Benedetta Tv – In una serata dominata dalla fiction Amadeus prova a buttarla in caciara, ma non funziona
Il debutto dell’ottava stagione di A un Passo dal Cielo ha vinto la serata radunando 4milioni e 250mila spettatori con il 23.7% di share. Canale 5 con il film di Checco Zalone Tolo Tolo ha fatto la metà, fermandosi all’11.8%. C’è da dire che non si è trattato di una prima visione. Quella ci fu esattamente 3 anni fa, sempre il 9 gennaio ma del 2022. In quell’occasione Tolo Tolo vinse la serata con il 22.5%, ma un milione di spettatori in più di quanti ieri ne ha ottenuti A un Passo dal Cielo. Dunque non si è trattato di una vera e propria sfida. Molti altri canali prevedevano comunque fiction nella prima serata di ieri: RaiDue con La Furia di un Uomo: Wrath of Man (5.7%), Italia1 con Attacco al Potere 3: Angel Has Fallen (5.9%), Tv8 con WhatWomenWant(2.3%).
La fiction si fronteggia con format alternativi precisi
Le reti che hanno scelto di proporre un’alternativa all’abbuffata di film e serie sono state premiate (si intende relativamente). Raitre con Splendida Cornice ha fatto il suo 5.7% in linea con gli ascolti di questa stagione. I due talk di approfondimento: Dritto e Rovescio su Rete4 e Piazzapulita su La7 hanno ottenuto entrambi un punto in più del loro solito. Anche Masterchef su SkyUno ha registrato un buon ascolto raggiungendo il 5.7%. Sono tutti format collaudati e molto precisi. Chi li sceglie sa cosa aspettarsi e difficilmente vedrà deluse le sue attese. Chi invece è stato punito, ieri sera, è Amadeus. Il suo tentativo di portare in prima serata Chissà chi è? sul 9 ha ottenuto solamente il 2.4%.
Amadeus e Chissà Chi è?: la fine di un ciclo
Della difficoltà di trasportare i game show in prima serata abbiamo già parlato quando ci siamo occupati della serata speciale di Affari Tuoi legato alla lotteria Italia. Il gioco richiede ritmo serrato, eliminazione di tempi morti e pause, che con la durata dilatata tipica della prima serata è un contrasto complicato se non impossibile da risolvere. Ma questo non basta a spiegare il risultato misero di ieri sera.
Sulla sfida di Amadeus di lasciare la Rai per accasarsi al 9 non è ancora stata detta l’ultima parola. Se infatti il tentativo di trasferire nell’access prime time il format I Soliti Ignoti semplicemente cambiandogli nome può essere archiviato come fallimento, i risultati ottenuti con La Corrida in prime time lasciano intravedere un futuro forse più roseo. Che senso ha allora proporre in prima serata un format che si è già deciso di abbandonare e che ha fatto il suo tempo?
Un programma in disarmo
Il clima del programma ieri ricordava una famosissima scena de I Blues Brother. Quando i fratelli, mentre cercano di ricostituire la loro band arrivano da un componente che ora fa il Maître di un ristorante di alto livello. John Belushi e Dan Aykroyd si siedono ad un tavolo e cominciano a comportarsi malissimo infastidendo gli altri clienti del locale. Il Maître prova a contenerli finché ad un certo punto è sopraffatto, si toglie giacca e cravattino, manda a quel paese la clientela e si attacca a una bottiglia di champagne. Ieri sera a Chissà chi È? è successa più o meno la stessa cosa.
Una situazione facilitata anche dalla giocatrice Carmen Di Pietro, personaggio che già di suo fa del fraintendimento la cifra del suo successo e regina dell’umorismo involontario. Al suo fianco a “sorpresa” Giovanna Civitillo, moglie del conduttore, che ha portato, all’interno del gioco, le dinamiche di coppia. Molte le presenze comiche Dado come spalla di Amadeus, Omar Fantini e i PanPers tra le identità da indovinare. Tutto questo ha fatto saltare i meccanismi di gioco e quindi la narrazione del programma. Amadeus ha cercato, all’inizio, di tenere la barra dritta ma, in poco tempo ha dovuto desistere. Le identità parlavano, più volte la Di Pietro e la Civitillo si sono avvicinate ai personaggi da indovinare per esaminarli e anche annusarli, consigli e aiuti sulle risposte si sono sprecati. Nulla di scandaloso, i premi vinti sono andati alla fondazione AIRC, però tanta confusione e allegria a volte immotivata. Sembrava proprio di essere a quelle feste aziendali in cui si prende in giro il capoufficio che balla con la cravatta legata in fronte a mo’ di bandana. Quelle situazioni in cui ci si diverte moltissimo se si è parte in causa, a guardarle dall’esterno, tipo dal televisore, molto meno.