Benedetta TV-Peter Gomez cambia format, siamo sicuri sia una scelta azzeccata?

Peter Gomez

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Ieri sera Amici vince con serenità la gara degli ascolti con il 25.6%. Ne Vedremo delle Belle perde quasi un milione di telespettatori e tre punti di share e si ferma al 14.6%. Forse il clima da “volemose bene” contro cui ha lottato per tutta la puntata Carlo Conti rischia davvero di trasformare in un flop un programma con un cast che prometteva ben altri risultati. Ma veniamo all’unica novità della scorsa giornata televisiva.

Chi lascia la strada vecchia per la nuova….

Nell’access prime time di RaiTre, ieri ha debuttato un nuovo programma guidato da Peter Gomez. Fino alla settimana scorsa era comunque lui a gestire quello spazio, con La Confessione un programma partito nel 2017 sul NOVE e passato dall’anno scorso su RaiTre. Era un format semplice ma efficace. Infatti ha rivelato al pubblico le doti da conduttore di Gomez. Si trattava di due interviste, la prima a un personaggio politico o legato all’attualità, la seconda a qualcuno del mondo dello spettacolo. Al termine l’ospite veniva lasciato solo per un minuto davanti alla telecamera e doveva “confessare” qualcosa a qualcuno con cui aveva un’acredine non sopita oppure con qualcuno passato a miglior vita a cui dunque era rimasto qualcosa di non detto. Un format semplice dicevamo ma ben curato. Le interviste erano sempre corredate da belle immagini di repertorio, soprattutto dopo il passaggio in Rai. Anche l’ascolto era più che buono intorno al 5/6% in un una fascia molto affollata di proposte. Da ieri il suo posto è stato preso da Un Alieno in Patria nuovo programma sempre condotto da Gomez ma che ha quasi dimezzato gli ascolti rispetto a La Confessione fermandosi al 3.7%.

Un Alieno in Patria, un altro, l’ennesimo talk sull’attualità

Peter Gomez ha deciso di abbandonare il programma che gli ha dato finalmente un ruolo da protagonista per trasformarsi in uno dei tanti conduttori di talk show dedicati all’approfondimento dei temi che settimanalmente dominano le pagine dei giornali. Per farlo ha deciso di coinvolgere Manuela Moreno, storico volto del TG2 e Paolo Rossi che insieme a due musicisti ha il compito di “alleggerire” il clima della trasmissione inevitabilmente un po’ cupo data la non serenissima situazione internazionale. Particolare non da sottovalutare il programma è in diretta. Per ora la formula appare un po’ zoppicante, era anche la prima puntata, ma ci sono dei segnali che, a mio modesto avviso, vanno subito corretti se Gomez vuole distinguersi dal chiacchiericcio di fondo in cui si sono trasformati i programmi televisivi di approfondimento.

Bel tentativo nella scelta degli ospiti ma attenzione, basta una Rula Jebreal per rovinare tutto

Il programma era anche partito bene. La scelta dei due ospiti presenti in studio è stata molto accurata per non dire sorprendente. L’ex Presidente della Camera Gianfranco Fini e Michele Ainis uno dei più illustri costituzionalisti italiani. Non sono presenze solite nei recenti talk di approfondimento e parlare di Trump, Putin, Medio Oriente ed Europa con personaggi di quella caratura ha consentito un dibattito decisamente più “alto” del solito. Il collegamento con la scrittrice Eddi Marcucci – da anni al fianco delle formazioni militari composte da donne curde che in Siria stanno combattendo contro lo Stato Islamico – ha spinto ancora di più la discussione, al di là dell’attualità, a un confronto su quanto e quando sia giusto prendere le armi contro qualcuno. A quel punto però Gomez ha aperto un collegamento da New York per coinvolgere nel dibattito Jula Jebreal. E qui l’incanto si è rotto. La giornalista, come suo solito, invece di rispondere alle domande con cui Gomez le chiedeva di esprimere un parere sull’idea di “guerra giusta”, ha cominciato un comizio contro Netanyahu e il governo israeliano. Prima che tutto si trasformasse nel solito “dialogo tra sordi” Gomez a chiuso il dibattito, chiamato la pubblicità, e, al ritorno, ha cominciato a parlare di Enzo Jannacci con Paolo Rossi mentre tutti gli ospiti erano magicamente scomparsi sia dallo studio che dai collegamenti, senza essere stati neppure salutati.

Ma chi è davvero l’alieno nel programma?

Il titolo scelto per il programma è Un Alieno in Patria. Nelle note diffuse dall’ufficio stampa della Rai starebbe a significare che nel programma si affronteranno le notizie senza pregiudizi, come osservate da un alieno appena sbarcato sulla terra. Peter Gomez, però esprime fin troppo la sua posizione (legittimamente sia chiaro) per impersonare un punto di vista totalmente equidistante. Manuela Moreno dell’aliena ha certamente lo spaesamento, per ora non si capisce bene quale sia il suo ruolo. Un po’ porta notizie, ogni tanto commenta, a volte chiede a Paolo Rossi interventi estemporanei per rallegrare un po’ il clima. Il comico originario di Monfalcone è certamente un alieno, col passare degli anni persino nei confronti di se stesso e non ha paura di ammetterlo. La sua comicità per essere davvero efficace avrebbe bisogno di spazi un po’ più ampi di quelli che gli può offrire una rubrica preserale. Quello che risulta invece un po’ alienante è il monologo di Gomez con cui si conclude il programma. Annunciato con enfasi da Moreno, il testo è forte, nel miglior stile degli articoli e dei libri di Peter Gomez. Quello che destabilizza un po’ è la sensibile tensione al limite dell’imbarazzo che il giornalista esprime nel recitarlo. Saper scrivere e fare interviste è un conto. Essere credibile e avvincente parlando direttamente al pubblico è tutta un’altra storia. Roberto Benigni docet.