Benedetta Tv – Leopardi vince a mani basse contro Zorro. Enrico Brignano penalizzato dalla durata
La prima parte della fiction biopic Leopardi – Il Poeta dell’Infinito ha raccolto più di 4milioni di spettatori con uno share del 24%. Canale5 proponeva i primi tre episodi dell’ennesima serie dedicata all’ultracentenario Zorro che però non riesce a superare il 13.7%. Vedremo cosa accadrà stasera quando la seconda e ultima parte di Leopardi se la vedrà con Il Grande Fratello. Una puntata del reality che si preannuncia molto movimentata con possibili cacciate dalla casa viste le liti anche violente tra alcuni concorrenti che hanno addirittura fatto annullare il televoto della settimana.
Spesso lo share è ingannevole e non bisogna farci troppo affidamento
Come spesso ribadito in questa rubrica, le percentuali d’ascolto non danno quasi mai il giusto valore della riuscita di un programma. Lo share è un dato relativo che va sempre contestualizzato. Ieri sera per esempio Italia1 con il film Attacco al Potere 2 – London Has Fallen e La7 con il Talk di Giovanni Floris Di Martedì hanno radunato lo stesso numero di telespettatori (1 milione e 300mila), ma Floris ha fatto un punto in più di Italia1 (8% contro 7%). Il motivo è che il film è durato un’ora meno rispetto al talk.
Su RaiDue Enrico Brignano ha presentato la prima puntata di Ma diamoci del… Tour in Europa. Anche questo programma ha superato il milione di telespettatori, ma come share si è fermato al 5.4%. La trasmissione è terminata poco dopo le 11 mentre tutte le altre prime serate sono continuate ben oltre la mezzanotte.
Enrico Brignano: un modo diverso di raccontare uno spettacolo e anche gli italiani all’estero
Ma diamoci del… Tour è il racconto della tournée che Brignano ha fatto negli scorsi mesi in molte importanti città europee e il suo incontro con le comunità italiane all’estero. La struttura è semplice: le parti dello spettacolo sono inframmezzate da momenti di vita dell’attore romano e dalla sua troupe in giro per le città in cui si deve esibire. Ad ulteriore commento Brignano, ogni tanto interrompe il racconto da una sala di montaggio, un po’ alla Diego Bianchi per intenderci. È un escamotage interessante per rendere più televisivo uno spettacolo teatrale, il che non guasta.
La cosa notevole però sono i momenti fuori dal palco. I giri per le città non hanno nulla di turistico, anzi è evidente il tentativo di tenersi lontani dai luoghi comuni (sia in senso fisico che figurato) con cui siamo abituati a sentirci descrivere le città europee. Ad Amsterdam, per esempio, il quartiere a luci rosse con le famose sex worker in vetrina, non è neppure nominato. Invece a Colonia viene raccontato in modo molto divertente l’hotel Pasha, la casa di appuntamenti più grande d’Europa con ben 12 piani ognuno dedicato a una particolare sfumatura della soddisfazione sessuale. Enrico Brignano, poi, gioca molto con una delle cifre migliori della sua comicità: l’autoironia. Si butta a capofitto nell’interpretazione del tipico italiano all’estero con tutte gli equivoci che questo comporta. Il fatto di essere seguito dalle telecamere fa sì che spesso persone lo fermino chiedendo di potersi fare un selfie insieme. A Londra è capitato che una donna dopo lo scatto gli abbia chiesto «Ma tu chi sei?» Brignano, senza batter ciglio ha risposto «Ormai non lo so più neanch’io». Molti altri suoi colleghi, sono convinto, non avrebbero mai mostrato un episodio come quello. Siamo solo alla prima puntata (di tre) speriamo che nelle prossime settimane anche lo share possa arridergli di più.
Flora Canto ed Enrico Ruggeri e la tv della notte
Su RaiDue, dopo Ma Diamoci del Tour… si resta in famiglia. Nel senso che Flora Canto, moglie di Enrico Brignano, è la co-conduttrice insieme a Enrico Ruggeri di Gli Occhi del Musicista. Una rubrica che, partendo dalla musica, affronta grandi temi. Ieri si parlava di genitori e figli. Il programma è bello, scritto bene. Tra gli ospiti si è visto anche Carlo Calenda che è intervenuto come figlio di Cristina Comencini e ovviamente nipote di Luigi. Ad un certo punto quando ha confessato che i suoi figli non sono per nulla interessati al suo lavoro neppure quando si tratta dei suoi frequenti litigi con altri esponenti della politica italiana, si aveva l’impressione di essere di fronte alla strepitosa imitazione che ne fa Maurizio Crozza, più che al leader di Azione. Il finale poi, in cui Ruggeri ha duettato con Cristiano De André sulle immortali note de La Canzone dell’Amore Perduto è stato davvero un gioiello raro.
Nonostante questo il programma ha raggranellato un misero 3.5%. Credo che il problema risieda nel manico come si usa dire. Enrico Ruggeri, il cui talento musicale non è assolutamente in discussione, come conduttore fatica non poco. È come se provasse disagio di fronte alla telecamera, o almeno questo è quello che si avverte da casa. Il timbro e l’intensità della sua voce, così evocativa quando canta (Vivo da Re, Non Finirà, Rien ne va plus tanto per citarne alcune) perde moltissimo del suo fascino quando presenta e, ancor di più, quando deve intervistare qualcuno. Forse lasciare più spazio a Flora Canto, nei momenti di conduzione gioverebbe a entrambi.