Asl Roma 6, 38 interinali a casa, i sindaci di Anzio e Nettuno scrivono al Direttore Generale Cavaliere: “Troviamo una soluzione”

Mancato rinnovo dei contratti di lavoro alla Asl Roma 6, i sindaci di Anzio e Nettuno scrivono al nuovo Direttore Generale Arturo Cavaliere, dopo che 38 famiglie del territorio sono rimaste a casa, senza più sostentamento.
Un problema che, da una parte, tocca direttamente i lavoratori e loro famiglie, private di stipendio e di certezze per il futuro: si tratta di persone over 45 o 50, difficilmente ricollocabili nel mondo del lavoro soprattutto in un periodo storico come questo. Ma, dall’altra parte, il problema incide sull’intero territorio, perché, come abbiamo spiegato nel nostro precedente articolo, gli interinali occupavano uffici “cruciali”, avendo accesso a sistemi a cui neanche i dipendenti Asl a tempo indeterminato, al momento della cessazione del rapporto di lavoro dei 38 lavoratori, sapevano e potevano accedere. E provocando, di conseguenza, il blocco o quantomeno il rallentamento di numerosi servizi per i cittadini.

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L’appello dei sindaci di Anzio e Nettuno
“Gentilissimo Direttore”, scrivono ad Arturo Cavaliere Nicola Burrini, Primo Cittadino di Nettuno, e il suo omologo di Anzio Aurelio Lo Fazio. “Scriviamo per sottoporLe il grave problema che si è creato con il repentino mancato rinnovo del contratto all’agenzia E-Work spa. Dal 1° marzo, 37 dipendenti sono in disponibilità, situazione che mette gravemente a rischio il sostentamento loro e delle cispettive famiglie.
I due sindaci riassumono la vicenda. “L’E-Work è solo l’ultima agenzia con la quale i dipendenti hanno lavorato, coprendo un periodo di 20 anni, passando di appalto in appalto, con società e agenzie diverse, garantendo i servizi amministrativi necessari sul territorio. La Asl non ha inteso rinnovare il contratto, né offrire una soluzione alternativa in grado di tutelare i lavoratori che dal 2005 a oggi hanno svolto il proprio dovere con impegno e professionalità”. Poi fanno un appello al Direttore Generale della Asl Roma 6, chiedendo un incontro. “Comprenderà benissimo che è necessario trovare una soluzione per poterli tutelare e per questo Le chiediamo un confronto da svolgersi nel più breve tempo possibile“.
Il mancato rinnovo
La situazione era stata denunciata dal Comitato interinali amministrativi ASL Roma 6, che aveva parlato di un licenziamento dettato più da paure burocratiche e scandali nella sanità laziale che da una reale necessità organizzativa. Molti di questi lavoratori, infatti, erano impiegati nell’ente da molti anni, senza mai ottenere una stabilizzazione, nonostante il loro ruolo fosse cruciale per il funzionamento della macchina amministrativa.
I rappresentanti dei lavoratori pensano che dietro questa mancata conferma ci siano motivi diversi. “Dietro questa mancata conferma sembrerebbe esserci il timore generato dalle recenti inchieste su gare e concorsi truccati nella sanità laziale. Nessuno, infatti, vorrebbe assumersi la responsabilità di confermare i lavoratori, nonostante il loro contributo pluriennale all’efficienza del servizio sanitario locale. A peggiorare la situazione, la Regione Lazio non ha fornito alcun consenso per la stabilizzazione o il rinnovo dei contratti, lasciando i lavoratori in un limbo e alimentando il caos occupazionale”, denuncia il Comitato.
Ora arriva l’intervento dei due sindaci: servirà a qualcosa?