Benedetta TV – LOL 5: ormai è difficile trovare qualcuno che faccia ridere davvero

Benedetta TV LOL 5

Ieri, serata sostanzialmente fotocopia per quanto riguarda gli ascolti rispetto a una settimana fa. The Voice Senior su Rai Uno svetta su tutti con il 23,2%. La fiction turca Tradimento su Canale 5 non si schioda dal 12,9%. Quarto Grado su Rete 4 raggiunge quasi il 10%. Fratelli di Crozza e Propaganda Live pareggiano intorno al 6%. Merita una menzione il bellissimo reportage sulla guerra in Ucraina, firmato da Francesca Mannocchi per il programma di Diego Bianchi su La7. Quando le immagini e le testimonianze dei protagonisti valgono molto più di qualunque analisi o discussione da talk show. Visto che è andata così oggi ci occupiamo di un programma che si sperava avrebbe potuto riservare qualche sorpresa, ma invece ha deluso parecchio: l’edizione 5 di LOL Chi Ride è Fuori, da giovedì disponibile su Amazon Prime.

LOL 5: un’edizione decisamente sottotono, a partire dalla conduzione

L’appuntamento con il game show comico targato Amazon è arrivato alla quinta edizione con diversi cambiamenti. Con una conduzione tutta nuova. Vista l’attuale situazione psicofisica di Fedez, era abbastanza scontato non rivederlo alla guida dello show. È stato sostituito anche Frank Matano. La nuova coppia è formata da Alessandro Siani e Angelo Pintus e già qui cominciano i problemi. Sono attori comici poco interessati a guidare il programma e molto più intenti a farsi battute l’un l’altro. Il conduttore è un mestiere preciso e sono rarissimi i casi (Claudio Bisio, Giorgio Panariello, Geppi Cucciari) in cui un comico sia in grado di farlo.

Un altro ruolo fondamentale nella storia di LOL è quello del “disturbatore”. Fino a questo momento è sempre stato ricoperto da Lillo Petrolo. Indimenticabile il suo Posaman o il tormentone «So’ Lillo» che usava come inutile rivelazione al termine di una performance sgangherata. Nella terza edizione (l’unica alla quale, finora, Lillo non aveva partecipato) il suo posto e funzione l’aveva assunta Maccio Capatonda. In LOL 5 il disturbatore è Massimo Bagnato che, con tutto il rispetto, gioca proprio in un altro campionato. Anzi, alla sua prima apparizione qualcuno del cast mostra di non conoscerlo neppure.

Un cast inevitabilmente più debole di quello delle passate edizioni

Ma veniamo al cast. Essendo la quinta edizione, è inevitabile che la caratura dei partecipanti cominci un po’ a calare. I due fuoriclasse quest’anno sono senz’altro Enrico Brignano e Geppi Cucciari. Un grande e navigato professionista Raul Cremona. Alcune discrete presenze di secondo livello: Federico Basso, Valeria Graci e Marta Zoboli. Quelli che restano sono un po’ più modesti, o per età e inesperienza Tommy Cassi e Alessandro Ciacci, chi per talento Andrea Pisani e Flora Canto. Questo livellamento fa sì che, da una parte, le battute facciano mediamente meno ridere e, dall’altra, tutti siano molto più concentrati sul gioco piuttosto che sul mostrare le proprie doti.

Così la sensazione per lo spettatore è molto più monotona rispetto alle edizioni precedenti. Il tutto è acuito dal fatto che i due fuoriclasse non fanno nulla per movimentare le situazioni. Brignano nella prima puntata parte bene ma poi si calma immediatamente, forse temendo di fare eliminare subito la moglie Flora Canto.

Anche Geppi Cucciari è trattenuta. Ogni tanto qualche battuta fulminante le esce (e sono le cose più divertenti) ma sembra pentirsene lei per prima. Forse non vuole infierire sui colleghi che potrebbero sempre tornarle utili come ospiti a Splendida Cornice o chissà che altro. Fatto sta che si ride molto poco, tra i concorrenti in studio, figuriamoci a casa.

Per mantenere l’aura mitica di un programma televisivo e rimanere nella storia conviene fermarsi in tempo

Per conoscere il vincitore o la vincitrice di questa edizione, dovremo attendere giovedì prossimo, quando verrà licenziata da Amazon Prime la sesta e ultima puntata. Non credo però che le persone perderanno il sonno nell’attesa. LOL è stato certamente uno dei casi televisivi degli ultimi anni. Una di quelle trasmissioni di cui, forse con un po’ troppa enfasi, si dice che abbiano cambiato il corso della TV.

Ce ne sono altre nella storia della nostra televisione. Tutte quelle che, in qualche modo, ricordiamo con nostalgia hanno avuto una durata limitata. Milleluci il mitico varietà condotto da Mina e Raffaella Carrà 8 puntate. Non Stop, il programma comico da cui uscirono Massimo Troisi, Carlo Verdone, Francesco Nuti e I Gatti Di Vicolo Miracoli ebbe due edizioni di 6 puntate ciascuna.

Quelli Della Notte, il primo late show della TV italiana che “inventò” la seconda serata, durò solo tre mesi. Anima Mia che diede il via a tutti i varietà “nostalgici” si fermò a un’unica edizione di 6 puntate. Per rimanere nella storia e nel cuore del pubblico non è necessario riproporsi fino allo sfinimento, anzi. La deriva e la triste consunzione di un format come Il Grande Fratello ne sono la dimostrazione perfetta.