Atac allo sbando, adesso gli autisti si portano in cabina lo spray al peperoncino
Atac sembra essere sempre di più allo sbando e fuori controllo. E riportare sui giusti binari l’azienda del trasporto pubblico capitolino sarà particolarmente difficile. Visto che a causa del covid la capienza delle corse è stata ridotta del 40 per cento. Con conseguenti ed ulteriori perdite economiche. Che pesano come un macigno sui conti aziendali e sui propositi di risanamento sbandierati dalla sindaca Raggi e dall’amministratore unico Mottura. Che viene proprio dalla liquidazione di Roma Metropolitane, e forse neppure questo è un caso. Forse anche per la situazione sempre difficile dal punto di vista della liquidità e della cassa, i nuovi autobus promessi dal Campidoglio tardano ad arrivare. E molte delle vetture in servizio hanno oltre 15 anni di anzianità. Con una percorrenza che si avvicina ai 3 milioni di chilometri. E soprattutto, in questi mezzi più vecchi non esiste la cabina chiusa. Cioè quella sorta di scatola in plastica rigida trasparente che quando è chiusa isola l’autista dai passeggeri. Limitando il rischio delle aggressioni, purtroppo sempre più frequenti. E almeno negli ultimi casi, tutti derivanti dal mancato rispetto di indossare la mascherina. Con i conducenti che gentilmente hanno invitato i passeggeri indisciplinati a coprirsi bocca e naso. Ricevendo in cambio calci e pugni. Ma ora il sindacato Faisa Sicel ha detto basta. E ha iniziato a distribuire spray al peperoncino a chi guida il bus. Visto che comune e azienda sembrano essere completamente assenti.
Ancora aggressioni sul bus, fermato 38 enne Ivoriano. Non se ne può più
De Francesco (Faisa Sicel), gli autisti sono costretti a difendersi da soli. Tra palestra e spray al peperoncino
Il segretario regionale del sindacato Faisa Sicel Claudio De Francesco ha spiegato il perché dell’iniziativa presa qualche giorno fa. Di dotare quanti più autisti possibile di bombolette spray al peperoncino. Era una vecchia idea di Atac, ha spiegato il sindacalista. Ma poi dal 2018 ad oggi non se ne è fatto più niente. E adesso anche a causa delle regole da rispettare contro il covid i conducenti sono vittime di continue aggressioni. Così la Faisa ha preso questa decisione, anche senza l’autorizzazione di Atac e Campidoglio. Vedremo se il cadeau sarà tollerato o se la sindaca Raggi o l’amministratore unico Mottura imporranno l’alt. In ogni caso gli operatori di Atac sentono evidentemente la necessità di difendersi. Perché appena un mese fa sono nati anche i corsi in palestra. Sempre su iniziativa della Faisa, con lezioni di boxe thailandese e di altre arti marziali. Perché purtroppo guidare un autobus sta diventando più pericoloso che andare in guerra.
Tutti i casi delle aggressioni più recenti. Dalla donna a stazione Tiburtina passando per Centocelle, Trieste salario e via di Val Melania
sono oltre 40 le aggressioni subite dagli autisti dell’Atac solamente in questo ultimo mese. A denunciarlo è la Italpol, l’Istituto di vigilanza che gestisce tra l’altro la sorveglianza delle rimesse e delle stazioni metro. E tra l’altro alcuni episodi sono stati particolarmente violenti. Come nel caso della donna nordafricana che ha distrutto a pugni e calci una cabina protetta. O del balordo che ha terrorizzato i passeggeri in prossimità dell’incrocio di via Salaria con la centralissima viale Libia. Passando per Centocelle, Tor Bella Monaca e Val Melania. Dove una baby gang ha preso di petto il guidatore. Che aveva semplicemente detto ai ragazzi di mettere la mascherina. Mandandolo all’ospedale. La misura è veramente colma, e se qualcuno inizia a difendersi da solo e’ davvero difficile biasimarlo.