Benedetta Tv, Accordi e Disaccordi: sabato sera con il botto, sorprendente 3,4% di share

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Ieri sera la lirica è stata protagonista su RaiUno e Canale 5, ma con risultati molto diversi. La diretta della prima della Scala, con La Forza del destino di Giuseppe Verdi e diretta da Riccardo Chailly, ha registrato il 10.2% di share, mentre su Canale 5 la replica della seconda parte del concerto de Il Volo ha ottenuto un impressionante 22.9%, superando nettamente la lirica tradizionale. Un fattore che potrebbe aver influito sul risultato di RaiUno è stata la durata dell’opera, che ha superato le tre ore. Questo ha costretto sia il Teatro alla Scala, che ha dovuto anticipare l’inizio della trasmissione alle 18 per finire a un orario decente, sia la televisione, che ha dovuto adattarsi a questa tempistica. Un inizio così anticipato ha probabilmente limitato l’audience, soprattutto per chi non era disposto a seguire una performance lunga fino a sera. La lirica “moderna”, rappresentata dal concerto de Il Volo, ha quindi avuto la meglio in termini di ascolti.

Apertura stagionale del Teatro alla Scala di Milano

La diretta dell’apertura stagionale del Teatro alla Scala di Milano, pur con un risultato relativamente contenuto per RaiUno, rappresenta un evento di grande valore storico e culturale, e incarna perfettamente il senso del servizio pubblico. La battaglia tra le due principali reti generaliste non deve essere vista come una competizione usuale, ma piuttosto come un confronto che esprime l’importanza di trasmissioni che celebrano la cultura. Tuttavia, ciò che sorprende maggiormente è il crollo di ascolti di RaiUno dopo la fine della diretta dall’opera.

Delude Cyrano di Joe Wright

Il film Cyrano di Joe Wright, trasmesso subito dopo, ha ottenuto un deludente 3.3%, un risultato inferiore anche all’ultima puntata dell’anno di Accordi e Disaccordi, il talk show in onda su Nove, che ha totalizzato un sorprendente 3.4%. Questo dato segna il miglior risultato stagionale per il programma, con un incremento significativo rispetto alla sua media, che si aggira attorno al 2%.

Un successo notevole per Nove

Se per RaiUno una simile flessione degli ascolti può essere vista come una delusione, per Nove si tratta di un successo notevole. Un punto in più rispetto alla media, anche se numericamente piccolo, rappresenta infatti un segnale forte, specialmente se si considera che il programma di Nove ha ottenuto un risultato superiore al solito durante un periodo di ascolti notoriamente difficile. Questo dimostra quanto i dati di ascolto siano ormai relativi, con un significato più ampio per le reti più piccole quando superano le loro aspettative.

Accordi e Disaccordi, un talk show diverso 

Il talk show Accordi e Disaccordi, condotto da Luca Sommi, si distingue tra i numerosi programmi di approfondimento politico grazie a una peculiarità unica: non segue il tradizionale schema del contraddittorio, cioè della discussione tra ospiti con posizioni opposte. Invece, Sommi e i suoi ospiti, come Marco Travaglio e Paolo Mieli, utilizzano le domande per cercare di far emergere le contraddizioni nelle affermazioni degli ospiti, intervistati uno alla volta. Questo approccio, privo della consueta polarizzazione, permette un confronto più mirato e incisivo.

Spettatori disillusi con Giuseppe Conte

Ieri, ad esempio, il programma ha aperto con Giuseppe Conte, che è stato interrogato sulle recenti vicende del Movimento 5 Stelle e sul conflitto con il fondatore Beppe Grillo. Le domande erano pertinenti e incalzanti, costringendo l’ex premier a chiarire, dal suo punto di vista, diverse dichiarazioni che avevano dominato le cronache. Tra queste, una delle più rilevanti era la sua definizione di “progressisti indipendenti”. Questo tipo di interrogatorio diretto e senza fronzoli offre uno spazio di riflessione molto più autentico rispetto a quanto accade in altri talk show, dove gli ospiti sono spesso messi a confronto con avversari politici, con il rischio che la discussione scivoli in sterili polemiche o in attacchi reciproci. In questi casi, gli intervistati tendono a eludere le domande con facili ribaltamenti, rispondendo «e allora voi?» e lasciando il telespettatore nello stesso punto in cui si trovava all’inizio, se non addirittura più disilluso.

Accordi e Disaccordi Sommi ha mantenuto il focus

Il secondo ospite della serata, Alessandro Di Battista, avrebbe solitamente partecipato a un dibattito con Conte in altri talk show come Di Martedì o Fuori dal Coro, ma in Accordi e Disaccordi Sommi ha mantenuto il focus sulle questioni rilevanti, evitando che Di Battista spostasse l’attenzione su argomenti non pertinenti. Da questa intervista è emerso con chiarezza un punto importante: la perdita di credibilità del Movimento 5 Stelle tra i suoi elettori è stata determinata principalmente dalla sua adesione al governo Draghi, una mossa fortemente voluta da Grillo. Questo è stato un fattore scatenante che ha portato alla rifondazione del movimento.

Informazione più chiara e utile

Il valore di questo tipo di talk show risiede nel fatto che si basa su fatti concreti e domande precise, piuttosto che su opinioni di esperti che, spesso, non fanno altro che ingolfare il programma. In un panorama televisivo dove i talk show rischiano di diventare solo un palcoscenico per sfoghi egocentrici, Accordi e Disaccordi riesce a offrire un’opportunità per un’informazione più chiara e utile, dove si cerca di andare al cuore delle questioni invece di alimentare il rumore.

In fondo basta un po’ di onestà intellettuale 

La parte finale del programma è dedicata alle pagelle di Andrea Scanzi, chiamato a eleggere il peggiore politico della settimana. Il non credo molto ambito riconoscimento è andato a Emmanuel Macron. Il giornalista toscano nel dare i suoi voti ha manifestato una qualità sempre più rara nel giornalismo italiano: l’onestà intellettuale. Più di una volta ha “premiato” persone notoriamente a lui distanti dal punto di vista della posizione politica. Ha giustificato la scelta premettendo e confermando la distanza di pensiero che lo separa dalla persona che doveva giudicare ma ha aggiunto «su questo argomento ha perfettamente ragione» o, in un altro caso «come sapete non sono affatto d’accordo con lui ma dimostra di non essere ipocrita ed è coerente e questo va sempre riconosciuto». Se un nostro rivale, anche una sola volta nella vita, dice qualcosa di sensato non è proibito riconoscerlo. Anzi è l’unico modo per non rendere sterile qualunque tentativo di migliorare le cose. Si può fare.