Benedetta tv – Don Diaco fa festa ma Guaccero e Pernice lo mollano

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Sono due le cose notevoli successe ieri sera in televisione: Bella Festa ha ottenuto il 12.6%, facendosi battere dalla non imperdibile fiction turca di Canale 5 Tradimento (13.9%). Ma, soprattutto, per la prima volta Che Tempo che Fa ha superato Raiuno, non nello share – il programma di Fabio Fazio è arrivato al 10.6% – ma in numero di spettatori, quasi 200mila in più. 

La prima serata di RaiUno: tutto fuorché una Festa

Per chi, inopinatamente, ha provato a seguire il programma di Pierluigi Diaco, le ragioni di questo basso risultato sono piuttosto evidenti. Il clima oratoriale di Bella Ma’, che nel pomeriggio di Raidue può avere un senso, trasportato in prima serata, per di più sulla rete ammiraglia, mostra tutti i suoi limiti.

Intanto è difficile fare festa se il tema della serata è il dolore e come si fa a trasformarlo in qualcosa di positivo. È questa la domanda che Diaco ha posto a tutti gli intervenuti.  Potete immaginare come una cosa simile abbia spento qualunque accenno di entusiasmo nell’ospite in questione. Proprio gli ospiti sono stati uno dei punti deboli del programma.

“Aiutami a distruggerti”: è il caso?

Con grande enfasi è stato introdotto Michele Zarrillo, che, con tutto il rispetto non è esattamente Michael Bublè. Superato l’imbarazzo sulla questione del dolore si è esibito in un miniconcerto pianoforte e voce sui suoi pezzi più famosi. A questo proposito mi sia consentita una parentesi. È una settimana che si discute sulla moralità dei testi di Tony Effe, non è che quelli di Zarrillo siano molto meglio. Certo non usa il turpiloquio ma del resto Cinque Giorni ha compiuto trent’anni, come ci ha ricordato il suo autore ieri sera, e il ritornello del brano «Amore mio come farò a rassegnarmi a vivere… aiutami a distruggerti» non è molto edificante soprattutto nel giorno in cui, per l’ennesima volta una ragazza, Martina Voce, è stata accoltellata da chi non voleva rassegnarsi alla fine della loro relazione. 

Ma che festa è?

Ma torniamo a Bella Festa che festa non è stata. L’ospite più annunciato e che si è fatto più attendere è stato Luca Cordero di Montezemolo (non proprio Richard Gere), presidente della fondazione Telethon a cui era dedicata la serata. Intervento molto istituzionale il suo (come poteva essere altrimenti?) e quindi molto distante da un clima festaiolo.

Anche se è stato il migliore nell’appello per le donazioni chiesto a tutti gli intervenuti, cast compreso. Consisteva nel leggere un testo a un leggio, lo stesso per tutti, con cui si invitava il pubblico a donare soldi da destinare alla ricerca. Il testo aveva anche qualche pretenziosità, giocava su allitterazioni e assonanze, molto teatrale, il che ha messo alla prova, non sempre con esiti positivi, le capacità di recitazione dei poveri convenuti.

Forse gli autori del programma hanno preso l’idea di questo esercizio di stile (Queneau perdonali) da un meme che, da qualche anno gira sui social. Uno spettacolo della BBC alla Royal Alber Hall di Londra dove diversi attori si misurano sull’attacco del più famoso monologo teatrale della storia “To be or not to be” dell’Amleto. Il problema è che i personaggi che si cimentano si chiamano David Tennant, Judith Dench, Benedict Cumberbatch e non Fausto Leali, Antonella Elia, Memo Remigi. Il divertissment inglese viene chiuso nientemeno che da Re Carlo III, che ha uno spessore un po’ diverso da quello pur illustre di Montezemolo. Soprattutto, poi, il testo su cui tutti si sono misurati non era di Shakespeare.

Bella Festa: neanche il cast è riuscito a risollevare la serata

Il cast o meglio “il gruppo di lavoro” continuamente citato dal conduttore è stata un po’ la cartina tornasole del palpabile imbarazzo in cui si è svolta la serata. Ogni volta che qualcuno veniva coinvolto si sentiva in dovere di dire «è proprio una bella festa» segnale inequivocabile che non ci si sta divertendo molto. Non è che Diaco li abbia aiutati. Quando ha lanciato l’esibizione canora di Si può dare di più, brano perfettamente inserito nel contesto della serata, lo ha fatto così «Noi non abbiamo Umberto Tozzi, Gianni Morandi e Enrico Ruggeri, ma Rita Forte, Memo Remigi Manuela Villa». Non è quello che si dice una presentazione acchiappa ascolti. Se poi durante l’esibizione l’ottantaseienne Remigi,per ben due volte, sbaglia l’attacco di una delle più celebri canzoni italiane la frittata è completa. 

Ma non era una serata in favore di Telethon?

