Asl Roma 6, concorsi e gare truccate, indagati 11 dirigenti: sequestrati documenti, cellulari e pc


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Un’inchiesta scuote i vertici della ASL Roma 6, il distretto sanitario con sede principale nel comune di Albano Laziale ma che copre i servizi sanitari di tutti i comuni dei Castelli Romani fino al litorale laziale di Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno. Undici persone, tra dirigenti, funzionari e imprenditori, sono finite nel mirino della Procura di Velletri con l’accusa di aver truccato concorsi pubblici e gare d’appalto. Un sistema ben oliato che avrebbe favorito amici e parenti, manipolando procedure di selezione e alterando le regole degli appalti.

Terremoto alla Asl Roma 6, concorsi e gare truccate

L’indagine, avviata dalla Guardia di Finanza di Frascati in seguito a una denuncia presentata il 17 maggio 2024, ha portato a perquisizioni e sequestri di documenti, computer e telefoni cellulari. Gli inquirenti stanno esaminando il materiale per raccogliere prove di presunte irregolarità, che spaziano dalla turbativa d’asta alla rivelazione di segreti d’ufficio.

Indagati 11 dirigenti tra pubblici e privati

Sotto la lente della Procura sono finiti due concorsi pubblici banditi nel 2023 e nel 2024: uno per l’assunzione di tre biologi e l’altro per cinque assistenti amministrativi. Secondo le accuse, le domande d’esame sarebbero state anticipate ai candidati “prescelti”, tutti legati agli indagati da rapporti di parentela o amicizia. A orchestrare il meccanismo, sarebbe stata la presidente della commissione, che avrebbe consegnato in anticipo gli argomenti a un dirigente, il quale li avrebbe poi trasmessi ai candidati.

Ma non solo concorsi. L’indagine ha svelato anomalie anche nell’affidamento di due appalti pubblici: uno da un milione di euro per i servizi di copisteria e un altro per guardiania e centralino. Secondo gli inquirenti, le procedure sarebbero state manipolate per garantire la vittoria a imprese predeterminate, in violazione delle normative sugli appalti pubblici.

Sequestrati documenti, pc e cellulari

L’inchiesta ha fatto emergere anche episodi di manipolazione delle valutazioni. Una funzionaria avrebbe alterato una tabella Excel per modificare i punteggi a favore di un’azienda, ignorando il parere tecnico di un altro commissario. Un’altra dirigente avrebbe escluso da una commissione un funzionario “troppo rigoroso”, impedendogli di influire sulla valutazione finale delle offerte.

Le intercettazioni svelano l’esistenza di un sistema collaudato, con gare ripetutamente prorogate per favorire sempre gli stessi fornitori. In un dialogo captato dagli investigatori, un responsabile affermava senza esitazione: “Io non ci metto niente a cambiare…”, riferendosi alla sostituzione di un commissario non allineato con gli interessi del gruppo.

Sequestri e sviluppi dell’inchiesta

Il sostituto procuratore di Velletri, Francesco Brando, ha autorizzato le perquisizioni il 29 gennaio 2025. I documenti e i dispositivi sequestrati sono ora al vaglio degli investigatori, alla ricerca di prove definitive che possano confermare il quadro accusatorio.

Le indagini proseguono per accertare l’intera portata dello scandalo e individuare eventuali altri responsabili. Il caso solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla legalità delle procedure amministrative all’interno della ASL Roma 6, mettendo in luce un sistema che, se confermato, rischia di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche.