Benedetta Tv – Belcanto sale un po’, il GF no. 99 da battere su Rai 2: un format interessante, ma con tanti piccoli difetti

Ieri sera è stata l’ultima puntata sia di Belcanto che di 99 Da Battere. Se per la fiction di Rai 1 si è registrata una lieve risalita che le ha fatto superare, almeno per il finale, la soglia del 20% (20.9 per la precisione), il gioco del tutti contro tutti per ottenere un montepremi di 99mila euro programmato su Rai 2 chiude alla grande convincendo 1 milione e 200mila spettatori, salendo sul podio degli ascolti del prime time con l’8.1%. Su Canale 5 il Grande Fratello continua a galleggiare intorno al 16%.

99 Da Battere su Rai 2: facciamo il punto alla fine della prima stagione
La qualità principale del format di origine belga risiede nel fatto che l’interesse aumenta man mano che il gioco si sviluppa e va avanti. Mentre i concorrenti diminuiscono, impariamo a conoscerli, ci affezioniamo alle storie dei superstiti e ai motivi che li hanno spinti a partecipare. Nella puntata finale dai 100 iniziali ne erano rimasti 20.

Questo ha significato che anche le sfide sono state mostrate con maggior attenzione e coinvolgimento da parte del pubblico. Ovviamente è molto diverso raccontare un gioco con 70 partecipanti con una clip che lo riassume invece che seguire tutto lo svolgimento della gara con il pathos che merita. Altro elemento positivo è la varietà delle sfide in cui si devono impiegare i concorrenti: abilità fisiche, mentali, di pazienza o precisione e, a volte, semplice fortuna. Questo fa sì, almeno sulla carta, che a chiunque sia possibile partecipare al gioco. Il regolamento infatti prevede persone dai 18 ai 98 anni. Ma è proprio qui che è emerso il primo difetto della versione italiana del programma.
Una sfida finale senza storia
Alla fine ha vinto un tal Stanislao Zama di Faenza, 28 anni maestro di arrampicata di alto livello visto che è il tecnico della nazionale italiana di quella specialità e quindi con capacità atletiche fuori dal comune. Dal punto di vista della personalità, invece, è stato uno dei personaggi più anonimi del programma, al punto che la sua storia e quello che avrebbe voluto realizzare con i soldi della vincita lo ha rivelato dopo la vittoria.
Nella sfida finale ha affrontato Euprepio Balestra (probabilmente il casting è stato fatto anche in base all’originalità dei nomi dei partecipanti), 40enne che lavora nelle risorse Umane. Di lui invece sapevamo tutto, della famiglia, dei figli. È stato una presenza molto empatica all’interno del gruppo dei concorrenti, sempre pronto ad aiutare gli altri e a consolarli in caso di sconfitta. Quello che ha permesso a Stanislao di eccellere è certamente il fatto che nella sfida finale, che prevedeva tre prove diverse, la parte atletica era fondamentale, gli ha dato un vantaggio difficilmente colmabile dal suo avversario. Si è capito come sarebbe andata a finire con molto anticipo. Forse una maggior attenzione nel costruire l’ultimo gioco in modo che fosse un po’ più equilibrato avrebbe aumentato la suspense e l’interesse del pubblico.

La debolezza degli ospiti
In ogni puntata una delle sfide è pensata in modo da essere giudicata o comunque gestita da un ospite vip. Ieri è stata invitata Patrizia Rossetti, che ha condotto una vera e propria manche di Ok il Prezzo è Giusto. È stato davvero impossibile coinvolgere Iva Zanicchi, che è stata l’indimenticabile volto di uno dei più popolari programmi degli anni 90? E se sì perché non proporre una manche di un game show con il vero conduttore tra tutti quelli proposti negli anni dalla Rai?
Ecco, se c’è stata una pecca in quest’edizione di 99 Da Battere è l’aver avuto, come ospiti, personaggi di secondo piano. È sembrato quasi più un’occasione di visibilità per vip un po’ in declino che un arricchimento del programma.
La conduzione è l’aspetto su cui lavorare di più
La conduzione di Max Giusti ha brillato per la sua assenza. Ne abbiamo già parlato. L’indubitabile forza comica di Giusti non serve in un programma come questo. Sono altre le qualità necessarie: empatia, curiosità, affabulazione. Non sono le principali di un comico strepitoso quando interpreta personaggi, molto meno efficace quando agisce con la sua faccia.
Il risultato è che il suo contributo si riduce a commentare con qualche battuta l’andamento delle sfide. Non entra quasi mai in contatto diretto con i concorrenti. Le poche volte che lo fa è rigido, impacciato, visibilmente trattenuto. Si capisce che vorrebbe fare delle battute (che probabilmente farebbero molto ridere), ma lui stesso comprende che non è il caso e quindi rimane lì fermo con un sorriso un po’ stentato stampato sul viso. Un’immagine emblematica è stata proprio alla fine quando ha annunciato la vittoria di Stanislao. In occasione dell’ultima sfida tutti i concorrenti eliminati sono tornati per seguire a mo’ di pubblico i due contendenti. Giusti, al termine, a una distanza di una decina di metri ha detto «Stanislao hai vinto la prima edizione di 99 Da Battere». A quel punto gli ex concorrenti sono andati ad complimentarsi con Stanislao. Da un’inquadratura dall’alto si è visto Giusti fermo impalato come una statua, mentre tutti correvano ad abbracciare il vincitore. Un momento che è difficile definire in altro modo se non malinconico.