La Asl Roma 6 festeggia la Giornata internazionale dell’infermiere
La Asl Roma 6 ha festeggiato la Giornata internazionale dell’infermiere celebrata in tutto il mondo in occasione dell’anniversario della nascita di Florence Nightingale. È una giornata speciale che l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma, anche quest’anno, ha voluto condividere con i cittadini all’insegna del coinvolgimento e della conoscenza reciproca. Lo slogan che ha caratterizzato le attività in questa giornata è stato “ovunque per la cura di tutti”.
Offerte informazioni sulla figura dell’infermiere
In tale occasione all’Asl Roma 6 sono state offerte informazioni sulla figura dell’Infermiere, sugli sviluppi professionali e in particolare sulla figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità considerata centrale della sanità territoriale del prossimo futuro. Ci sono stati anche interventi di educazione sanitaria.
Asl Roma 6: distribuiti gadgets e distintivi
Nella Asl Roma 6 , la distribuzione di gadgets e distintivi commemorativi, è stata curata dal personale infermieristico in servizio presso gli Ambufest aziendali e le UU.OO. dei Presidi Ospedalieri.
Asl Roma 6: indossata una T-Shirt sul pantalone della divisa
Gli infermieri dell’Asl Roma 6 hanno indossato una T-Shirt sul pantalone della divisa con riportato il logo dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche e lo slogan “l’infermiere è ovunque per la cura di tutti”. È stata una giornata intensa, condivisa e importante!
Breve descrizione di Florence
Florence nacque nel 1820 in una famiglia britannica parte dell’Elite borghese. A 25 anni decise di dedicare la propria vita alla cura dei malati, rifiutando il ruolo classico della donna vittoriana di moglie e madre. Iniziò a prestare servizio come infermiera presso gli ambulatori delle workhouses e gli indigenti. Florence dedicò la sua vita alla ricerca, all’osservazione critica e alla raccolta dei dati, per analizzare i problemi medici, epidemiologi e sociali attraverso l’uso della statistica. Le sue idee di nursing infatti ebbero credito grazie alla sua capacità di sostenerle attraverso gli strumenti dell’evidenza scientifica, che all’epoca cominciavano ad assumere grande rilevanza. Il suo rapporto sulla guerra di Crimea fu il primo esempio di applicazioni assistenziali basate sull’evidenza scientifica. Per la sanità britannica analizzò i tassi di natalità, mortalità e cause dei decessi, le cure mediche e l’igiene pubblica.