionevole di 18 mesi, era stato ampiamente superato. Inoltre, il Comune non ha fornito una motivazione adeguata per giustificare l’interesse pubblico alla revoca del permesso, né ha dimostrato che l’errore fosse imputabile al comportamento del ricorrente. Al contrario, è emerso che l’incertezza fosse causata da una gestione contraddittoria e frammentata da parte dell’amministrazione, aggravata dall’avvicendamento di dirigenti nel corso del tempo.

Ville al posto del verde pubblico, diritto violato?

Il Tribunale ha ribadito che l’annullamento d’ufficio di un atto amministrativo richiede la presenza di tre elementi fondamentali. L’illegittimità dell’atto, un interesse pubblico effettivo e attuale, e il rispetto del termine di 18 mesi. Nel caso specifico, il Comune ha omesso di motivare in modo convincente l’interesse pubblico alla revoca e ha agito ben oltre il termine previsto. La sentenza sottolinea anche l’importanza della tutela del legittimo affidamento del privato, che, avendo ricevuto il permesso di costruire, aveva avviato i lavori in buona fede.

Conclusioni e impatto della decisione del Tribunale

La vicenda si conclude (per ora) con l’annullamento del provvedimento comunale, riportando in auge il permesso di costruire del 2016. La sentenza, rappresenta un monito per le amministrazioni pubbliche, chiamate a bilanciare con maggiore attenzione l’interesse pubblico con i diritti dei privati. La decisione potrebbe avere implicazioni significative per lo sviluppo dell’area di Nuova Florida e aprire la strada alla costruzione delle villette contestate. Questo caso evidenzia le complessità e i rischi derivanti da una gestione urbanistica poco chiara, che non solo genera incertezza per i cittadini, ma mina anche la fiducia nelle istituzioni. Non sappiamo se il Comune di Ardea presenterà a sua volta un ricorso contro questa sentenza del Tar al Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia amministrativa.