Arriva il taser anche per la Municipale. Approvata la mozione di FDI e Lista Calenda

Potrebbe arrivare a breve il taser anche per la Polizia locale di Roma Capitale. Dopo che da metà marzo, questo dispositivo di difesa è stato autorizzato per la Polizia e i Carabinieri in 18 città italiane. Tra le quali anche Roma. Il passo in avanti per quanto riguarda i caschi bianchi, deriva da una mozione. Presentata dai gruppi capitolini della Lista Calenda e di Fratelli d’Italia. E che l’Aula Giulio Cesare ha approvato. Così è arrivato il via libera dalla politica, anche se poi per procedere serviranno altri passaggi. Di natura amministrativa e regolamentare. Anche per formare gli eventuali agenti autorizzati a portare la ‘pistola elettronica’. Intanto però, i proponenti festeggiano. Assicurando che così sarà garantita maggiore sicurezza, per i cittadini e per gli stessi vigili. E anche il comandante del Corpo si mostra possibilista. “Potrebbe essere uno strumento utile, vediamo come va la sperimentazione e poi si potrà valutare la possibilità di impiego per quanto ci riguarda”, commentava qualche giorno fa il comandante del Corpo Ugo Angeloni. Ma in sintesi, il taser cos’è e come funziona?

Ma cos’è esattamente il taser?

Il taser, chiamato anche pistola elettrica o storditore elettrico, è un dispositivo classificato come arma non letale. Che  fa uso dell’elettricità per impedire il movimento del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Quando viene azionato, il taser spara due elettrodi posti su dei piccoli dardi con traiettorie non parallele. In modo da aumentare la distanza, dato che l’efficacia è maggiore quanto più i dardi sono distanti tra loro. Questi dardi sono collegati tramite dei fili elettrici al resto del dispositivo, il quale, una volta che i dardi hanno colpito il bersaglio, produce attraverso di essi una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente. Rilasciata in brevissimi impulsi, che immobilizza il soggetto. Entrambi i dardi devono colpire il bersaglio ma non è necessario che attraversino i vestiti.

Ovviamente, anche se non letale si tratta di un dispositivo invasivo. E dunque da usare solo da parte di soggetti formati, autorizzati dai regolamenti e dalla legge, e negli stretti casi previsti dalla normativa vigente.