Aviaria a Villa Pamphili, chiuso il parco vicino al laghetto

Non bastava il covid. Ora abbiamo anche l’influenza aviaria che è sbarcata in città. Il primo caso è di poche settimane fa ad Ostia antica, e adesso è la volta di Villa Pamphili. Dove venerdì 26 novembre è stato trovato morto un cigno in prossimità del laghetto nella zona est del parco.

In seguito ai rilievi effettuati dall’Istituto zooprofilattico, si è potuto appurare che si è trattato di un caso di infezione da virus di aviaria. I risultati delle analisi sono stati resi noti domenica 28. E subito sono scattati i provvedimenti di parziale chiusura. Delle zone prossime allo specchio d’acqua ‘incriminato’. Tutta l’area verrà interdetta per 10 giorni, al fine di limitare al massimo ogni rischio di diffusione del virus. Che va sempre ricordato, si trasmette esclusivamente per via meccanica. E quindi non può essere contratto mangiando uova o carne di pollame.

La chiusura per l’aviaria a scopo precauzionale

Il sindaco Gualtieri e l’assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi hanno chiarito in una nota del Campidoglio come le chiusure parziali disposte a Villa Pamphili siano esclusivamente di natura precauzionale. In attesa degli ulteriori esami necessari sugli animali del laghetto e sullo stato dei luoghi. In attesa che le autorità competenti e la Asl Roma 3 possano certificare definitivamente il cessato pericolo. Intanto però resta l’allarme nella cittadinanza. Specie tra chi negli ultimi giorni abbia frequentato questa porzione del parco. E non è escluso che anche grazie alla collaborazione con le associazioni più attive come quella degli Amici di Villa Pamphili, si possa mettere in campo un parziale tracciamento. Anche se ovviamente è impossibile sapere chi abbia effettivamente frequentato questo grande polmone verde nel fine settimana.

L’unico suggerimento utile quindi, in caso di sintomi influenzali particolari, è quello di rivolgersi prontamente al proprio medico di base. O alla più vicina struttura sanitaria competente.