Atac, ancora sassaiola contro un bus. Ora basta

In quattro, tutti giovanissimi e minorenni, hanno viaggiato sul bus Atac 051. Poi, scesi in via Macomer, a Colle del Sole, hanno deciso di raccogliere sassi dal ciglio della strada e – forse per noia – hanno cominciato a bersagliare il bus. Una raffica, nella notte di domenica, contro il mezzo Atac.

A farne le spese, il conducente. Il dipendente Atac, infatti, per far desistere il gruppo ha abbassato il finestrino per dire a quei ragazzi di smetterla, ma una pietra lo ha centrato in testa. Immediato quindi l’allarme al Numero Unico per le Emergenze. Sul posto il 118, che ha medicato l’autista sul posto, e la polizia, a caccia del branco poi dileguato. La vettura non ha riportato danni.

Sempre domenica, in via Prenestina, un altro atto vandalico. Questo volta è stato un senza fissa dimora a lanciare bottiglie di birra, almeno tre, contro un mezzo Atac. L’autista, illeso, non si è fermato, proseguendo la marcia. I fatti del 22 agosto, solamente gli ultimi in ordine di tempo, si sommano a quelli in via Candoni avvenuti nei giorni scorsi.

Spari sul bus, deviate le corse Atac su viale Marconi

Via Candoni, Colle del Sole e Prenestina. Basta aggressioni ai bus dell’Atac

Qui, stando alle denunce degli autisti e dei sindacalisti, il lancio di pietre contro i bus Atac è fitto. E frequente. A comprovarlo anche le fotografie. L’ultime ed ennesima aggressione ha mandato in frantumi nel pomeriggio del 19 agosto il vetro del finestrino di una vettura in servizio sulla linea 128. L’episodio segue quelli accaduti nella serata di martedì 17 agosto, quando due autobus attivi sulla linea 981 sono stati costretti a interrompere il servizio sempre a causa del lancio di alcuni sassi contro i mezzi.

Atac infine assicura che sta lavorando per implementare la sicurezza. Ma intanto i sindacati tallonano l’azienda, come sottolinea Roberto Ricci, segretario regionale responsabile del dipartimento Mobilità della Fit-Cisl del Lazio. Che ha definito la situazione “insostenibile” e che ormai “rende necessario l’intervento del Prefetto”: “I lavoratori operano nella paura e nell’insicurezza”.

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