Benedetta Tv – Splendida cornice: quanto è facile rovinare un programma
Tutte le reti principali ieri sera hanno registrato una flessione degli ascolti consueti. Persino il solidissimo Don Matteo, che ha comunque vinto la serata con il 21.6%, in numeri assoluti è sceso sotto i 4 milioni di telespettatori. Due cause principali. Il grande exploit di Italia1, che con la diretta dell’ottavo di finale di Coppa Italia Lazio-Napoli raggiunge il 13.2%, superando anche la fiction Endless Love di Canale5, che si ferma al 12.4%.
In secondo luogo la proposta in chiaro su TV8 della festa finale di X-Factor, che ha ottenuto il 4.5% e con il risultato di SkyUno arriva all’8.6. L’edizione 2024 del talent show si è conclusa nel migliore dei modi. Ha vinto il talento più cristallino, Mimì e ci lascia in eredità una nuova strepitosa conduttrice, Giorgia.
Per i casi del destino di questa nostra benedetta Tv, nella puntata di ieri di Un Posto Al Sole, una delle sottotrame raccontava proprio di un concerto di Giorgia a piazza del Plebiscito, luogo dove si è svolta la finale di X-Factor. Quasi un invito all’ascolto. Forse avrà contribuito al calo della prima serata di Raitre Splendida Cornice, scelta da 800 mila telespettatori con il 4.6%. Ma credo che ci possano essere altri motivi che penalizzano il programma condotto da Geppi Cucciari.
Splendida Cornice: una pessima regia
La presentatrice (orgogliosamente) sarda è molto maturata. Non ha più l’ossessione per la battuta che derivava dalle sue origini comiche, ma non ha smarrito la velocità di pensiero che le permette di reagire in modo fulminante alle risposte dei suoi intervistati.
Ieri sera, sia con Stefano Accorsi che con Luca Argentero, lo ha dimostrato con esiti spesso esilaranti. Il programma poi è ben costruito con alcuni momenti davvero molto riusciti. Come il “Bignamino della prima della Scala”, in cui con l’aiuto di un tenore e alcuni orchestrali Geppi è riuscita a riassumere in una manciata di minuti La Forza del Destino, l’opera di Giuseppe Verdi, che domani aprirà la stagione del teatro lirico più importante del mondo.
Gli errori che rovinano il programma
Purtroppo questa ricchezza di contenuti viene spesso rovinata da una regia che definire scarsa è una gentilezza. Ospiti mostrati solo di profilo, gag comiche che si perdono perché non inquadrate, persone del pubblico che non vengono riprese proprio nel segmento in cui sono protagoniste con le domande agli esperti presenti in studio. Sono errori tollerati a fatica durante una diretta, ma in un programma registrato sono inaccettabili.
In questo senso il montaggio è davvero imbarazzante. I tagli sono evidentissimi. Anche quando si tratta di quella che in gergo televisivo si chiama “pulitura”, cioè eliminare pause ed esitazioni tra, per esempio, una domanda della conduttrice e la risposta dell’intervistato.
Servono per aumentare il ritmo del programma e dovrebbero essere interventi impercettibili, mentre in Splendida Cornice sono molto visibili. L’effetto è che sembra che tra domanda e risposta non ci sia alcun rapporto, disorientando lo spettatore. Sì, perché queste che possono sembrare osservazioni tecniche hanno invece grandi conseguenze nella percezione del programma. Chi guarda sente che qualcosa non va, perché si perde la fluidità della comunicazione. Lo stesso effetto che proviamo quando ascoltiamo una barzelletta da qualcuno che non la sa raccontare. È un peccato perché sia Geppi che la ricchezza di contenuti del programma meriterebbe di meglio
Quanto è difficile il daytime per le nuove produzioni!
Sono gli ultimi giorni di agonia per Binario2. Ieri ne è stata annunciata la chiusura e sostanzialmente il fallimento del progetto. Anche altre nuove produzioni stanno faticando. Soprattutto su Rai2, anche perché è l’unica rete che sta sperimentando nuovi programmi. È difficile conquistare un nuovo pubblico dovendosi confrontare spesso con prodotti immarcescibili come La Signora in Giallo o I Simpsons che, nonostante l’età, continuano a raccogliere un numero considerevole di telespettatori. Certo l’idea alla base del programma conta. Ma, c’è da dire che quasi sempre sono produzioni realizzate con pochissime risorse. “Co’ du lire”, tanto per capirci. Così la sfida, anche per chi i programmi li deve produrre, diventa davvero impossibile.
L’affaire Sanremo
Stamattina siamo rimasti tutti attoniti di fronte alla decisione del Tar ligure che ha dichiarato illegittima l’assegnazione diretta alla Rai della trasmissione del Festival della Canzone Italiana. La gestione di Sanremo dal 2026 verrà attribuita con una gara d’appalto a cui potranno partecipare tutte le emittenti televisive che lo desiderano.
I portali on line sono pieni di reazioni a questa notizia e certamente se ne parlerà tantissimo nei mesi a venire. Io mi permetto solo un’osservazione a prescindere dalle previsioni sul futuro. In osservanza alla stessa norma che ha portato alla sentenza del Tar di oggi, ieri è uscita la notizia che anche le scuole, prima di decidere una gita scolastica, dovranno indire una gara di appalto per identificare le strutture che dovranno ospitare gli studenti. È evidente che questo avrà come unica conseguenza l’eliminazione della gita scolastica nei prossimi anni. Chi, infatti, in un consiglio di istituto ha anche solo le competenze per indire un bando di concorso?
Ecco allora l’osservazione: è mai possibile che nel nostro paese la sola risposta a qualunque problema sia un aumento della burocrazia? La norma sulle gare d’appalto è stata introdotta per combattere la dilagante corruzione nel campo dell’edilizia e della gestione dei servizi. Il rapporto tra il Festival e la Rai coincide con la loro stessa storia. Possibile che chi legifera non riesca a creare dei distinguo suggeriti dal buonsenso più che da chissà quale competenza giuridica? Sono domande retoriche lo so, perché se non lo fossero vivremmo in un paese normale.