Bambini 40 minuti al freddo in cortile al Rodari a via Norcia. Famiglie inferocite, non avranno il covid ma si beccheranno la polmonite
Sembra francamente assurda la vicenda che si sta consumando all’asilo Gianni Rodari di via Norcia nel quartiere Appio Latino. Dove per evitare assembramenti e dopo il caso di un bimbo positivo al covid sono stati adottati protocolli molto stringenti. Che però per genitori e famiglie rischiano di essere alla fine un rimedio peggiore del male. Infatti è stata completamente inibita la facoltà per mamme, papà nonni e tate di poter raggiungere il primo piano e recuperare direttamente i bambini una volta finita la scuola. Questo per limitare al massimo gli incontri e la possibilità di contagio. Ma forse non si è tenuto conto a sufficienza dell’età dei piccoli. Che spesso non vedendo i familiari sulla porta della classe scoppiano in lacrime. E neanche della difficoltà ulteriore per le educatrici. Che ora devono fare due rampe di scale con la responsabilità di eventuali cadute o incidenti.
Ma la cosa peggiore, resta senza dubbio quello che accade subito dopo. Infatti i bimbi scendono in cortile scaglionati, dalle 15.15 alle 15.55. E devono aspettare la’ i genitori, senza neanche una tettoia di copertura. Esposti al vento, al freddo ed eventualmente anche alla pioggia. Così sulla chat è scoppiato il finimondo. E già in molti minacciano denunce.
Roma, la carica dei trentamila bambini alla scuola dell’infanzia
Al Rodari infuria la polemica, assurdo lasciare 40 minuti i bambini in cortile. E i genitori vogliono denunciare anche la Azzolina
E’ assurdo, i nostri bambini si ammaleranno tutti. E non di covid, precisa una mamma infuriata. Ma per aspettarci quaranta minuti al freddo in cortile. Ora infatti non possiamo più salire in classe, e la situazione è diventata intollerabile. E le fa eco un’altra mamma. Io ho mio figlio che ha bisogno del sostegno. Ma ancora non se ne vede neanche l’ombra. Il Comune ci aveva assicurato che sarebbe stato tutto a posto, ha continuato la signora in una intervista rilasciata a Roma Today. Ma invece non funziona niente. E mancano anche gli insegnanti. Mentre quelli che arrivano per il cosiddetto potenziamento, hanno un orario ridotto al 75 per cento. Insomma, in parole povere nelle scuole materne e nei nidi di Roma regna il caos.
I sindacati sul piede di guerra. Le insegnanti non sono abbastanza protette
E anche il sindacato è sceso sul piede di guerra. Per le troppe cose che non vanno alla ripresa di quest’anno scolastico. Anche nel settore delicatissimo dei nidi e delle materne comunali. L’amministrazione capitolina aveva annunciato la riapertura con una grande impresa, hanno dichiarato in una nota congiunta i vertici locali di Cgil, Cisl, Uil Funzione pubblica e Csa. Costituendo addirittura una task force. Con nove componenti del Comune e ben 17 esperti reclutati in tre Università. Ma purtroppo non sono state coinvolte le rappresentanze dei lavoratori, hanno proseguito i sindacati. Che hanno il polso reale della situazione. E di tutto questo Piano, non si è costo nulla. Così adesso siamo tutti in ritardo, e potenzialmente in pericolo. E la situazione sta diventando inaccettabile.