Bomba Covid al campo rom di Castel Romano: ma la Asl ridimensiona
Un focolaio di covid nella Capitale che rischia di sfuggire ai controlli. Succede al campo nomadi di Castel Romano, sulla Pontina e a riferirne è il quotidiano Leggo. “Quarantotto bambini positivi e un adulto di 47 anni deceduto in una comunità di cinquecento persone. I medici della Asl di zona – si legge – dopo la morte di un abitante del Villaggio della speranza (questo il nome del campo), hanno effettuato dei tamponi a campione sugli ospiti maggiormente a rischio. Il risultato è stato sconvolgente: una marea di casi accertati”. “Nonostante l’alto indice di positività, i rom rimangono liberi di poter uscire ed entrare dal campo senza venire controllati e soprattutto senza che nessuno annoti con chi sono stati a contatto all’esterno – prosegue l’articolo di Leggo.
A Castel Romano i rom liberi di uscire ed entrare
La maggior parte dei residenti non possiede documenti che attestino con certezza il domicilio e, per questo, è difficile tracciare i contagi. Il caso, che rischia di esplodere tra le mani della giunta capitolina, è ancora al vaglio delle autorità sanitarie che nelle prossime ore dovranno decidere se istituire una mini zona rossa che delimiti l’accampamento nomadi più grande d’Italia”. L’area inoltre “è attualmente sotto sequestro da parte della Procura di Roma perché teatro di gravi reati ambientali” e “i magistrati del pool dei reati contro l’ambiente di piazzale Clodio, quando nel mese di luglio scorso fecero apporre dalla polizia locale i sigilli all’area “F”, nominarono custode la sindaca Virginia Raggi” conclude l’articolo.
La Asl corre ai ripari
La Asl corre ai ripari. Un portavoce del campo ha detto che effettivamente un morto c’è stato, ma non per Covid, aveva molti problemi di salute. “La Asl Roma 2 ha eseguito uno screening nell’insediamento di Castel Romano. Sono state circa 300 le persone testate e di queste 12 sono risultate positive. I casi positivi fanno riferimento a un unico nucleo familiare e il caso indice potrebbe essere il capo famiglia. I casi sono stati isolati e la Asl Roma 2 sta eseguendo l’indagine epidemiologica”. Lo comunica l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio. Non ci sarebbe quindi, apprende l’Adnkronos alcuna vittima all’interno dell’insediamento come invece trapelato in un primo momento. La vittima c’è stata, invece, ma non sarebbe morto di Covid.
FdI: “Dichiarare Castel Romano zona rossa”
“Il focolaio Covid che si è sviluppato all’interno del campo rom di Castel Romano è frutto dell’irresponsabile atteggiamento dell’ amministrazione comunale. Se è vero, infatti, che già lo scorso 3 febbraio, come testimoniato da alcune foto, operatori della Asl erano arrivati in massa nell’accampamento sulla Pontina per effettuare dei tamponi ai residenti, è probabile che Roma Capitale fosse stata informata della situazione e non ha fatto nulla per far si che degenerasse. Anzi hanno esposto tutti i cittadini a un forte rischio di contagio. Ci aspettiamo ora che alla luce dei fatti e per salvaguardare la salute dei residenti nel campo e di tutti quelli che abitano intorno, la Regione Lazio metta in isolamento il campo e la dichiari zona rossa. Un provvedimento utile e non rimandabile”. È quanto dichiarano il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo e il responsabile regionale del dipartimento sicurezza di FdI, Federico Rocca.
La Lega: la regione si attivi
“La notizia di un aumento di contagi nel campo rom di Castel Romano aggiunge, alle già gravi carenze e criticità di quell’insediamento, anche il rischio di diffusione esponenziale del virus tra i presenti. Non solo. Come riportato dalla stampa sembra, inoltre, che gli occupanti possano entrare e uscire senza controllo dal campo, trasformandosi così in potenziali vettori di trasmissione. In un momento delicatissimo quale quello che stiamo vivendo, con una campagna vaccinale che va a rilento, non possiamo permetterci nuovi cluster sul territorio. Creerebbero nuove emergenze sociali ed economiche. L’assessore D’Amato si attivi immediatamente al fine di condurre uno screening completo tra i presenti, promuovendo ogni iniziativa utile a contenere il contagio”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e consigliere Lega, Giuseppe Emanuele Cangemi.