Arroganza Raggi. Ai romani nemmeno una parola dopo la tempesta
Un tratto d’arroganza davvero intollerabile, quello di Virginia Raggi. Una spocchia senza pari.
Perché all’indomani del nubifragio che ha devastato Roma nord, una parola di scuse alla città chiunque se la sarebbe aspettata.
L’arroganza della Raggi
Invece no. Proprio con l’arroganza che l’ha caratterizzata in cinque anni di Campidoglio, dalla Raggi non è uscita neppure una sillaba rivolta ai romani che hanno subito tutto quello che è stato immortalato da tv e social. Video terribili che hanno fatto il giro della rete: da quella che fa ancora il sindaco di Roma non uno straccio di spiegazione.
Ma alle caditoie ci devono pensare i romani? Lo dica, la sindaca, se è questo quello che pretende dai cittadini.
Forse non ci ha pensato. Mentre tanti cittadini facevano i conti con i danni subiti, lei la sera se ne è andata ad Ostia a banchettare con i suoi attivisti e ha trovato il tempo di rivolgersi con i suoi social a tutti tranne che a chi ha trascorso ore davvero brutte. A cominciare dai genitori di una quarantina di bambini letteralmente evacuati dall’asilo che era stato preso di mira dalla bomba d’acqua, per non parlare di decine e decine, forse centinaia, di commercianti che si stavano appena riprendendo dai guasti provocati dalla pandemia.
Ma ce l’ha un cuore, questa signora? O pensa solo agli elettori da conquistare in un’operazione assolutamente inutile?
Sindaca senza cuore
In una giornata è stata capace di inaugurare un ponte ciclopedonale a Saxa Rubra, nonostante il faticoso impegno di manifestare solidarietà a vari soggetti. La fondatrice dell’associazione Tor più Bella, minacciata ed aggredita da esponenti del clan Moccia. Ai carabinieri che hanno confiscato beni per 6 milioni ad un capo narcos del Trullo. Ha solidarizzato con la sindaca di Crema per l’avviso di garanzia ricevuto.
Non una parola per i cittadini comuni. È il senso della distanza tra il Campidoglio e Roma. Ottobre arrivi presto.