Arrestati due nigeriani per furto, possesso di arma e dichiarazione di falsa identità
Agenti della Polizia di Perugia, nell’ambito degli specifici servizi di prevenzione predisposti nel quartiere di Fontivegge, intervenuto nei pressi della stazione, ove rintracciava e denunciava per furto e detenzione di oggetti atti ad offendere un 28enne nigeriano, con numerosi precedenti di polizia, responsabile del furto di un portafoglio. La vittima, una donna, accortasi deel furto, chiamava la Polizia. Gli agenti, acquisite tutte le informazioni utili e visionate le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza della zona, attivavano le ricerche riuscendo a rintracciare l’uomo, corrispondente alla descrizione, nei pressi di Piazza del Bacio. Il 28enne sottoposto a perquisizione che ha dato esito positivo.
Il nigeriano aveva anche un’arma appuntita
Infatti, all’interno di una borsa, rinvenuto un paletto acuminato lungo 28 centimetri del quale non è stato in grado di motivare il possesso. I poliziotti sono poi stati avvicinati da un vigilante che consegnava loro un portafoglio, risultato essere lo stesso sottratto all’anziana, ritrovato in un cestino dell’immondizia. Dopo la denuncia dell’uomo all’Autorità Giudiziaria per il reato di furto e detenzione di oggetti atti ad offendere, gli agenti hanno riconsegnato il portafoglio, dal grande valore affettivo, poiché appartenuto alla madre deceduta, alla donna.
L’africano fornisce informazioni false sulla sua identità
Nella Tuscia, invece, i Carabinieri della Stazione di Capranica, Viterbo, impegnati nei servizi di controllo del territorio, al termine degli accertamenti arrestano in flagranza del reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità un nigeriano di 27 anni, domiciliato in un paese della Provincia di Viterbo. I Carabinieri vedendo un gruppo di persone che si aggirava in un parco cittadino, controllavano e identificavan i presenti, chiedendo loro quale fossero le proprie generalità.
Per il nigeriano provvedimento di espulsione dal territorio nazionale
All’atto della dichiarazione, da parte dello straniero, della propria identità, i militari hanno subito rilevato delle incongruenze oltre alla manifesta reticenza dell’uomo e hanno così deciso di approfondire se quanto affermato corrispondesse al vero, non avendo l’uomo alcun tipo di documento che potesse certificarne le generalità. Gli approfondimenti successivi consentivano di aver contezza dei dati reali dell’uomo, difformi da quanto asserito: pertanto i militari arrestavano, poi convalidato in attesa di procedere all’esecuzione del provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.