Bonus asili nido nel Lazio: sito in tilt e fondi finiti in poche ore, la rabbia dei genitori
Bonus asilo nido, una “beffa” per tanti, almeno nel Lazio. Code virtuali infinite, pagine bianche e fondi esauriti in tempo record. Così è andata ieri per migliaia di famiglie che hanno tentato invano di accedere alla piattaforma E-family per richiedere il contributo regionale per gli asili nido, valido per l’anno scolastico 2024-2025. La speranza era quella di ottenere un aiuto economico fino a 400 euro mensili, integrativo rispetto al bonus nazionale dell’Inps. Ma quello che doveva essere un sostegno si è trasformato in una corsa a ostacoli.
Il buono asilo nido Regione Lazio diventa un “click day”
Fin dalle prime ore del pomeriggio, la piattaforma si è rivelata un incubo tecnologico: pagine web bloccate, errori di sistema e accessi negati. La piattaforma avrebbe dovuto aprirsi ufficialmente alle 15:00, ma già da mezzogiorno molte famiglie erano connesse per familiarizzare con il sistema. Dopo l’orario previsto, la situazione è peggiorata: il messaggio “Service unavailable” ha tenuto in scacco genitori esasperati per ore.
Solo i più tenaci sono riusciti a completare la procedura, dopo attese che hanno superato anche le sei ore. Ma per molti altri, il verdetto è stato chiaro: “Finanziamento terminato.” I fondi, pari a 4,8 milioni di euro, sono stati esauriti in meno di cinque ore.
La rabbia delle famiglie: “Un sistema ingiusto”
Sul web, e in particolare sulla pagina Facebook della Regione Lazio, si è riversato lo sfogo collettivo di mamme e papà frustrati. “Come tutti, ieri pomeriggio eravamo connessi dalle 15:00. In cinque ore, costantemente rigettato fuori, non sono riuscito ad effettuare l’invio della domanda sino alle 20:00 quando il sito sembrava finalmente più leggero. Ovviamente come a tutti, i fondi erano già finiti. Perché una cosa così delicata deve diventare una barzelletta, premiando il più fortunato che riesce ad effettuare la domanda? Il click day lo capisco per chi vuole comprarsi la play station, non per gli aiuti alle famiglie!”, racconta un padre, che per l’occasione aveva persino preso un pomeriggio libero dal lavoro.
“Dopo 6 ore riesco a completare la domanda, con tutti i problemi annessi del sito, e non me la fa inviare perché dice che il finanziamento è terminato? Stiamo scherzando?”, scrive invece una mamma.
Molti lamentano la mancanza di trasparenza e organizzazione, sottolineando l’ingiustizia di un sistema che premia solo chi ha avuto la fortuna – o la pazienza – di superare i disservizi. “Complimenti per la presa in giro, tutto il giorno collegata con il sito che buggava in continuazione per farmi dire adesso che i fondi sono terminati!”, scrive una donna. E un’altra chiede: “Scusate ma possibile dopo 6 ore di cui 4 in cui sito è stato praticamente inagibile non è più possibile inoltrare la domanda? Qualcun altro la stessa situazione?”.
Chi ce l’ha fatta a fatica
Va molto meglio a Stefania. “Mi sono collegata verso le 14:30 e alle 15 precise sono riuscita ad entrare nella piattaforma. Ma mi ha sbattuta furi in continuazione, ogni volta che iniziavo a compilare il form. Però non mi sono arresa e ho continuato a insistere”. Stefania è andata avanti per più di tre ore, senza mollare. “Alle 18:30 passate sono riuscita a caricare i documenti. Ho finito che erano quasi le 19, perché il sito era lentissimo. Ora devo sperare di rientrare in graduatoria”.
Ma non a tutti è andata così bene. E allora le famiglie chiedono al presidente della Regione, Francesco Rocca, di intervenire. E di aggiungere nuovi fondi per venire incontro alle migliaia di famiglie escluse e garantire una finestra temporale per consentire a chi ha incontrato problemi tecnici di completare la domanda.
Regione: “Fondi esauriti, non è colpa nostra”
Dall’assessorato al Sociale fanno sapere che i fondi sono ufficialmente esauriti. Le 1777 domande accolte rappresentano il 150% dello stanziamento disponibile, pari a 7,5 milioni di euro richiesti complessivamente. Per quanto riguarda i problemi tecnici, la Regione precisa che la piattaforma E-family è gestita da una società esterna e non da LazioCrea, e che i disservizi sono stati risolti intorno alle 16:30.
Ma, come è facilmente intuibile, queste dichiarazioni non bastano a placare il malcontento dei genitori in difficoltà. Il bonus asili nido doveva essere un aiuto per le famiglie, ma si è trasformato in una battaglia per pochi fortunati.