Benedetta Tv – A Striscia cambiano i conduttori, ma è l’avamposto di una guerra molto più grande di quello che possiamo immaginare

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Ieri sera il film di Matteo Garrone sul dramma dell’emigrazione Io Capitano ha raccolto il maggior numero di telespettatori, quasi tre milioni e il 17.1% di share. Gerry Scotti con lo Show dei Record si è piazzato con il 12.2%. Terzo classificato, come al solito il mercoledì, Chi l’ha visto? con l’11.3%. Aldo Cazzullo con la prima di quattro puntate di Una Giornata Particolare dedicata alla Bibbia ottiene un ottimo 7.3% su La7. “Il grande romanzo della Bibbia” è il titolo dell’ultimo libro di Cazzullo: ovvio che gli sia venuto comodo farne il contenuto di una trasmissione tv, però rispetto al format originale è proprio tutto un altro programma. Il debutto in chiaro di Mare Fuori 5 su Rai 2 raggiunge un discreto 5.9%. La cosa più interessante della serata però è successa a Striscia La Notizia.

Striscia come sempre attacca Affari Tuoi, ma stavolta la posta in gioco è più grande della sfida degli ascolti.

Dall’inizio di questa settimana a condurre il tg satirico di Canale 5 sono arrivati Gerry Scotti e Michelle Hunziker. L’avvicendamento con Roberto Lipari e Sergio Friscia non ha prodotto alcuna variazione negli ascolti del programma ormai stabilizzato intorno al 13%, quindici punti sotto il concorrente Affari Tuoi di Rai 1. La rivalità tra il programma dei pacchi e Striscia è ormai storica, fin dai tempi in cui alla conduzione di Affari Tuoi c’era Paolo Bonolis. Anche quest’anno nel programma di Antonio Ricci, sono ricominciate le insinuazioni sul fatto che le sfide serali di RaiUno siano molto più pilotate di quello che si possa credere. Niente di nuovo potremmo concludere e invece no. Quello che è andato in onda ieri sera mostra che c’è sotto qualcosa di molto più importante dello share. Nel servizio teso a dimostrare come l’andamento delle partite di Affari Tuoi sia finalizzato a influenzare l’ascolto dei programmi che vengono dopo il game show, l’attacco era rivolto non tanto alla Rai come fin qui di solito è avvenuto, ma alla società di produzione del programma Endemol.

Mediaset attacca Endemol, che però fino a qualche anno fa controllava

La tesi sostenuta da Striscia è che Endemol stabilisca l’andamento delle partite di Affari Tuoi per sostenere o, al contrario, indebolire i programmi immediatamente successivi a seconda che appartengano o meno alla stessa casa di produzione. Per sostenerla ha mandato in onda alcuni spezzoni del game show risalenti al 2009 quando alla conduzione c’era Max Giusti evidenziando che le puntate in cui i premi maggiori venivano eliminati dal gioco quasi subito erano quelle programmate quando su Canale 5 doveva andare in onda il Grande Fratello, prodotto appunto da Endemol.

Quindi ipotizza che la casa di produzione avesse il potere di influenzare la programmazione televisiva in modo trasversale. Quello che però Striscia ha sottaciuto è che dal 2007 al 2012 Mediaset era proprietaria di Endemol. Quindi se combine (per non usare un termine caro Ricci & Co. “inciucio”) c’è stata, è stata responsabilità della casa di produzione o di chi ne era proprietario?

La guerra per la produzione di contenuti tv si fa sempre più serrata

Qualche settimana fa probabilmente ricorderete l’attacco sempre di Striscia a Grande Fratello. Commentandolo vi ho parlato di un probabile scontro all’interno di Mediaset tra gruppi di potere e di lavoro non proprio allineati. Probabilmente la questione è molto più profonda e grande di così. C’è in atto una lotta per il controllo della produzione dei contenuti televisivi che dure ormai da almeno 10 anni. A volerla raccontare bene ci si accorgerebbe che al suo confronto gli intrighi della famiglia Forrester di Beautiful come si dice “’ie spicciano casa”. Provo a darvene qualche esempio.

L’analisi e gli esempi

Con l’inizio del nuovo secolo, per motivi strettamente economici, i due più importanti soggetti televisivi italiani Rai e Mediaset decisero di delegare la produzione dei programmi a società esterne. Senza indagare nei dettagli, questo fece sì che crescessero le case di produzione autonome e nascessero anche nuovi attori sulla scena televisiva, come La7 che non doveva sobbarcarsi le spese di una struttura produttiva per cominciare a competere sul mercato. Così sono diventati familiari i nomi di queste società, Magnolia, Fremantle, e appunto Endemol. Queste aziende nel corso degli anni si sono ingrandite e anche un po’ intrecciate tra loro fino a inghiottire realtà minori e diventare in qualche modo egemoni per quanto riguarda la produzione di contenuti. Prendiamo, per esempio Endemol. Le sue radici affondano negli anni 80 quando Silvio Berlusconi decise di affidare la produzione di alcuni show come Bellezze al Bagno a una e neonata società di proprietà di Stefania Craxi e di suo marito Marco Bassetti all’epoca poco più che ventenni. Si chiamava Italiana Produzioni

Senza farla troppo lunga, quella società, è diventata negli anni prima Aran poi Endemol, e detiene la proprietà di innumerevoli format. Oltre a Affari Tuoi e Grande Fratello, tanto per fare qualche esempio, si va da Tale e Quale Show a Ciao Darwin, da Chi vuole essere Milionario? a Masterchef. Come accennato nel 2007 venne acquistata da Mediaset creando il paradosso che molti grandi successi Rai fossero prodotti dal suo principale concorrente. Dal 2012 la proprietà è passata in varie mani tra cui anche Disney. Ognuno di questi passaggi è avvenuto con esborsi di miliardi di euro. Oggi è di proprietà di Banijay, gruppo a guida francese che altro non è che l’evoluzione di Magnolia (società fondata da altro ex Mediaset Giorgio Gori oggi deputato al Parlamento Europeo) che insieme al gruppo De Agostini e a Vivendi (azienda francese che per anni ha cercato di scalare le aziende di Berlusconi) ha creato un colosso internazionale per la creazione di contenuti. Sapete chi è a capo di Banijay? Marco Bassetti! Ve lo sareste mai aspettato?

Italia, Spagna e Germania contro Francia e Inghilterra mentre sbarcano gli americani

Proprio di ieri è l’annuncio di Piersilvio Berlusconi del lancio di un’OPA per il più importante produttore di contenuti tedesco ProsiebensatEinz. L’amministratore delegato di Mediaset ha detto che l’operazione è necessaria per la creazione di un soggetto cross mediale unico che unisca le esperienze positive già realizzate in Spagna. Per proporsi come soggetto paneuropeo in grado di contrastare lo strapotere dei colossi digitali. Banijay con capitali per lo più franco inglesi ha lo stesso obiettivo. Anche perché gli americani avanzano.

Sky, Amazon, Disney, Warner sono ormai realtà consolidate anche nel nostro mercato. Anche la loro storia recente è un appassionante intrigo di proprietà e scambi degni di una soap opera. Basti pensare a Sky, nata dalle ceneri di Tele+2, una costola di Mediaset, è stata prima comprata da Murdoch, ossia Fox e oggi è di proprietà di Comcast, cioè NBC Universal il più importante colosso televisivo degli Stati Uniti. Insomma come sta capitando anche nella politica internazionale quello che accade nel mondo della televisione è sempre meno legato al gradimento del pubblico, ma segue logiche che viaggiano molto al di sopra delle nostre teste senza che noi nemmeno ce ne accorgiamo.