Blitz alle Salzare di Ardea, arriva il prefetto: ‘Operazione importante contro il degrado’ (FOTO E VIDEO)
Dieci villini abusivi abbattuti: l’operazione di questa mattina all’alba ad Ardea, nella zona dei 706 ettari delle Salzare, ha ricevuto il plauso del Prefetto di Roma Lamberto Giannini, arrivato nella zona insieme al Procuratore Capo Giuseppe Amato, al sindaco di Ardea Fabrizio Cremonini e alle alte cariche dell’Esercito, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
150 persone impiegate per l’operazione
Sono circa 150 le persone impiegate per l’importante operazione di oggi, iniziata intorno alle 7 di questa mattina. In questo momento sono state abbattute 4 abitazioni su 10. Nelle case abitavano circa 40 persone, tutti camminanti siciliani.
“Primo passo contro il degrado”
“Ringrazio tutte le forze dell’ordine e il Comune di Ardea e in modo particolare il Genio dell’Esercito che ha messo a disposizione le ruspe e sta facendo quest’opera molto importante – ha detto il Prefetto – Con questa operazione stiamo dando un segnale forte. Si tratta dell’abbattimento di 10 villette senza allacci fognari. È un’operazione importante contro il degrado e la criminalità, un passaggio per riavviare una bonifica dell’area”.
Questa è solo la prima di una serie di abbattimenti, preannuncia il Prefetto. Ma sarà il Comune a dover pianificare quelle successive. Quella di oggi, spiega Giannini “era una situazione pericolosa da rimuovere immediatamente”.
La zona delle Salzare: La nuova Castel Romano
Un’area dove rubano le auto, le abbandonano per poi dargli fuoco. Per molti è definita come la «nuova Castel Romano» del litorale , una zona compresa fra via Monti di Santa Lucia, via del Radiofaro e via Valli di Santa Lucia, a pochi metri di distanza dalla strada provinciale Laurentina. Un’area ribattezzata «zingaropoli», nota ai residenti anche come «cava» o «cimitero delle auto rubate» dove mezzi di ogni tipo, privi di targhe, vengono depredati e dati alle fiamme insieme a montagne di rifiuti speciali. Una zona di discariche e case abusive dove avvengono quotidianamente roghi tossici che generano inquinamento al limite del disastro ambientale, a poche centinaia di metri di distanza dal centro abitato di Tor San Lorenzo.
Una zona dove vivono nomadi provenienti dall’Est Europa, ma anche camminanti siciliano
Proprio qui vive da anni una grande comunità di nomadi vivono in condizioni di estremo degrado, ma tanti sono anche italiani, perlopiù provenienti dal sud, noti con come “camminanti siciliani”. Da ormai mesi – dopo la denuncia di quotidiani e televisioni – sono iniziate operazioni delle forze dell’ordine e della Procura della Repubblica, per il ripristino della legalità. Un’attività nata soprattutto da segnalazioni di residenti costretti a vivere in una zona per anni abbandonata a se stessa, invasa da tonnellate di rifiuti tossici. Un luogo dove la delinquenza ha sempre regnato sovrana, e che ora, lo sperano tutti, possa essere bonificata.
Tanti gli incendi perlopiù dolosi
Tanti i roghi che si registrano nell’area e che di fatto coinvolgono due quartieri confinanti, quello di «Marina di Ardea» e «Nuova California» alle prese con odori nauseabondi ed aria «irrespirabile». «La situazione è irrecuperabile, ci stanno facendo morire», dichiara un residente di Valle di Santa Lucia. «Ogni giorno c’è un intervento. Sono anni che vengono presentate denunce ed esposti, ma tutto fino a pochi mesi fa cadeva nel dimenticatoio. Solo la mia famiglia ha segnalato almeno 50 roghi. Una vera e propria bomba ecologica in un’area bellissima che poteva essere un paradiso, ora trasforma in una enorme discarica. Una terra dei fuochi a due passi da Roma, dove tutto è concesso». «Purtroppo in questo quartiere siamo abbandonati a noi stessi – aggiunge un residente che abita a ridosso della vallata – sia di giorno che di notte stranieri buttano di tutto: rifiuti speciali, carcasse di auto, mobilio, rottami di ogni tipo. Non è possibile vivere in queste condizioni. Chiederò i danni tramite il mio avvocato».
Maxi operazione di sgombero e abbattimento di edifici abusivi
Una situazione estremamente delicata per la quale ora è in atto una maxi operazione di sgombero con abbattimenti di edifici. Un’area – che da quanto trapela – verrà poi liberata e bonificata completamente. Azioni concrete che testimoniano l’impegno delle istituzioni per il ripristino della legalità sul territorio.