Benedetta Tv – Bianca Balti, Nino Frassica e Cristiano Malgioglio illuminano la seconda serata del Festival di Sanremo

Ancora ascolti da capogiro per Sanremo, che ha raggiunto il 64.1% di share. La seconda serata è riuscita a dimezzare anche l’inscalfibile risultato di Chi l’Ha Visto?, che rimane inchiodato al 4.6%. I giudizi sulla messa in scena di questa edizione non cambiano molto, per cui da oggi vi offrirò il mio personalissimo e assolutamente soggettivo tabellino di promossi e bocciati della serata. Ma prima due commenti di carattere generale sulla conduzione e il Dopo Festival.
Sì perché ieri si è confermato quello che era apparso evidente la sera del debutto. Il conduttore o conduttrice di Sanremo è uno. Al suo fianco stanno bene e funzionano figure che aggiungono qualcosa, non che hanno la sua identica funzione. Per quanto riguarda i giudizi sui tre di ieri sera vi rimando al tabellino.

Dopo Festival effettivamente divertente con Alessandro Cattelan, che gioca a fare Fiorello
Dopo la rigidità di rispetto dei tempi imposta da Carlo Conti l’oretta del Dopo Festival è davvero una boccata d’aria, un po’ come la sezione di defaticamento a cui gli atleti si sottopongono dopo una gara tiratissima. Anche la formula di quest’anno è piuttosto azzeccata. Lo studio a vista in stile Viva RaiDue invece della sala del Casinò aiuta molto. Alessandro Cattelan gigioneggia molto ispirandosi a Fiorello e fa dell’informalità la cifra della sua conduzione. Il merito più grande è senz’altro quello di avere molto ridimensionato la tribuna dei giornalisti chiamati a giocare e scherzare sulla serata più che a esprimere giudizi perentori. Sarà per questo che, per il momento, i grandi soloni tipo Luca Dondoni non si sono presentati? Anche qui per le presenze fisse Selvaggia Lucarelli e Anna Dello Russo ne riparliamo nel tabellino.
I promossi della seconda serata di Sanremo 2025: le pagelle
- Bianca Balti
La presenza della top model sul palco dell’Ariston è stato un inno alla gioia. Come promesso ha evitato qualunque riferimento diretto alla sua malattia, anzi le poche volte che l’ha fatto è stato scherzandoci su. Ha però scelto abiti che lasciavano vedere le cicatrici che il suo corpo ha dovuto subire. Si può davvero convivere con le prove che la vita ci chiede senza nasconderne le tracce. Brava.
- Nino Frassica
Il giudizio sintetico lo rubo a Selvaggia Lucarelli: «Sono quarant’anni che fa sempre le stesse cose e fa sempre molto ridere». Credo non ci sia tributo migliore per un comico. Su tutti gli interventi visti ieri sera spiccala finta biografia di Cristiano Malgioglio. Ma non c’è stata intromissione che abbia neanche sfiorato la banalità
- Cristiano Malgioglio
Compirà tra poco 80 anni, ma le sue performance sono fanciullesche. I suoi fraintendimenti, non importa se sinceri o voluti, hanno dato finalmente un po’ di freschezza ai momenti fin troppo cristallizzati delle presentazioni dei cantanti. Divertimento puro.

