ATAC, una mascherina per tre turni. La rabbia del sindacato
Gli autisti dell’ATAC non hanno ancora le mascherine e i guanti monouso. E il sindacato rinnova la sua denuncia. Per il segretario della Faisa Sicel Claudio De Francesco l’azienda non sta provvedendo come dovrebbe alla sicurezza dei suoi lavoratori. Che devono ancora procurarsi da soli le necessarie protezioni individuali, se non vogliono guidare l’autobus a mani nude. Ma secondo il sindacato anche le sanificazioni sulle vetture sono insufficienti. E comunque vengono fatte solamente la sera nei depositi, prosegue De Francesco. Mentre avevamo chiesto all’azienda di sanificate gli autobus dopo ogni corsa. Certo adesso la ventitré girano quasi vuote e il problema del contatto con il pubblico in parte è superato. Ma anche la situazione in cui lavorano gli operatori di stazione e’ scandalosa.
ATAC, una mascherina per tre turni in stazione. La denuncia del sindacato
Gli autisti dell’ATAC sono ancora al lavoro senza guanti ne’ mascherine. Ma non va meglio per gli operatori di stazione di metro e ferrovie concesse. La denuncia arriva da Claudio De Francesco segretario della Faisa Sicel. Nelle postazioni delle stazioni, che spesso sono sottoterra il rischio è altissimo. E gli operatori hanno solamente una mascherina, che va utilizzata solo in caso di emergenza. Cioè se qualcuno si sente male e deve essere soccorso. Ma non è finita. Perché la mascherina è unica per tutti e tre i turni della giornata. Ecco perché non può essere indossata se non in emergenza. Tutto questo è assurdo, prosegue il sindacalista. Ma anche sul fronte societario non va meglio.
Debiti miliardari e cassa integrazione. E il concordato ora è a rischio
Il segretario della Faisa Sicel Claudio De Francesco è sul piede di guerra per quello che sta succedendo all’ATAC. Dove sarebbero carenti guanti e mascherine per autisti, macchinisti e operatori di stazione. Ma le preoccupazioni sono anche sul fronte societario. È arrivata la cassa integrazione per i verificatori e gli ausiliari della sosta. Tecnicamente, il ricorso al fondo bilaterale di solidarietà per nove settimane da parte dell’azienda del trasporto capitolino. Provvedimento che è stato esteso anche a una buona parte del personale amministrativo. E che riguarderebbe almeno in parte anche gli operai che lavorano sulle scale mobili della metro. Incredibile. ATAC ha appena ottenuto l’omologa del concordato, spiega De Francesco. Ma il contratto di servizio si finanzia con biglietti e abbonamenti e gli autobus gitano vuoti. E il debito congelato pari a circa 1,5 miliardi fa paura. Se il concordato ora dovesse saltare sarebbero guai seri. Ecco perché anche sulla reale situazione finanziaria e patrimoniale dell’ATAC il sindacato chiede risposte urgenti. Ma dal comune e dall’azienda per ora arriva solo un silenzio assordante.
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