Benedetta Tv – Mara Venier, da regina del salotto a Funari d’osteria: quando il post-Sanremo diventa indigesto

La giornata di ieri, inevitabilmente, ha vissuto ancora nella scia di Sanremo 2025.
Dopo il Tg1, DietroFestival un montaggio dei back stage delle serate del Festival, ha raccolto quasi 5 milioni e mezzo di telespettatori con il 26.4%. La scelta di Che Tempo Che Fa di dedicare molto spazio a Sanremo con ospiti, oltre a Nino Frassica, Antonella Clerici, Lucio Corsi e i The Kolors ha decisamente ripagato Fabio Fazio che ha totalizzato il 10.1% superando i 2 milioni. Ma chi ha giovato di più del successo festivaliero è stata Mara Venier, che nel pomeriggio di RaiUno è riuscita a raggiungere il 44%. Ma non è tutto oro quel che luccica.

Domenica In si trasforma in una maratona sanremese con una conduzione da osteria
Come ogni anno, la domenica dopo il Festival, il palco del teatro Ariston diventa la scenografia di Domenica In. Mara Venier con il passare del tempo e con l’età si sta sempre di più trasformando nella versione femminile di Gianfranco Funari. Parla con gli ospiti escludendo i microfoni, usa spesso espressioni colorite in romanesco, si rivolge direttamente a operatori e regia per richiedere cambi di inquadratura, ci mette al corrente di suoi disagi gastroenterici di cui faremmo a meno, risponde con battute grevi con poche inibizioni.
Quando prima dell’esibizione dei The Kolors chiede a Stash il titolo della canzone e lui «Tu con chi fai l’amore» lei ritorna alla sua postazione dicendo «Mejo che non te risponno». Con altri, tipo Gaia, è assai più greve, ma non mi sembra il caso di riportarlo. Detto questo il programma è partito alle 14:30 ed è durato fino alle 20:00, quando ha ceduto la linea al TG1. Si sono presentati gran parte dei 29 cantanti che hanno riproposto la loro canzone e alcuni sono stati sottoposti alle domande di una tribuna di giornalisti allestita per l’occasione.

La “rivincita” dei giornalisti parrucconi
Si sono riviste le facce che hanno disertato il DopoFestival. Forse perché l’impostazione data da Alessandro Cattelan più orientata allo show che al gossip non avrebbe garantito loro la dose di esibito narcisismo a cui sono abituati. Così ecco riapparire il “principe” Luca Dondoni, Davide Maggio, il sempre “simpaticissimo” Marino Bartoletti (capace di umiliare il ragazzino che sa tutto su Sanremo. Ma non si rende conto che nell’era di Wikipedia quello ridicolo è lui e non un preadolescente che muove i primi passi nell’avventura del sapere?). Di fronte a cotanta sapienza giornalistica viene da dire: chissà a quale fuoco di fila di domande verranno sottoposti i cantanti, quanti retroscena riusciranno a carpirgli… E invece no! Fedez rimbalza la domanda su chi sia la vera destinataria di Bella Stronza e nessuno insiste. Ad Achille Lauro la domanda più profonda è stata «Ma tu ti vesti così anche nei giorni normali?». Roba da premio Pulitzer davvero.
La questione femminile
Il tema più dibattuto durante Domenica In è stato quello della poca considerazione che le donne hanno subito nell’esito finale della gara di quest’anno. La questione non è stata sollevata da uno dei giornalisti (non sia mai) ma da Elodie che lamentava il fatto che Giorgia non fosse arrivata neppure nella cinquina dei finalisti. A quel punto la tribuna stampa si è compattata come un sol uomo e ha risposto «Ma noi nella cinquina l’abbiamo messa. È colpa del televoto!». Diamo per buona questa risposta “scarica barile”. Punta il dito su qual è il vero problema. La mentalità maschilista, purtroppo, è una questione culturale profonda che riguarda tutti, a partire dal pubblico.
Del resto è frutto di modelli culturali propagandati da secoli. È necessario un cambio di mentalità che non può avvenire dall’oggi al domani. Chi più di un giornalista che si occupa di costume, però, può contribuire ad accelerare questo processo? Sarebbe bastato sottolineare che quel che rimarrà di questo Sanremo 2025, oltre alle canzoni, quello che verrà conservato nelle teche e riproposto tra qualche decennio saranno gli interventi di tre donne: Geppi Cucciari, Bianca Balti e Katia Follesa. Non è un’opinione ideologica. Basta guardare quali e quanti meme con protagoniste le tre artiste affollino i social in questi giorni. Per farlo però bisogna essere rivolti verso la realtà e ciò che ci accade intorno. E non verso il proprio ombelico per fare bella figura nell’ormai stanco salotto di Zia Mara.
Un’unica nota positiva della lunga trasmissione che ha occupato tutto il pomeriggio di RaiUno. Nonostante si siano esibiti in playback e ci fossero meno telecamere, cantanti e canzoni sono state riprese e mostrate come mai è successo nelle serate del Festival. Il merito è di Duccio Forzano. La regia non è un’opinione.
Lucio Corsi a Che Tempo che Fa: finalmente un’intervista
Una cosa su cui tutti concordano è che la vera sorpresa di Sanremo 2025 è stata Lucio Corsi. Ha stupito e affascinato da ogni punto di vista. Per le sue mise, la sua musica, i testi, la poesia. A Domenica In Venier e i suoi “soloni” hanno fatto a gara a chi diceva la frase più a effetto per elogiarlo. Il cantautore ha ringraziato un po’ in imbarazzo ed è finita lì. L’abbiamo ritrovato a Che Tempo Che Fa con Fabio Fazio felicissimo che fosse arrivato secondo, altrimenti non avrebbe potuto ospitarlo. Al di là di questo, finalmente abbiamo assistito a una vera intervista che ha rivelato un po’ di più quale sia il mondo di riferimento in cui è nata una perla rara come Corsi.
Si è parlato di Ivan Graziani e Paolo Conte come sue fonti ispiratrici. C’è stato un affettuoso saluto di Carlo Verdone che l’aveva scelto come co protagonista della terza stagione di Vita da Carlo. Si è parlato di musica e poesia. Non ci vuole tanto, basta che l’intervistatore sia un po’ preparato sull’argomento e non preoccupato unicamente di mostrare quanto sia bravo e intelligente al di là di chi stia intervistando.