- Lucio Corsi
Per il giovane cantautore grossetano si sono sprecati paragoni illustri, scomodando persino David Bowie. A me ricorda di più, con tutte le dovute differenze, Rino Gaetano. È stato protagonista della terza serie di Vita Da Carlo, proprio incentrata su Sanremo. Idolo perfetto della sala stampa, il fatto che sia rimasto tra i primi cinque anche con i voti del pubblico è già un grandissimo risultato
- The Kolors
Tu con chi fai l’amore è per ora l’unico pezzo “tormentone” passato sul palco dell’Ariston. I ragazzi napoletani ci sono abituati, ma metterne a segno così tanti non è per nulla scontato.
- Bresh
Finora si è parlato molto dei suoi bicipiti, a quanto pare tra le cose più apprezzate dal pubblico femminile, ma il suo pezzo La Tana del Granchio non è niente male e avrà un ottimo successo comunque vadano le cose.
- Achille Lauro
Il suo look vestitissimo e un po’ Grande Gatsby sancisce il suo passaggio da poeta maledetto a sex symbol per tardone. Però la canzone è bella e il gradimento di pubblico e stampa lo dimostra.
- Rose Villain
Se ci fosse un premio per la performance lo vincerebbe sicuramente. Si muove benissimo senza strafare sul palco. Gioca con la sua sensualità e il pezzo Fuorilegge è una delle canzoni più belle di questa edizione
- Willy Peyote
Non fosse altro per il coraggio di avere portato un pezzo funky in un’edizione che prevede solo ballad o trapmerita la promozione. L’autoironia che ha mostrato anche al DopoFestivalnon fa che confermare il giudizio.
- Marcella Bella
Promossa soprattutto per la sua partecipazione al DopoFestival, quando stuzzicata sulla parolaccia (avesse detto…) presente nel testo della sua canzone, ha rivendicato il diritto ad essere orgogliosamente stronze nella vita. Una delle cose più moderne sentite finora
- Carlo Conti
Il capo banda merita la citazione soprattutto dopo la serata di ieri. Le incursioni e i disturbi dei suoi co-conduttori gli fanno perdere di tanto in tanto l’aplomb e il ritmo da bravo dj. Come quando, disturbato da Malgioglio, nel congedare Marcella Bella le dice «Tante belle cose». Meraviglia.
I bocciati della seconda serata di Sanremo 2025
- Il Jingle “Tutta l’Italia”
La nuova sigletta del Festival commissionata da Conti a Gabry Ponte è stata usata in modo esagerato. A un certo punto della serata è stata ripetuta finché il conduttore stesso imitando Malgioglio si è messo a gridare «Pasta! Pasta!». Il problema del fastidio nei riguardi del Jingle non è dovuto solo a questo. È, stilisticamente, una pizzica rivista in chiave techno. Come già ribadito da Checco Zalonela Pizzica dopo cinque minuti rompe i coglioni, se poi viene riproposta ogni cinque minuti…
- Le semifinali dei giovani
Purtroppo la scelta del pubblico ha eliminato le due canzoni decisamente più interessanti delle quattro che componevano la sfida tra i giovani. La ragazze Vale Lp&Lil Jolie e Maria Tomba avevano due pezzi divertenti e divertititi davvero giovani e invece hanno vinto due canzoni banali e molto tradizionali come quelle di Alex Wyse e Settembre. Pazienza la strada verso il senso critico è faticosa e irta di cadute.
- Rocco Hunt
Dieci anni fa ha vinto come nuova proposta. Da lì in poi è diventato una delle figure di spicco dell’hip hop italiano. Perché presentare un pezzo che parla ancora della voglia di riscatto, della vita nei quartieri malfamati. Sarebbe come se Eros Ramazzotti avesse parlato sempre e solo dei “bordi di periferia”. E basta dai.
- Le fiction di Rai 1
Ieri sera sul palco dell’Ariston si sono susseguiti ospiti per lanciare le prossime fiction di Rai 1. Non si è riusciti mai a uscire dalla logica un po’ stucchevole della promozione nonostante i personaggi intervenuti fossero quasi tutti di primissimo piano. Ma poi è possibile che la futura programmazione di Rai 1 non preveda altro oltre agli sceneggiati?
- Fedez
Lo so che è tra i primi cinque ma mi è sorta una domanda dopo la seconda esibizione. Nel suo pezzo, Battito, che è sostanzialmente un dialogo tra il cantante e la depressione che Fedez interpreta con grande trasporto, indossare lenti a contatto nere che fanno tanto Halloween è un segnale di sincerità? A me non pare proprio.
- Simone Cristicchi
Sento già i “boo” dei lettori della rubrica. Però portare un pezzo che fin dalle prime note è indistinguibile da Ti regalerò una rosa con l’evidente scopo di fare piangere il pubblico, come volgarmente sottolineato dalla regia alla fine di ogni esibizione del cantante romano, non è un po’ troppo?
- Rkomi
In questo caso dissento profondamente da Selvaggia Lucarelli. Cantare in “corsivo” provoca fastidio. Per chi non lo sapesse significa strascicare le vocali, pratica in voga, purtroppo, tra molti influencer. Lo fanno anche Clara e Joan Thielema Rkomidi più. Portare poi sul palco gli anziani zii che ballano poteva anche risparmiarcelo.
- Anna Dello Russo
Si lamenta delle critiche ricevute sui social per la poca comprensibilità dei suoi interventi. Si propone come opinionista d’avanguardia commentando i look dei cantanti come faceva trent’anni fa Alfonso Signorini da Chiambretti. Francamente non se ne sentiva il bisogno.