Benedetta Tv – X Factor: qualcosa è cambiato

Benedetta Tv - La Talpa e X Factor a confronto
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La Talpa è stato chiuso dopo solo 4 puntate per la scarsità di ascolti. L’incolpevole Diletta Leotta verrà certamente identificata come responsabile primaria del flop. Invece la conduttrice siciliana si è mostrata brava e preparata più di molte altre sue colleghe. Allora dov’è il problema? Il problema è che se la domanda cardine per i malcapitati concorrenti di questo come di molti altri reality è per l’ennesima volta «Con chi hai legato di più?» ,è come se nelle case dei telespettatori partisse la colonna sonora più frequente di questo tipo di programma, il ritmo incalzante dei Carmina Burana, ma al posto delle poesie medievali scelte da Carl Orff il testo contenesse un’unica ripetuta espressione: «E sticazzi!». Da ieri gira voce che anche il Grande Fratello potrebbe subire la sorte de La Talpa: è una crisi irreversibile per i reality show? O più semplicemente ci sono programmi che hanno fatto il loro tempo?

Il nuovo nel vecchio: X Factor docet

Eppure una strada c’è per ridare linfa a format che cominciano ad avere una certa età. Lo dimostra l’edizione 2024 di X Factor. Ieri sera era la semifinale ovvero l’ultima puntata in studio dato che giovedì prossimo, l’ultima serata, sarà in diretta da piazza del Plebiscito a Napoli. E si configura più come una festa concerto che come una puntata vera e propria e quindi farà storia a sé. Su SkyUno ha totalizzato 648 mila spettatori con il 3.6%, a cui vanno aggiunti i dati di Sky+1 che in differita di un’ora trasmette il programma.

Gli spettatori superano gli 800.000, che significa almeno 1 punto e mezzo in più di share. La cosa interessante di questi dati viene fuori se proviamo a paragonarli a quelli delle scorse stagioni. C’è un incremento di oltre il 35% rispetto all’ultima edizione. Un valore, visto che siamo arrivati alle semifinali, destinato solo ad aumentare. Come hanno fatto? Puntando tutto su qualcosa che nella storia dello spettacolo ha sempre pagato: la sorpresa.

Edizione sorprendente

L’edizione di X Factor di quest’anno è sorprendente per diversi motivi. Il primo è la straordinaria attitudine da conduttrice dimostrata da Giorgia. Chi l’avrebbe mai detto? È certamente stata una scommessa, un rischio, ma senza rischi è difficile raggiungere grandi successi. Seconda sorpresa: i giudici non litigano, ma il conflitto c’è comunque. Basta affiancare a Manuel Agnelli – sempre più il Lele Adani della musica con le sue frasi da guru de noartri «Fare musica è fare vita» – a Jack La Furia che è l’amico cazzaro quello che non riesce a prendere sul serio niente tanto meno sé stesso e il contraddittorio è garantito con il plus della risata finale.

È sorprendente la competenza musicale di Paola Iezzi spesso superiore a quella dei suoi colleghi ma mai ostentata. Ed è sorprendente scoprire che il simbolo della trasgressione Achille Lauro in realtà è un bravo ragazzo di quelli che fanno innamorare le nonne oltre che le madri. Ma la sorpresa più grande è l’altissima qualità dei concorrenti, veri cantanti e musicisti, uno più bravo dell’altro.

Quest’anno non si è indugiato sulle storie lacrimevoli di riscatto sociale dei partecipanti, niente tremende infanzie di abusi in cui la musica ha avuto un ruolo salvifico che avevano caratterizzato le ultime edizioni, ma talenti puri che cercano di migliorarsi e misurarsi tra loro di puntata in puntata e sanno emozionare con la voce e le performance e non con il loro deprimente passato, perché puoi anche essere la piccola fiammiferaia ma se poi non sai cantare la gente si stufa. In fondo è questo il segreto del successo incontrovertibile dell’edizione di X Factor 2024: la convinzione che il pubblico sia meno rincoglionito di quanto, troppo spesso, gli addetti ai lavori ritengono che sia.

