Atac a rischio crack. I commissari scrivono alla Raggi, impegni disattesi

È di nuovo a rischio crack l’Atac, l’azienda capitolina dei trasporti. Dopo la scelta della giunta Raggi di ricorrere al concordato per salvare dal fallimento la holding di via Prenestina. La notizia era stata lanciata dal quotidiano La Repubblica e mai smentita dal Campidoglio ne’ dalla società. E ieri l’indiscrezione e’ stata ripresa dal Tempo, in un articolo firmato da Fernando Magliaro. Che ha messo in risalto i motivi per i quali i commissari incaricati dal Tribunale di seguire il pieno rispetto degli adempimenti concordatari siano su tutte le furie. Tanto da scrivere direttamente alla prima cittadina, al direttore generale del comune di Roma (fresco Dg di Atac) Giampaoletti e all’amministratore unico Mottura. Dicendo in pratica, così non va. Perché l’amministrazione avrebbe già dovuto mettere sul piatto 130 milioni di euro. E invece sarebbe ferma ad appena 84. I motivi? Essenzialmente due, da quello che si riesce a capire. I mancati risparmi, e il mancato introito delle vendite degli immobili di Atac. Quelle rimesse non vincolate all’esercizio che potrebbero consentire di fare un sacco di soldi. Ma per le quali mancherebbe un piano di valorizzazione. E una destinazione condivisa da vincolare alle future procedure di vendita.

Da qui l’ultima idea del Campidoglio, che adesso vorrebbe ricomprarsi quelle cubature. In una sorta di partita di giro, per immettere soldi freschi in Atac. Peccato però che le pubbliche amministrazioni debbano fare altro. E lasciare eventualmente ai privati il difficile mestiere degli immobiliaristi.

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/roma_capitale_acquisto_depositi_atac-5623607.html

Così il concordato salta e Atac fallisce

Se non verranno rispettati i termini del concordato Atac rischia di saltare. Questo in pratica l’ultimo avvertimento fatto pervenire dai commissari giudiziali al Campidoglio. Con una missiva dove si parla esplicitamente di sostanziali inadempimenti. Per circa 46 milioni di euro, mica bruscolini. Una tegola che si abbatte direttamente sul comune e sulla sua azienda si trasporto. Che forse troppo frettolosamente la stessa Raggi aveva più volte dichiarato di aver salvato e messo in sicurezza. Salvo essere smentita clamorosamente proprio in queste ore. E insieme ad Atac, soffrono anche molte altre partecipate. Come Roma Metropolitane, messa in liquidazione e anch’essa a rischio fallimento. Con i 150 lavoratori ‘superstiti’ preoccupati e in agitazione. Ma non va meglio in Ama, che non ha neppure le risorse per continuare con la raccolta differenziata. O alla Multiservizi. Che ha visto recentemente revocati importanti appalti, come quello per il recupero dei rifiuti ingombranti non domestici. Insomma, una situazione al limite dello sfacelo. Che chiunque si ritroverà a vincere le elezioni di Roma la prossima primavera si ritroverà come una bomba già innestata e pronta ad esplodere.

Asta ATAC deserta, e il concordato è sempre più a rischio

De Priamo e Figliomeni (FDI), lettera commissari fatto gravissimo. La Raggi riferisca in Aula

E sulla vicenda del concordato Atac che potrebbe saltare hanno espresso forte preoccupazione anche il capogruppo capitolino di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo e il vice presidente dell’Aula Giulio Cesare Francesco Figliomeni. “La Raggi si preoccupa solo di piazzare i suoi fedelissimi nei posti chiave per i prossimi anni”, ha tuonato Figliomeni ieri dalle colonne del Tempo. O per acquistare i monopattini. Chiari i riferimenti alle recenti assunzioni di nove dirigenti esterni nella ex municipalizzata dei trasporti. E al passaggio di Giampaoletti in scadenza di contratto da direttore del Comune a Dg di Atac. Ma anche alle risorse investite sui mezzi elettrici a due ruote sulla cui utilità per snellire il traffico cittadino restano grandi dubbi. Così adesso l’opposizione è passata all’attacco. E sull’intera vicenda del concordato di Atac la sindaca e l’assessore ai trasporti Calabrese potrebbero essere chiamati a breve a riferire in Aula.

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