Benedetta TV – 100% e Famiglie d’Italia: il conduttore sbagliato

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Anche ieri sera nessuna rete ha raggiunto il 20% di share, che fino a qualche anno fa era il minimo sindacale per RaiUno e Canale5. Certamente l’8.9% di Italia1 con la diretta degli ottavi di finale di Coppa Italia Milan Sassuolo ha contribuito alla distribuzione degli ascolti, credo soprattutto al calo della fiction Libera su Raiuno che ha totalizzato il 17.6%. Endless Love su Canale5 non va oltre il 12.4% e, curiosamente, la medesima fiction proposta nel daytime, in numeri assoluti, ieri ha raccolto 100mila spettatori in più rispetto al prime time. Anche per questo ci occupiamo oggi di un bizzarro caso che tra preserale e access prime time vede due format apparentemente molto simili contendersi il gusto del pubblico.

100% Italia e Famiglie d’Italia: quanto ci piacciono i sondaggi!

Ci sono due game show quotidiani preserali che attingono agli stessi argomenti e hanno un meccanismo molto simile: 100% Italia su TV8 e Famiglie d’Italia su La7. L’argomento, come si arguisce dal titolo sono gli usi del nostro paese e il meccanismo sono i sondaggi. In entrambi i casi, infatti, i concorrenti devono indovinare come hanno risposto alle domande di un sondaggio un gruppo di cento italiani di varia età, istruzione e provenienza. Il campione nel caso di 100% Italia è presente in studio e fa da scenografia al programma. Dal punto di vista degli ascolti non sono esattamente dei successi. Ieri Famiglie d’Italia ha totalizzato l’1.8% e 100% Italia poco di più: il 2.1%. Almeno uno dei due meriterebbe molto di più. Allora cerchiamo di capire cosa c’è che non va cominciando a identificare cosa caratterizza i due format.

Format simili in realtà molto diversi

Famiglie d’Italia è la versione italiana di Family Feud, uno dei game show più popolari e di successo della tv americana. In onda addirittura dal 1976, mette a confronto due famiglie (intese in senso molto largo, famiglie reali, ma anche colleghi, cast di un film o serie, gruppi sportivi ecc,). Sono rappresentate da 5 persone ciascuna che si sfidano a indovinare quali siano le risposte più frequenti date da un campione di 100 persone messe di fronte a una situazione di vita quotidiana.

Le domande, infatti non sono mai del tipo “Quali sono i dieci ponti più famosi del mondo”, ma piuttosto “dove non vorresti mai trovarti la notte di capodanno?” o come accaduto ieri sera, “sei uno studente fuorisede e ti arriva il pacco da giù, cosa ci trovi dentro?”

Il format italiano

100% Italia invece è un format tutto italiano, in cui si sfidano due coppie a puntata, legate da legami di parentela, sentimentali o di lavoro che rispondono a sondaggi molto più semplici e diretti, del tipo “hai mai votato scheda bianca alle elezioni?” o “la pasta in bianco la condisci con burro o olio?”. Molto spesso le risposte sono già annunciate in una multiple choice e i concorrenti devono solo indovinare qual è quella preferita dal campione.

Famiglie d’Italia e 100%: due conduttori inadeguati

La conduzione dei due programmi è stata affidata a Flavio Insinna per Famiglie d’Italia e a Nicola Savino per 100% Italia. Due figure molto diverse e, per differenti ragioni, poco adeguate al format che gestiscono. Il grande successo internazionale di Family Feud è, da sempre, molto legato al presentatore. 

Da dieci anni negli Stati Uniti alla guida del programma c’è Steve Harvey, un comico. La sua conduzione è stata talmente apprezzata da guadagnargli uno show che porta il suo nome e lo ha reso uno dei personaggi televisivi più influenti del paese. Ha modi piuttosto aggressivi, prende in giro le famiglie per le loro risposte, spesso improvvisa gag sulle situazioni proposte ma, soprattutto è in conflitto con le risposte del campione. Celebre la puntata in cui minacciò di andarsene dallo studio se nell’elenco delle risposte che riguardavano i più importanti interpreti della black music non fosse uscito il nome di Prince. Anche un certo atteggiamento “ignorante” nell’accezione Celentaniana del termine lo ha reso molto popolare e efficace nel condurre il programma. 

Flavio Insinna: troppo buono e acculturato

Flavio Insinna risulta invece troppo buono e acculturato per un Format come questo. È sempre educatissimo con i concorrenti, tende a giustificarli nelle risposte che danno, anche quando sono evidentemente fuori luogo. Ieri sera, sul quesito “Improvvisamente ti svegli nel 1984, cosa non troveresti in casa tua che oggi c’è?” al concorrente che ha risposto «la lavastoviglie» ha reagito con «eh beh certo non eri ancora nato…». Steve Harvey avrebbe gettato per terra le schede di conduzione e avrebbe cominciato a deriderlo. Meno elegante certo ma certamente più adeguato, divertente e coinvolgente per il pubblico. 

Nicola Savino: troppo USD

Allo stesso modo ma in senso diametralmente opposto Nicola Savino è poco idoneo alla conduzione di 100% Italia. Il format, proprio per come è scritto e strutturato, fa emergere la banalità delle risposte e ci vorrebbe un conduttore che con collegamenti e citazioni fosse capace di elevarle per renderle gli elementi di un racconto. Questa però non è proprio la cifra del dj milanese. Savino ha cominciato la sua carriera facendosi chiamare UDS (acronimo di Uomo Della Strada). Linus lo utilizzava proprio per “abbassare” il tenore delle interviste che faceva in radio quando l’ospite partiva con interventi troppo teorici e complicati.

Le sue indubbie capacità imitative lo hanno portato al successo ma, dal punto di vista della preparazione culturale, è rimasto un po’ carente. Ogni tanto prova a fare qualche collegamento ma, il più delle volte, incappa in strafalcioni. Cosa che lo ha reso spesso bersaglio di Striscia la Notizia e per cui oggi si trattiene molto, dichiarandolo addirittura durante il programma.

Conduttori perfetti scambiandosi i programmi

In un certo senso Flavio Insinna sarebbe il conduttore perfetto di 100% Italia. Ha la cultura e il gusto per trasformare le risposte, banali proprio perché medie di un campione, in qualcosa di diverso che davvero racconti il nostro presente. Forse anche Nicola Savino sarebbe più adatto a Famiglie d’Italia. Certamente l’arte canzonatoria non gli manca e non avrebbe problemi a confliggere con i risultati dei sondaggi. So che sono parole gridate nel deserto ma chissà…