Benedetta TV – Geppi Cucciari e Roberto Benigni dominano la serata Cover di Sanremo 2025

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La quarta serata di Sanremo 2025, dedicata alle Cover, stabilisce un nuovo record: più di 13 milioni di telespettatori con il 70.4%. Il secondo ascolto della serata lo registra Canale5 con il film Tutti a Bordo che totalizza il 3.5%. Che ne parliamo a fare. Certo, che la puntata in cui le canzoni non sono quelle in gara al Festival abbia avuto molti più spettatori, forse dice qualcosa sulla qualità dei pezzi di quest’anno.

Di sicuro, aprire – udite udite – con un monologo (anche se mascherato da dialogo, ma Carlo Conti, a parte ridere, non ha detto una parola) ha contribuito al grandissimo successo di ieri. Certo il monologhista era Roberto Benigni, è bello vincere facile. Però è la dimostrazione che non è solo cantando che si valorizza il Festival. In secondo luogo, ieri è stata anche la serata in cui la pluriconduzione ha funzionato meglio. Ma ne parliamo nel mio personalissimo tabellino.

Serata Cover di Sanremo 2025: gli artisti promossi

Geppi Cucciari

Fin dall’introduzione si capisce che sarà il fattore caratterizzante della serata. Con le sue battute velocissime e taglienti dice quello che tutti pensano ma nessuno osa. Tipo il fastidio per il jingle “Tutta l’Italia”, Gioca con le regole e i riti del Festival creando momenti esilaranti. Fino a questo momento la migliore co-conduttrice dell’edizione

Roberto Benigni

Per la serie “niente monologhi”, l’apertura della puntata è affidata a Roberto Benigni. Ovviamente parla di politica e attualità e lo fa anche molto bene, come al solito. Parte con qualche battuta sui cantanti deboluccia, a parte quella su Tony Effe e la questione “catena”. Poi comincia a esprimersi sulle cose che stanno succedendo oltre Sanremo, da Musk all’attacco al Presidente Mattarella da parte della portavoce russa.  Si può dire di non volerlo fare, ma il palco dell’Ariston serve anche per questo.

Serata Cover Sanremo 2025 Roberto Benigni

Mahmood

Con la sua esibizione, ha dimostrato quanto sia cresciuto artisticamente. Come giustamente ha sottolineato Carlo Conti è ormai un performer di livello internazionale. Sarebbe bello vedere lui all’Eurofestival.

Rose Villain e Chiello

Emozionante il duetto su Fiori Rosa Fiori di Pesco. La tensione tra loro era palpabile davvero un’interpretazione da attori quasi. Peccato che la regia si sia persa completamente il finale attardandosi su un’inquadratura inspiegabile e buia del maestro che aveva ormai finito di dirigere l’orchestra.

Francesco Gabbani e Tricarico

Io sono Francesco o come è meglio conosciuta Puttana La Maestra è una di quelle canzoni che dovrebbero essere riproposte almeno un anno sì e uno no al Festival. Anche per dimostrare che a Sanremo si possono dire cose importanti, con le canzoni, da sempre.

Giorgia e Annalisa (vincitrici della serata Cover)

Misurarsi con Adele, come con Mina, è sempre pericolosissimo. Sono artiste che hanno un timbro troppo particolare e unico ed è difficilissimo reggerne il confronto, Giorgia e Annalisa ce l’hanno fatta, duettando e non cercando di scimmiottare la cantante inglese. Strepitose e infatti hanno vinto.

Serata Cover Sanremo 2025 Giorgia e Annalisa

Sara Toscano

Brava in versione vocalist sul pezzo degli Offenbach. Molto meglio che come cantante in gara. La nuova Alexia.

Olly e Goran Bregovich

Splendida esibizione di Olly vestito completamente di pelle perfettamente inserito nel clima da festa balcanica. Il pubblico sembrava un po’ spaventato quando il cantante è sceso dal palco e ha cominciato a coinvolgerli con fare un po’ minaccioso. Molto divertente.

Elodie e Achille Lauro

Sembrano davvero a casa sul palco di Sanremo. Il medley Mano a Mano/Folle Città lo hanno interpretato con grande leggerezza, sensualità e divertimento. Sarebbero andati avanti chissà per quanto, se Conti non li avesse cacciati.

Lucio Corsi

Il duetto tra Lucio Corsi e Topo Gigio su un monumento della musica come Nel Blu Dipinto di Blu era ad alto rischio di creare un grottesco imbarazzo. Il cantautore maremmano è riuscito invece a infondergli poesia e a renderlo un momento di tenerezza sincera. Corsi è davvero la star che non ti aspetti e domani sera potrebbe riservare sorprese.

I cantanti bocciati alla serata Cover di Sanremo 2025

La regia

Distratta, mai a tempo e a tratti persino imbarazzante. In alcune canzoni, il mancato sincronismo delle inquadrature con il ritmo compromette seriamente la comprensione dell’esibizione. Se fossi un cantante, chiederei i danni.

I Modà

Ma che ti passa per la testa quando scegli di cantare Angelo insieme a Francesco Renga? Sarebbe come eseguire una canzone dei Queen con Freddie Mercury ancora in vita e davanti a lui. È inevitabile che la voce di Checco ne esca penalizzata. Così, diventa davvero difficile che qualcuno ti voti.

Clara e Il Volo

Anche in questo caso, la battuta di Geppi Cucciari dice tutto: Il Volo dimostrano ancora una volta di poter cantare qualsiasi canzone e, purtroppo, lo fanno. The Sound of Silence è stata scritta da Paul Simon all’indomani dell’omicidio di JFK. Racconta lo smarrimento e deve essere cantata sottovoce, perché “le parole dei profeti sono scritte sui muri della metropolitana e nelle sale d’attesa” e non vanno mai gridate, nemmeno dal palco dell’Ariston.

Balivo e Daniele

Ma perché, alla vostra età e sedute in prima fila, dovete comportarvi come adolescenti? Riprendervi con il telefonino, scatenarvi in improbabili balli… Non ci casca nessuno: volete solo essere inquadrate il più possibile, e Pagnussat, nella sua pochezza, vi accontenta continuamente.

Simone Cristicchi e Amara

Al contrario di Giorgia e Annalisa, Cristicchi non ha retto il confronto con Franco Battiato, tentando di misurarsi con una delle sue canzoni più mature e simboliche. Realizzare una versione de La Cura che sia non dico migliore, ma anche solo lontanamente paragonabile a quella del Maestro, è quasi impossibile senza rischiare l’effetto “oratorio”. E se poi ci aggiungi anche i versi in aramaico dei Salmi di Davide, allora sei pronto per Bella Ma’ e don Pigi Diaco.

Fedez e Marco Masini

Era uno dei momenti più attesi, ma si è rivelato tra i più edulcorati di questo Festival. Il testo originale di Marco Masini è stato ripulito dalle parti più controverse, mentre le rime di Fedez, per quanto non così incisive, raccontavano la delusione e l’amarezza per la fine di una storia d’amore. Alla fine, il cantante milanese aveva gli occhi lucidi e, per una volta, senza lenti a contatto nere. Per qualcuno, più fortunato, il palco dell’Ariston può avere anche un valore terapeutico. Speriamo che serva.