ASL Roma 6, via 38 lavoratori interinali: servizi sanitari a rischio e caos negli uffici

38 lavoratori interinali a casa. Succede alla ASL Roma 6, dove dal 1° marzo non sono stati rinnovati i contratti di 38 lavoratori amministrativi in somministrazione. Una decisione drastica che ha gettato nel panico decine di famiglie e che potrebbe avere pesanti conseguenze sull’efficienza del servizio sanitario nei distretti di Castelli Romani, Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno.
A denunciare la situazione è il Comitato interinali amministrativi ASL Roma 6, che parla di un licenziamento dettato più da paure burocratiche e scandali nella sanità laziale che da una reale necessità organizzativa. Molti di questi lavoratori, infatti, erano impiegati nell’ente da oltre dieci anni, senza mai ottenere una stabilizzazione, nonostante il loro ruolo fosse cruciale per il funzionamento della macchina amministrativa.

Contratti bloccati e concorsi annullati: l’effetto domino della crisi
I rappresentanti dei lavoratori sostengono che dietro questa mancata conferma si nasconda il timore generato dalle recenti inchieste su gare e concorsi truccati nella sanità laziale. “Dietro questa mancata conferma sembrerebbe esserci il timore generato dalle recenti inchieste su gare e concorsi truccati nella sanità laziale. Nessuno, infatti, vorrebbe assumersi la responsabilità di confermare i lavoratori, nonostante il loro contributo pluriennale all’efficienza del servizio sanitario locale. A peggiorare la situazione, la Regione Lazio non ha fornito alcun consenso per la stabilizzazione o il rinnovo dei contratti, lasciando i lavoratori in un limbo e alimentando il caos occupazionale”, denuncia il Comitato.
Il problema non si ferma ai lavoratori interinali. Anche chi ha provato a ottenere un posto fisso tramite concorsi pubblici si è ritrovato di fronte a nuovi ostacoli. La Regione Lazio ha infatti annullato il concorso della ASL di Frosinone per 25 assistenti amministrativi, già concluso e costato oltre 200.000 euro, per attingere alla graduatoria della ASL Roma 1. La legittimità di questa decisione è ora al vaglio del TAR del Lazio, che dovrebbe pronunciarsi entro aprile.
Le incertezze colpiscono anche lo scorrimento della graduatoria del concorso per amministrativi dell’Istituto Zooprofilattico, fermo a causa delle indagini giudiziarie avviate a gennaio. Una situazione che sta alimentando un clima di instabilità tra i lavoratori precari e chi aspettava una regolare opportunità di impiego.
Servizi a rischio e caos negli uffici: le conseguenze sui cittadini
Questa mattina una rappresentanza di lavoratori interinali cercherà di incontrare il nuovo direttore generale della Asl, Arturo Cavaliere, o un altro rappresentante dell’azienda sanitaria nella sede di Borgo Garibaldi, avere una risposta. I dipendenti, che prestavano servizio amministrativo attraverso agenzie interinali, spiegano che molti servizi venivano svolti esclusivamente da loro. “E da oggi alcuni uffici resteranno vuoti, con computer che non potranno essere accesi perché le password le hanno solo i dipendenti interinali che dal 1° marzo stanno a casa. Paralizzando e lasciando scoperto così tutto quel tipo di lavoro, anche perché ci sono funzioni che conoscono solo gli interinali. Ci sarà, in alcuni uffici, il caos totale, che si riverserà sugli utenti”.
Adesso si attende l’esito dell’incontro, se i lavoratori verranno ricevuti. Ma il contratto non potrà comunque essere prolungato come le volte precedenti, in quanto ormai scaduto. Anche volendo riprendere gli stessi lavoratori, dal momento che questi hanno cessato il servizio il 28 febbraio, sarà necessario indire una nuova gara. E questo comporterà ulteriori costi, oltre che allungare i tempi, con conseguenti problemi sia per l’utenza che per i lavoratori stessi. A meno che Asl e Regione non trovino un escamotage. “Non sappiamo se si riuscirà a trovare una soluzione. Quello che sappiamo è che, all’improvviso, 38 famiglie si sono trovate in mezzo alla strada. Le volte precedenti non era mai successo. Ovvio che adesso delle domande ce le facciamo”.