Bonus mamme: ecco a chi andranno 250 euro netti al mese in busta paga

mamma covid

Le lavoratrici dipendenti con almeno tre figli dei quali almeno uno minorenne e quelle con due figli e il più piccolo minore di 10 anni potranno quest’anno avere il cosiddetto bonus mamme, ovvero l’esonero del 100% della contribuzione previdenziale a loro carico (il 9,19% della retribuzione) fino a un massimo di 3mila euro.

L’Inps ha chiarito con una circolare che avranno diritto a questo vantaggio che può valere fino a 250 euro al mese (141 euro netti al massimo in busta paga secondo i calcoli dell’Ufficio Parlamentare di bilancio) solo le lavoratrici dipendenti del pubblico e del privato, compreso il settore agricolo con un contratto a tempo indeterminato, anche part time, ad esclusione del lavoro domestico.

Sono escluse le lavoratrici mamme con un contratto a tempo determinato mentre hanno diritto al bonus quelle con un contratto di somministrazione o che sono in apprendistato. Sono escluse le lavoratrici autonome che quindi pagheranno interamente la loro contribuzione. Se un contratto a termine viene convertito a tempo indeterminato il bonus per la lavoratrice madre scatterà in quel momento. La norma non prevede un limite di reddito per ottenere il beneficio. Quindi potenzialmente possono farne richiesta anche le manager o le ereditiere purché con un contratto di lavoro dipendente.

C’è un limite solo all’importo di contribuzione che viene esonerato e quindi si può mettere in busta paga che è di 3mila euro in un anno e che è chiaramente crescente al crescere della retribuzione dato che è legato alla contribuzione, in percentuale dello stipendio, a carico della lavoratrice.