Un ultimo appunto sui contenuti di Bella Festa. Come ho detto il conduttore ha voluto impostare la puntata su come si possa trasformare le esperienze dolorose in positivo. Per farlo oltre a chiederlo a tutti gli ospiti intervenuti ne ha parlato con un vero sacerdote, Don Walter Insero, cappellano della Rai e spesso ospite di Bella Ma’. Per sviluppare il tema sono partiti dagli ultimi anni di pontificato di Giovanni Paolo II e dalla vita di Sammy Basso. Assolutamente legittimo, ma perché invece non attingere alle numerose storie di bambini salvati in questi 35 anni grazie ai soldi raccolti da Fondazione Telethon? Sarebbe stato più coerente con la serata e senz’altro con meno strascichi di cupezza che hanno allontanato ancora di più il clima di festa che si diceva voler ottenere.

L’unico momento dall’aria un po’ festaiola, almeno nelle intenzioni, è stata l’esibizione di Valeria Marini con un’improvvida cover di Pedro della Carrà (Raffaella perdonali). L’inspiegabile prezzemolina della tv italiana non si è smentita neanche questa volta e ha ripetuto, compiaciuta, ogni volta che ne ha avuta l’occasione la frase: «Da un piccolo gesto possono nascere grandi cose». Probabilmente una frase suggeritale da qualcuno, imparata a memoria e spesa come se fosse una genialità. 

Riassumendo, bastava non chiamarla “festa” e probabilmente si sarebbero limitati i danni. Oppure se davvero l’intenzione era quella di festeggiare probabilmente andava fatta una riflessione un po’ più accurata su chi invitare. Per esempio: Bianca Guaccero e Giovanni Pernice, freschi trionfatori di Ballando Con Le Stelle, sarebbero stati gli ospiti perfetti. Con la loro sola presenza avrebbero garantito quel clima che ieri sera Bella Festa non è riuscita ad ottenere, Invece la coppia del momento ha preferito un’altra festa, quella del Tavolo di Che Tempo Che Fa. Non riesco a credere che non ci abbiano pensato Diaco e i suoi autori. Mi sono allora immaginato una telefonata (im)possibile che potrebbe essere avvenuta ieri mattina.

Guaccero e Pernice: Bella Festa? No, grazie.

Guaccero: «Pronto?»

Diaco: «Pronto Bianca? Ciao. Sono Pierluigi»

Guaccero: «Ciao Don! Aspetta che metto in viva voce, sono qui con Giovanni»

Diaco: «Perfetto, volevo parlare anche con lui. Intanto complimenti per la vittoria, siete davvero un esempio per tutti di positività di amore, la vostra è davvero una favola edificante…»

Guaccero: «Grazie Don! Scusa, ma siamo un po’ di fretta sai, dobbiamo andare a Mil»

Diaco: «Ma certo cara Bianca, vi chiamavo per invitarvi a Bella Festa stasera su Raiuno, c’è tutto il mio gruppo di lavoro, così parliamo un po’ del dolore e di come si possa superarlo con positività. E tu Bianca mi sembri proprio la persona giusta»

Guaccero: «Err… grazie Don, ma sai io e Giovanni stasera avremmo già un impegno…»

Diaco: «Ma no, dai, venite da noi ci divertiamo, viene anche Zarrillo e poi ci sono Rita Forte, Memo Remigi, Manuela Villa, canteremo insieme le canzoni dei Ricchi e Poveri. E poi ci sarà il presidente Montezemolo»

Pernice: «Grazie Don, ma il fatto è che siamo molto stanchi sai, già ieri Milly ci ha tenuto in “ballo” fino alle due e poi telefonate, messaggi, post… abbiamo davvero dormito pochissimo. Poi sai Bianca deve partire per la Puglia per le feste…»

Diaco: «Capisco, la famiglia prima di tutto. Però pensateci: se entro un’ora cambiate idea fatemelo sapere. Noi saremmo felicissimi»

Guaccero: «Difficile… grazie Don sarà per la prossima volta. Salutaci tutti, soprattutto Montezemolo e Buon Natale!»

Posano il telefono.

Guaccero: «No, senti Giovanni non fare quella faccia, se devo festeggiare vado dove si festeggia davvero. C’è Richard Gere non so se mi spiego, e anche Michael Bublè. E se devo fare il Karaoke con le canzoni dei Ricchi e Poveri lo faccio dove i Ricchi e Poveri ci sono. Quelli veri intendo. 

Pernice: «Certo hai ragione Bianca… ma lo verrà a sapere, nel senso che ci vedrà in onda..»

Guaccero: «E stica**i! Gli passerà, è passata a Napoleone vuoi che non passi a don Pierluigi?»

Il Tavolo di Che Tempo Che Fa: L’unica festa televisiva

Se si parla di festa in tv non si può prescindere dal Tavolo di Che Tempo Che Fa. Lì il clima è davvero allegro, goliardico. Chi partecipa fa e subisce scherzi come nei veri momenti conviviali. Nessuno si prende sul serio, un momento di vera leggerezza e complicità tra chi è ospite e il pubblico a casa. Visto che Pierluigi Diaco e il suo “gruppo di lavoro” dovranno, nei prossimi giorni, impegnarsi in altre due prime serate chiamate Bella Festa, diano un’occhiata a qualche Tavolo, li replicano in continuazione e sono disponibili anche on demand. Chissà che qualche ideuzza non possano farla loro per provare a organizzare una festa come si deve.