Forum un programma resiliente

Una delle sfide più durature del daytime è quella che mette a confronto il mezzogiorno di Raiuno con quello di Canale5; cioè Antonella Clerici contro Forum. Entrambi i programmi hanno sempre un buon ascolto ma quasi sempre Forum totalizza due, tre punti in più nei confronti del rivale. Anche ieri È sempre mezzogiorno ha raggiunto il 17.3 e Forum il 19.5. Eppure, sulla carta il programma di Antonella Clerici sembra più versatile, con maggiori possibilità di variazioni rispetto a Forum che, bene o male è sempre uguale a se stesso. Ieri, per esempio a È sempre mezzogiorno hanno cominciato a presentare ricette dedicate all’imminente periodo natalizio con suggerimenti davvero insoliti ma attraenti come un “risotto al sapore di panettone” il tutto sempre condito dalla leggerezza e ironia della conduttrice, eppure…

Ma allora cerchiamo di capire un po’ meglio il durevole successo di Forum. Il programma compirà l’anno prossimo quarant’anni. La prima conduttrice è stata Catherine Spaak a cui sono succedute Rita Dalla Chiesa, Paola Perego e infine Barbara Palombelli, ma non sono queste le uniche modifiche che ha subito nel corso del tempo. Il mutamento più importante è quello dei temi delle cause che quotidianamente vengono proposte al pubblico.

Dalle tipiche discussioni condominiali degli esordi, sconfinamenti, rumori molesti, dispute su millesimi e via dicendo si è passati via via a temi più sociali fino ad arrivare in questa edizione targata Palombelli a questioni etiche e profonde. Ieri si presentava il caso di una ragazza minorenne che avendo partecipato a una “challenge” di TikTok chiamata “Sex Roulette”, che prevede che 5 ragazze e 5 ragazzi abbiano rapporti sessuali non protetti, è rimasta incinta. Il padre della ragazza chiedeva che i partecipanti la curiosa e aberrante sfida effettuassero un test del DNA per stabilire con certezza la paternità del nascituro. La controparte era simboleggiata dal padre di uno di questi ragazzi (anche loro tutti minorenni) in rappresentanza anche degli altri genitori che non consentivano l’esecuzione del test. Il Padre della ragazza allora chiedeva almeno il riconoscimento di una “paternità collettiva” come assunzione di responsabilità e si rimetteva al giudizio del giudice. Come si può immaginare la discussione ha coinvolto una serie di temi etici rilevanti e molto attuali: l’interruzione di gravidanza, il modello educativo genitoriale, l’influenza dei social sugli adolescenti, il valore dell’affettività e della sessualità.

Alla fine nonostante il pubblico e il giudice stesso fosse evidentemente dalla parte dei diritti della ragazza l’istanza del padre è stata respinta dato che il test del DNA non può essere coercito e la “paternità collettiva” non è prevista dal nostro ordinamento: aprendo così un altro tema quanto mai urgente e attuale: la capacità delle leggi di rispondere alle emergenze di una società che cambia con grande velocità. In questo non troppo breve riassunto si può capire perché il successo di Forum non accenna a diminuire. Il programma e i suoi autori sono stati capaci di modificarne i contenuti adattandosi ai cambiamenti degli interessi e della sensibilità del pubblico. Hanno cioè applicato alla costruzione della trasmissione quella concezione che prende il nome di resilienza, una parola tanto di moda quanto troppo spesso usata a sproposito ma, per una volta, descrive precisamente la durevole efficacia di Forum.

Quando lo share assomiglia al gioco delle tre carte

Una piccola osservazione per confrontare tre programmi che, in numeri assoluti, ieri sera hanno avuto lo stesso ascolto ma in termini di share no. Si tratta de Splendida Cornice su Raitre, Diritto e Rovescio su Rete4 e Le Iene su Italia 1. Le tre trasmissioni totalizzano poco meno di un milione di telespettatori ma lo share è rispettivamente 5,7% 6,6% 7,7%. Anzi, a voler essere pignoli lo share è inversamente proporzionale al numero di telespettatori anche se di poche decine di migliaia.

Per capire come possa succedere basta osservare la durata dei tre programmi. Splendida Cornice parte alle 21.34 e chiude a mezzanotte, Diritto e rovescio comincia alle 21.28 e chiude all’1 meno 5, Le Iene alle 21.58 e chiude all’1 e mezza. La differenza di durata è decisiva.

Mano a mano che la serata procede, infatti, il pubblico totale davanti al televisore ovviamente diminuisce e quindi anche con pochi (relativamente) spettatori si ottengono percentuali più alte. Poco importa direte voi, ma per programmi che magari legano la loro sopravvivenza a uno o due punti di share “allungare il brodo” diventa una soluzione più che percorribile. Ma siamo sicuri che questo giovi alla qualità dei programmi?