Berlusconi, tanta gente prega. E poi i leoni da tastiera

Berlusconi gente

Ma che gli prende a certa gente, incapace di rispettare la sofferenza di Berlusconi?

Sui social ho letto di tutto, insulti irripetibili, cose incredibili: in questo Paese – se quello è il Paese – se un leader sta male ci si sente autorizzati a rovesciargli addosso di tutto. Vigliacchi. Come ha notato anche Matteo Salvini.

La gente e Silvio Berlusconi

Mi è capitato persino di leggere un tweet del genere: “Speriamo #Silvio vada almeno oltre il 25 aprile ed il 1° maggio, sennò le due feste saranno inghiottite da un’interminabile camera ardente mediatica. Anziché celebrare lavoro e libertà, sarà celebrato lui come grande statista, dimenticando il grande magliaro che è sempre stato”.

Lo scrive una donna, di sinistra, che si definisce giornalista. Non merita nemmeno la pubblicità del nome.

Ma è indubbio che c’è da lavorare assai sulla cultura profonda dell’Italia. Questo è il periodo in cui viene messo in discussione persino il momento della sofferenza. Del resto, a scuola ce la prendiamo con l’insegnante, al pronto soccorso con l’infermiere e il medico, e per strada con le forze dell’ordine.

Quelli che odiano sui social

E ovviamente poteva mancare Silvio Berlusconi, a cui certa gente augura morte e non guarigione?

C’è da provare solo pena per “persone” incapaci di sentimenti civili. Per loro l’avversario è sempre a testa in giù.

A Silvio voglio invece mandare il mio abbraccio affettuoso. È tanto tempo che non ho modo di parlarci, ma vivo queste ore come se in quell’ospedale ci fosse una persona di famiglia, per la quale si prova timore del peggio: mi è capitato di parlarne ieri dalla Merlino.

Credo di poterlo fare anche a nome di tanta gente che gli vuole bene anche se non lo vota, persino dall’altra parte dello schieramento politico. Lasciamo stare i troll, anche quelli in carne e ossa: c’è anche tanta gente capace di rispetto, guarda la sua lotta per la vita con sgomento e spera di rivederlo di nuovo in campo. È l’Italia che Silvio ama.