Berlusconi, con La Destra un rapporto leale e fiero

La Destra Berlusconi

La Destra, quella che fondammo e guidammo con Teodoro Buontempo fino alle fine, fu leale con Silvio Berlusconi. E ne venne ricambiata anche nei tempi di conflitto politico.

Silvio ci stimava e venne a “battezzare” la nostra orgogliosa comunità al Palazzo dei Congressi di Roma, era il novembre 2007. Noi avevamo rotto con An e Fini, indirizzati verso il Pdl, volevamo restare aggrappati alle nostre bandiere di sempre.

Quel rapporto fiero tra La Destra e Berlusconi

Berlusconi avrebbe voluto anche La Destra al suo fianco in quelle elezioni politiche del 2008, ma lo strappo con Fini lo rese impossibile. Anni dopo, rimarginammo – alcuni di noi – quella ferita con Gianfranco – ma fu dura. Però la politica non è solo poltrone e capimmo il gioco della politica che si svolgeva in quel tempo.

Va anche ricordato che Berlusconi volle darci comunque testimonianza del suo affetto nei nostri confronti, quando, anni dopo, ci chiese di entrare a far parte del governo con un nostro uomo, un sottosegretario. Gli proponemmo Nello Musumeci che Silvio accettò con entusiasmo. E ci aiutò Ignazio La Russa, va ricordato.

Voleva persino disegnare il nostro simbolo

Questo fu il nostro rapporto, cementato da anni di frequentazione, che non poteva mai far mutare la qualità dei nostri rapporti personali e politici.

Ricordo come se fosse oggi quando portai a Palazzo Grazioli quel manipolo di parlamentari pronti a fondare La Destra. Eravamo otto e ci trovammo di fronte un leader che voleva donarci un simbolo con cui accompagnare la nostra avventura politica. A me toccò dirgli “no grazie, facciamo da soli”, beccandomi la sua risposta ai nostri commensali “vedete perché gli voglio bene? Perché è fatto così”.

E nel momento in cui Silvio sale alla Casa del Padre è davvero difficile dimenticare quante gliene hanno fatte, soprattutto nei cosiddetti palazzi di giustizia. Facemmo politica con lui senza sollecitare finanziamenti e anche questo ci rendeva orgogliosi: padroni del nostro destino, era comunque il nostro Capo anche se in lite (momentanea). E con fierezza, ogni militante di quel movimento politico, abbruni la bandiera in onore di un leader che ha fatto la storia della nostra Nazione.