Benedetta Tv – Max Giusti Boss in Incognito e Le Leggi del Cuore: quanto conta la scrittura per la credibilità di un programma

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Nonostante meno di un mese fa Canale5 abbia ottenuto ottimi ascolti con Il conte di Montecristo, film francese dello scorso anno presentato con successo al Festival di Cannes, ieri sera RaiUno con la prima puntata della fiction tratta dal romanzo di Alexandre Dumas ha vinto la serata con il 26.9% convincendo più di 5 milioni di telespettatori. È la dimostrazione che la forza di una storia, se è ben scritta non delude mai. Certo sul risultato di ieri sera ha influito anche l’ormai sempre più evidente debolezza di un format come il Grande Fratello, che infatti è calato ancora fermandosi al 17%. Però, appunto, stiamo parlando di un programma dove la scrittura, soprattutto recentemente, è quasi assente. Per comprendere meglio il concetto è interessante analizzare quello che è successo ieri su RaiDue con il ritorno del docureality Boss in Incognito.

Boss in Incognito: un programma in due parti, molto diverse tra loro

L’ascolto di ieri è interessante. Lo share è stato del 6.3% in linea con le puntate andate in onda in autunno. Il programma è stato preceduto da un’anteprima che però ha totalizzato molto meno appena il 3.9%. Il problema è che questa “anteprima” è finita dopo le 22 quando il programma era già in onda da 45 minuti. La seconda parte di Boss in Incognito è quella emotivamente più coinvolgente. Quando il “Boss” rivela ai suoi dipendenti di essersi introdotto, travestito, nell’azienda e averli “controllati” nel loro lavoro e raccolto le loro confidenze. È normale quindi che questo segmento catturi maggiormente l’interesse del pubblico. Durante la prima parte del programma, quella che ieri è stata messa sotto il titolo “anteprima” viene mostrato appunto l’imprenditore che truccato entra in contatto con i lavoratori. È qui che emergono errori di scrittura che minano seriamente la credibilità della messa in scena.

Le situazioni finte vanno costruite con grande precisione

Ieri sera il Boss si è finto una persona in prova a cui venivano mostrate le varie mansioni all’interno dell’azienda. Dopo una spiegazione e una prova pratica seguiva un momento di chiacchiera tra boss e addetto con cui il titolare cercava di ottenere informazioni sia sulla storia del dipendente che su cosa pensasse dell’azienda. Al termine di questo colloquio il boss ha sempre ringraziato e abbracciato la persona con cui stava parlando. È un atteggiamento difficile da immaginare possa avvenire in un posto di lavoro, soprattutto con un sostanziale sconosciuto che si vede per la prima volta, soprattutto nel 2025. Tendo a dubitare che un tale comportamento, vista la ripetizione, sia stata iniziativa dell’imprenditore. Qualcuno deve averglielo suggerito. Se non è così è ancora peggio. Perché una volta visto accadere andava corretto. La scrittura di un programma televisivo si occupa proprio di questo. Il risultato è stato un forte discredito alla credibilità della situazione mostrata. Se si aggiunge che la conduzione di Max Giusti è talmente ridotta all’osso da risultare impalpabile e quindi neppure giudicabile, la differenza di ascolti tra la prima e la seconda parte diventa molto chiara.

Le Leggi del Cuore: una novità da tenere d’occhio

A proposito di scrittura ieri ha debuttato nel preserale sempre di RaiDue una nuova fiction Le Leggi del Cuore. A dispetto del titolo non è una soap opera, ma una vera e propria serie. Ci sono molte riprese in esterna e le ambientazioni sono molto varie cosa che le soap non prevedono. È un legal drama che narra le vicissitudini di un importante studio di avvocati di Bogotà. Le trame dei casi che impegnano gli avvocati e quelle che raccontano gli intricati rapporti sentimentali dei protagonisti sono in grande equilibrio e mai pretestuose. Soprattutto sono scritte benissimo. Questo spiega perché questo prodotto colombiano abbia ottenuto un grandissimo successo non solo in Sudamerica ma anche negli Stati Uniti. In realtà le puntate della prima stagione sono disponibili da qualche tempo su Raiplay e, nell’ultimo mese, è stato il titolo più scaricato della piattaforma.

Il ‘potere’ della scrittura

Ma torniamo alla scrittura. Attraverso i casi e i clienti dello studio vengono affrontati i temi della contemporaneità in modo esplicito ma mai banale. I diritti delle donne, i pregiudizi sociali, il rapporto tra legalità e giustizia sono raccontati molto esplicitamente, senza però intenti ideologici, mostrando tutte le sfumature che la vita vera ha. In un momento in cui la polarizzazione sembra l’unico modo di rappresentare la realtà non è poco. Per esempio una delle trame delle prime puntate riguarda il rifiuto di un “figlio di papà” di provvedere a un bambino nato da un rapporto occasionale avuto con una cassiera di un supermercato. Il modo con cui è trattata la storia è un giudizio sul maschilismo molto più efficace e avvincente di qualunque talk sull’argomento. Anche la complicata storia d’amore tra i due protagonisti è narrata con grande credibilità, come quelle, del resto, di tutto il cast.

Dal punto di vista degli ascolti il debutto è andato così e così 2%. C’è da dire che ha preso il posto di NCIS la serie più seguita al mondo. Sono certo però che presto diventerà un appuntamento per molti.