Basta prendere la spazzatura a mano. Netturbini in rivolta, raccolta a rischio

I marciapiedi traboccano di nuovo di immondizia. E i netturbini sono in rivolta. La situazione è precipitata dopo il 15 giugno, data dell’incendio che ha messo fuori uso i due TMB di Malagrotta. Che trattavano oltre 600 mila tonnellate di rifiuti urbani. Così, i cassonetti sono diventati di nuovo stracolmi. E la gente, trovando tutto pieno, ha ripreso a lanciare i sacchetti di rifiuti per strada. Sui marciapiedi, accanto ai secchioni. Un problema per l’igiene pubblica e per il decoro, certo. Ma anche per gli operatori ecologici. Costretti a raccogliere a mano migliaia di sacchetti. Spesso rotti, e pieni di spazzatura di qualunque tipo. Così i sindacati sono in rivolta. E chiedono ad Ama di rispettare i contratti collettivi di lavoro. Che non prevedono questa particolare attività. Ma come mai spesso, si vedono i cassonetti vuoti e la spazzatura ancora abbandonata per strada?

La risposta è semplice. Fino a pochi anni fa, i camion della nettezza urbana raccoglievano meccanicamente il contenuto dei secchioni. Poi, due operatori in piedi sul predellino dietro ai mezzi, facevano la rifinitura, raccogliendo a mani quanto sfuggito. Oggi non è più così. E i due servizi, vengono effettuati in tempi e con mezzi diversi. Con più tutela per i lavoratori. Ma in queste condizioni di emergenza, molti rifiuti restano per strada interi giorni. E la gente è esasperata.

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I sindacati dei netturbini, condizioni di lavoro inaccettabili

Con una lettera firmata dai rappresentanti delle tre sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel, i netturbini scrivono al direttore generale Andrea Bossola per mettere nero su bianco quelle che denunciano come “pessime condizioni” di lavoro.

“Purtroppo, ancora una volta, siamo a segnalare che le operazioni (di raccolta, ndr) vengono svolte, in alcuni casi, in carenza di attrezzature (in alcune zone ci segnalano addirittura la carenza di pale…) ma soprattutto in carenza di sicurezza” si legge nella missiva. “Evidenziamo che, considerate le quantità dei rifiuti da rimuovere e le temperature estreme in cui sono chiamati ad operare i lavoratori, tali operazioni non possono essere svolte manualmente senza l’ausilio delle casse ragno. Inoltre si evidenzia che a parte del personale neoassunti, ad oggi, è stato consegnato solo il vestiario invernale”.

Tra le richieste anche che le “operazioni siano svolte, preferibilmente durante i turni semi notte e notte”, per ovviare al caldo torrido. In assenza di risposte sulla questioni sollevate, “sarà nostra premura richiedere le necessarie verifiche ai competenti uffici del Servizio sanitario regionale”.