Basket femminile, allenatore perde la testa e schiaffeggia la sua giocatrice

Aveva appena sbagliato un canestro facile. In uno spareggio fondamentale contro il Rieti, nella serie B di basket femminile. E il suo allenatore ha perso la testa. Così nella successiva pausa di gioco, è entrato in campo. Apostrofando molto duramente la sua atleta. E poi colpendola con un cafone sulla nuca. Un brutto gesto, che ha fatto subito il giro del web. Scatenando polemiche e le immediate scise della società e del coach. Che conosce e allena la ragazza, oggi 17 enne, da quando aveva 6 anni. Anche la mamma della giocatrice ha cercato di minimizzare, per evitare un eccessivo cancan mediatico. Ma ormai la frittata era  fatta. Scuse o non scuse. Un brutto gesto, che non dovrebbe mai accadere. Anche nella concitazione agonistica. E specie per un professionista che allena da oltre 35 anni.

Le scuse della Roma basket femminile e dell’allenatore

La FIP (Federazione Italiana Pallacanestrot) tramite le parole del presidente Giovanni Petrucci ha condannato l’accaduto: “La violenza è esecrabile e non appartiene al nostro sport e alla nostra cultura. Condanniamo senza esitazione quanto accaduto: schiaffeggiare una propria atleta non è mai giustificabile e non appartiene allo sport, alla pallacanestro e al mio modo di concepirlo. Questo gesto squalifica chi l’ha compiuto, sia come persona, sia come allenatore. Il rispetto deve essere al primo posto nei valori di chi fa sport, in particolare nei rapporti tra allenatori e giocatori, perché educare significa comprendere. Ho doverosamente attivato la Procura Federale.”

Il gesto dell’allenatore ripreso dagli smartphone ha scatenato la reazione sui social con molti che chiedono l’allontanamento del coach. Sono intervenute anche il Centro Antiviolenza Angelita di Rieti e l’associazione Differenza Donna.

Il comunicato della società

La Basket Roma è intervenuta con un comunicato sull’accaduto. Ecco il testo: “In merito a quanto accaduto durante l’incontro di serie B femminile tra Basket Roma e Panthers Roseto, la società Basket Roma ritiene il gesto che si vede nelle immagini che stanno facendo il giro del web un gesto deplorevole che non fa parte minimamente del modo di educare e allenare tutti i nostri ragazzi e si scusa per quanto avvenuto, in primo luogo con l’atleta e la sua famiglia, dei quali chiediamo di rispettare la privacy. Vogliamo sottolineare che questo episodio, avvenuto in un momento di tensione agonistica sarebbe dovuto essere gestito diversamente come è doveroso da parte di chi come noi deve avere come primo obiettivo il rispetto e l’insegnamento di valori importanti come la “non violenza” verbale ne tantomeno fisica. “Sono stato protagonista di un episodio spiacevole e mi scuso per quanto è successo – così Luciano Bongiorno – Conosco l’atleta in questione da quando aveva 6 anni e sono entrato in campo a gioco fermo per spronarla, con un linguaggio del corpo troppo violento e facendo un gesto che dalle immagini appare diverso da quello che in effetti è stato, ovvero una pacca sulla coda dei capelli. Non c’era nessun intento diverso, nessuna intenzione di colpirla in alcun modo. Faccio l’allenatore da 32 anni e non mi è mai successo niente del genere. Il Basket Roma è una società sana e rispettosa di determinati valori e completamente estranea ad atteggiamenti del genere.”

Ci teniamo a riportare il messaggio che Patrizia Pacifici, mamma dell’atleta coinvolta, ha scritto di sua spontanea volontà in privato al profilo “panthers.roseto”. “Sono molto amareggiata dal fatto che le immagini dell’episodio di ieri stiano facendo il giro del web. Mia figlia è molto tranquilla, e questo è quello che conta per me. Conosciamo Luciano da quando aveva 6 anni, età in cui ha iniziato l’attività di minibasket, abbiamo un ottimo rapporto e lui per mia figlia è come un secondo papà. alla fine della partita con Luciano ci siamo confrontati su quanto accaduto convenendo che non sono gesti belli da vedere, e possono essere fraintesi da chi non conosce il rapporto che c’è tra di noi. Preciso anche, essendo stata presente all’incontro, che non è stato un ceffone ma una pacca sulla coda. Quindi vi pregherei di interrompere questa tempesta mediatica che non giova a nessuno”. In conclusione, rinnoviamo il nostro rammarico per quanto è successo. Basket Roma Asd